Nel 1914 Gloria aveva 15 anni, e come molte ragazzine della sua età si era presa una cotta per un attore: Francis X. Bushman. Riuscì così a convincere una zia a portarla a visitare lo studio del divo, a Chicago, dove lei risiedeva. Una guida del luogo la notò e le propose una parte come comparsa: la sua prima apparizione le venne pagata 3 dollari. Solo dieci anni dopo avrebbe rifiutato un contratto con la Paramount per un milione di dollari all’anno (l’equivalente di circa 15 milioni di dollari odierni) per far parte della United Artists, appena fondata. E cinque anni dopo avrebbe lasciato le scene. La sua folgorante carriera negli anni del muto - che l’aveva portata in breve a diventare una delle attrici più richieste - si infranse, come quella di molti altri all’arrivo del sonoro. Ma per lei - che era diventata anche produttrice - fu più una scelta che altro. E non fu un addio.
Sarebbe infatti tornata a recitare in Viale del tramonto (1950), di Billy Wilder, accettando la parte della stagionata diva del muto Norma Desmond (che venne rifiutata da Mae West), regalandoci un’interpretazione leggendaria.
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