L’alter Ugo della nazione

Il 23 marzo 1922 nasceva a Cremona Ugo Tognazzi. Colonnello della commedia all’italiana, protagonista del nostro cinema migliore e prima, con Raimondo Vianello, mattatore in tv, coppia comica rivoluzionaria e dissacrante tanto da essere cacciata dalla Rai. Una storia nella storia, che accelerò comunque la carriera di Tognazzi da solista al cinema.

The Film Club propone ben 13 titoli con l’attore, alcuni celebri come Il federale (1961) e La voglia matta (1962) di Luciano Salce, disponibili uno su RaroVideo l’altro su Minerva Classic. Salce fu il primo cineasta importante a credere nel talento poliedrico di Ugo. Troverete però qualche titolo più raro a partire da L’amore in città (1953) film a episodi interpretato ancora con Vianello, o Guardatele, ma non toccatele (1959, su Minerva Classic), divertente farsa di Mario Mattoli con Dorelli, Corrado Pani e Chelo Alonso tra gli altri. Molto interessante anche Genitori in blue-jeans di Camillo Mastrocinque (1960, su RaroVideo). Qui Tognazzi ha un ruolo minore, protagonista è Peppino De Filippo, attenzioni maschili catalizzate dall’esotica Scilla Gabel, ma la commedia (di costume) intercetta desideri piccoloborghesi di trasgressione concessi da un’inedita condizione economica, alimentata dal Boom.

Sempre degli anni 60, ma conseguente al successo di Il federale, titolo che lo stesso Ugo considerava spartiacque tra i suoi, Il magnifico cornuto (1964, su RaroVideo). Da una celebre pochade francese sceneggiata da Ettore Scola e Ruggero Maccari, per la regia di Antonio Pietrangeli, la storia di un cappellaio di Brescia (dove il film venne girato, ma le targhe sono CR) che a seguito di una scappatella comincia a sospettare dell’infedeltà della moglie Claudia Cardinale (stupenda). Curiosissimo cast: Lando Buzzanca (doppiato!) è un domestico mentre Gian Maria Volonté è l’assessore.

Si rientra tra i classici con l’episodio di I complessi (1965, RaroVideo) e la gustosa partecipazione a Nell’anno del Signore (1969, RaroVideo) mentre sono meno noti I nostri mariti (1966, Minerva Classic) e La bambolona (1968, RaroVideo). In I nostri mariti, a episodi, Ugo è protagonista di Il marito di Attilia ovvero nei secoli fedeli di Dino Risi, storia di un latitante fatto uscire allo scoperto dal carabiniere veneto Tognazzi che seduce la di lui moglie Liana Orfei.

La bambolona, del sottovalutato Franco Giraldi, è la vicenda per una volta al femminile di una seduzione nella quale il “sesso debole”, diciamo così, risulta il maschio. Si entra negli anni 70 con un grande film di Alberto Lattuada tratto da La spartizione di Piero Chiara, Venga a prendere il caffè da noi (1970, RaroVideo), come confermato da Ricky Tognazzi uno dei preferiti dello stesso Ugo. È il leggendario Emerenziano Paronzini in cerca di dote e moglie, ne trova ben tre, le quali, come recita beffardo il Chiara, se lo spartiscono fino a consumarlo. Chiusura in bellezza con Il Maestro e Margherita (1972, Minerva Classic) e Il gatto di Comencini, prodotto da Sergio Leone (1977, RaroVideo).

Ugo Tognazzi su The Film Club