Si fa presto a dire squalo!

L’idea del primo Sharknado (2013, di Anthony C. Ferrante) resta geniale. Un tornado fa volare decine di squali famelici dal mare a Los Angeles dove, incuranti di ogni più elementare “bio-logica”, i predatori dell’oceano fanno una strage. L’idea è talmente estrema da essere piaciuta a un sacco di gente, oltre ad avere fatto la fortuna della casa di produzione The Asylum che infatti, senza andare troppo per il sottile a partire dalla crasi originaria (shark + tornado), ha generato un brand. La cui collezione completa (cinematografica, perché si è estesa anche a fumetti e videogiochi) trovate sul canale Full Action del pacchetto The Film Club.

Oltre al primo film ci sono Sharknado 2 - A volte ripiovono (2014) dove i coniugi surfisti Fin (Ian Ziering) e April (Tara Reid) combattono con i soliti squaloni ma a Manhattan. Sharknado 3 (2015): a questo giro Fin viene chiamato a Washington per ritirare un premio ma mentre è in città una nuova tempesta di squali si abbatte sulla Florida. Sharknado 4 (The 4th Awakens il sottotitolo originale, 2016) genialissimo. Per poter sfruttare l’ambientazione a Las Vegas, molto lontana dal mare, questo accade: arriva il tornado che si abbatte sulla strip dei casinò dove sorge un acquario di squali e quindi vai che si ricomincia.

Sharknado 5 (2017), il sottotitolo Global Swarming già è un programma. L’ultimo sharknado - Era ora! (2018) è il gran finale. Fin, novello Ash, viaggia nel tempo per prevenire vari sharknado in diversi momenti della storia, da Camelot (tipo Un americano alla corte di re Artù) alla Guerra di secessione, e c’è pure un accenno di multiverso. Onore al merito di una linea produttiva che non si ferma davanti a nulla, composta dal regista Ferrante, dallo sceneggiatore Thunder Levin al quale si deve l’idea e dal produttore David Michael Latt che l’ha resa possibile. Sono gli eroi della sharksploitation.

La collezione Sharknado su The Film Club