«Federico Fellini è attualmente in Italia la persona più carica di misteri». Così scriveva Dino Buzzati in un articolo dell’agosto 1965, raccolto nel volume I misteri d’Italia (Mondadori) con il titolo Fellini per il nuovo film ha fatto incontri paurosi. Il «nuovo film» era Giulietta degli spiriti, e il gustosissimo articolo buzzatiano tratteggia con rapide e precise pennellate l’aura magica del grande regista italiano, a caccia di «inverosimili personaggi, maghi, indovini, streghe, invasati, medium, astrologi» da cui trarre ispirazione per il suo cinema. E proprio l’interesse del Maestro per il mondo invisibile, l’esoterico, lo spirituale diventa lo spunto del documentario Fellini degli spiriti, realizzato da Anselma dell’Olio nel 2020 per il centenario dalla nascita di Federico, ora disponibile gratuitamente su arte.tv.
Percorrendo il sentiero dell’attrazione per l’inspiegabile, Dell’Olio trova questa singolare porta d’accesso al mondo felliniano e ne restituisce un inedito ritratto. E si serve di una ricca varietà di materiali d’archivio, dalle interviste ad amici, collaboratori (lo sceneggiatore Ermanno Cavazzoni) e registi (Damien Chazelle, Terry Gilliam, William Friedkin) fino a spezzoni in cui è lo stesso Fellini a raccontare e raccontarsi. Accanto alle talking head sfilano le immagini prelevate con cura dai suoi film; si tratta di scene significative in cui si avverte quel «clima di sortilegio, di inquietudine, di attesa, che non viene mai meno» (Buzzati): dalla seduta spiritica di Giulietta degli spiriti al monologo di Roberto Benigni al cimitero in La voce della luna. Come a voler suggerire associazioni d’idee, rime tra un titolo e l’altro, seguendo un particolare tracciato e raccogliendo frammenti sparsi come Pollicino raccoglie le briciole di pane.
A impreziosire il doc ci sono poi le immagini tratte da The Long Journey di Andrey Khrzhanovsky, film realizzato con i disegni di Fellini; e ancora, gli inserti animati a cura della Mad Entertainment (L’arte della felicità, Gatta Cenerentola). E proprio in queste scene animate prende vita una figura avvolta nel mistero, l’amico sensitivo Gustavo Adolfo Rol, che compare anche nel già citato testo di Buzzati e i cui prodigi Fellini descrive così: «Chi assiste prova la sensazione di uno che sprofonda in un abisso marino senza scafandro».
Dunque questo breve doc (58 minuti) tiene insieme il cinema e la fascinazione per la chiaroveggenza, i tarocchi e la lettura dell’I Ching, la psicanalisi, Jung e Ernst Bernhard; e poi le premonizioni, quelle secondo le quali Fellini non avrebbe mai dovuto girare né la trasposizione di Il viaggio di G. Mastorna di Buzzati (ancora!) né il film sul suo viaggio in Messico, entrambi rimasti solo progetti. Tutto ciò che è occulto, inspiegabile, e che irrompe nel quotidiano all’improvviso, in modo simile alla palla da demolizione in Prova d’orchestra.
Su tutto il film, infine, aleggia il tema, fondamentale, del viaggio, «uno dei grandi miti narrativi», dice Fellini, lui che restava incantato da stazioni e treni in partenza ma si era sempre considerato «un pessimo viaggiatore». E allora, in fondo, il lavoro di Dell’Olio sembra chiamarci al viaggio, quello magnifico all’interno dell’universo di immagini di uno dei grandi della storia del cinema.
Il film
Fellini degli spiriti
Documentario - Italia 2020 - durata 87’
Regia: Anselma Dell'Olio
Al cinema: Uscita in Italia il 31/08/2020
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Amazon Video Timvision
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