L’ultima notte di Amore è il titolo bellissimo e azzeccato di un gran film di genere italiano, appena presentato alla 73esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino (nella sezione Berlinale Special) e in uscita in sala il 9 marzo. L’ultima notte di Amore è un titolo bellissimo non solo perché suona bene, ma anche perché incapsula il senso del film senza raccontarlo né spiegarlo – no agli spoiler, anche perché (per una volta) farebbero davvero un po’ di danno al film, che ha bisogno di svolgersi in tempo reale davanti allo sguardo dello spettatore per mantenere la sua potenza. Ed è un titolo azzeccato perché riesce a inoculare sia un significato allegorico, sia un significato letterale.
L’assoluto protagonista di questa ragguardevole nottata dentro al ventre molle della Milano criminosa è Franco Amore – un Pierfrancesco Favino che, manco a dirlo, è impeccabile in ogni sua sfumatura, dalla scelta del livello di cafonaggine delle catenine d’oro indossate fino all’ultima delle espressioni dolenti da persona costretta a prendersi le responsabilità per le proprie scelte. Amore è uno stimato agente della squadra mobile della polizia, con il privilegio e la bravura di essere arrivato intatto (fisicamente e moralmente) alla sua ultima notte in servizio prima di una meritata pensione dopo 35 anni a fare lo sbirro sottopagato. Amore non ha mai sparato un colpo di pistola mentre era in servizio ed è (stato) un poliziotto impeccabile, ligio alle regole – il losco cugino della moglie, ‘ndranghetista che commercia in pietre preziose, lo definisce “psicorigido” –, che all’ambizione di poter fare carriera ha preferito l’amore per la seconda moglie Viviana, bellissima donna passionale e volitiva che gli ha portato in dono una famiglia acquisita sospetta, motivo per cui non è riuscito a scalare i ranghi della polizia.
Cattive frequentazioni derivate da obblighi famigliari, un’indole buona e remissiva, e tanta ma tanta sfiga: sono gli ingredienti perfetti per l’ultima notte da poliziotto di Franco, che a causa di pressioni esterne (la moglie e la famiglia) e interne (ma con 1800 euro al mese e la pensione da poliziotto dove vuoi andare?) si trova costretto ad accettare un lavoretto extra, mediato dal cugino della moglie per conto del più potente criminale cinese della città. Non pensate a John Wick, però. L’ultima notte di Amore ha svolto alla perfezione i suoi compiti per casa, studiando la prassi dei poliziotti e ricostruendo senza macchiettismi un’idea di malavita contemporanea che cerca di badare più agli affari che alle sparatorie in tangenziale – se siete interessati alle ispirazioni e allo studio che stanno dietro il film, consigliamo il podcast di approfondimento registrato da Favino insieme al regista e sceneggiatore Andrea Di Stefano.
Certo. Poi non tutto va liscio come era stato programmato. Stiamo pur sempre parlando di gente che commercia illegalmente in diamanti rubati e che quando pretende qualcosa se la prende con la forza. Con Amore (e con l’amore) che stanno lì nel mezzo, solo apparentemente intrappolati dalle maglie di una Milano così bella, letale e (soprattutto) viva come non si vedeva al cinema da tanto tempo. Già solo i primi quattro minuti, con i titoli di testa che sorvolano la città in notturna sulle note ominose della colonna sonora di Santi Pulvirenti, valgono da soli il prezzo del biglietto.
Il film
L'ultima notte di Amore
Thriller - Italia 2022 - durata 124’
Regia: Andrea Di Stefano
Con Pierfrancesco Favino, Katia Mironova, Francesco Di Leva, Linda Caridi, Antonio Gerardi
Al cinema: Uscita in Italia il 09/03/2023
in streaming: su Rakuten TV Apple TV Google Play Movies Amazon Video Timvision Netflix Netflix basic with Ads
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