Nel volume The Architecture of Suspense: The Built World in the Films of Alfred Hitchcock, l’autrice, Christine French, individua nel personaggio interpretato da James Mason in Intrigo internazionale un nuovo archetipo di cattivo cinematografico: non più un repellente reietto che abita in una spelonca, ma un villain azzimato che abbraccia il modernismo e vive in alloggi di sfacciato pregio progettuale.
Questa inedita equivalenza tra design high level ed empietà porterà sceneggiatori, scenografi e registi, negli anni a venire, a ‘reclutare’ abitazioni reali quali tane dei malvagi, attingendo alla pletora di opere firmate da architetti come John Lautner, Richard Neutra e Frank Lloyd Wright. Nel magnifico thriller hitchockiano del 1959, il Vandamm di Mason è un doppio ‘oscuro’ del Thornhill di Grant, di cui condivide la passione per la medesima donna come per i tagli impeccabili di abiti e capelli. Per l’occasione, Hitchcock individua la casa del suo antagonista nella straordinaria Fallingwater, insuperato esempio di architettura organica realizzato nel 1935 da Frank Lloyd Wright tra i monti della Pennsylvania per l’uomo d’affari e filantropo Edgar J. Kaufmann. A connotare la costruzione – definita dall’American Institute of Architects “la migliore opera architettonica americana di tutti i tempi” – è la serie di piani a terrazza a sbalzo sovrapposti che, ideale eco della stratificazione delle rocce dell’ambiente circostante, aggettano violentemente sopra la cascata naturale, generando una fusione talmente perfetta tra struttura e paesaggio da mozzare il fiato.
Per raggiungere questa compenetrazione perfetta, Wright utilizza delle strutture in calcestruzzo armato beige che si fondono totalmente con i cromatismi della pietra nativa, facendo sì che la sua creazione diventi parte quasi ‘necessaria’ di quel paesaggio e non possa essere immaginata altrove. Per motivi ignoti, però, Kaufmann nega alla troupe il permesso di filmare la residenza, e così Hitchcock, come racconta in un’intervista a Truffaut, incarica uno dei suoi scenografi, Robert F. Boyle, di realizzare “una miniatura di un’abitazione di Frank Lloyd Wright vista da lontano”.
Collocata nella finzione a pochi passi dal monte Rushmore, Casa Vandamm è in realtà un set messo in piedi negli studi MGM di Los Angeles, che dell’originale ripropone fedelmente anche gli arredi, oltre a riprendere l’elemento progettuale più distintivo dell’originale, vale a dire il vertiginoso sbalzo del terrazzo ottenuto con enormi elementi di cemento armato.
Nel film, la copia della Fallingwater appare solo a venti minuti dalla fine, ma si imprime nella memoria come un’irregolare compenetrazione di volumi che procura un sentimento sospeso tra l’ammirazione e il sospetto. Una sensazione di disagio che si accresce quando Hitchcock passa dal piano totale al dettaglio, quasi mostruoso, della struttura che regge la villa e che, ripresa dal basso, sembra un ammasso di corpi contundenti e minacciosi spigoli vivi, progettati per ferire.
Il critico Raymond Durgnat ne interpreta la presenza parlandone come di un essere senziente, “un’intelligenza aliena, maligna, disamorata” che, collocata a pochi passi dalle facce dei presidenti americani scolpite sulle rocce del Rushmore “esprime il dominio visivo e panottico sul santuario devozionale della democrazia americana”. Lo storico americano Steven L. Jacobs si spinge oltre, e offre dell’edificio un’interpretazione addirittura socio-economica, sostenendo come la magione fosse il sintomo di “una progressiva ricerca di potere e di ricchezza” e attribuendo la medesima ambizione a capitalisti e criminali.
Ma la ‘finta’ Fallingwater rappresenta anche l’ennesimo tassello di un film che della manipolazione dello spazio ha fatto la propria ragione d’essere, come dimostra l’indimenticabile sequenza finale in cui la mano di Grant, protesa a salvare Eva Marie Saint da un salto nel vuoto, si trasforma, con uno stacco di montaggio che è puro genio, nella stessa mano che aiuta la medesima donna ad accomodarsi sulla cuccetta di un treno. Tutti indizi di un’intenzione precisa, che d’altra parte Intrigo Internazionale/North by Northwest sbandiera già nel titolo originale, indicando le coordinate di un luogo che, semplicemente, non esiste.
Il film
Intrigo internazionale
Spionaggio - USA 1959 - durata 136’
Titolo originale: North by Northwest
Regia: Alfred Hitchcock
Con Cary Grant, Eva Marie Saint, James Mason, Leo G. Carroll, Jessie Royce Landis, Josephine Hutchinson
in TV: 25/11/2024 - Sky Cinema Suspense - Ore 00.40
in streaming: su Now TV Sky Go Rakuten TV Google Play Movies Timvision Amazon Video Apple TV
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