Proprio come la Gloria cilena, all’inizio anche la sua versione americana ci dà le spalle. Non guarda noi, né le figure di coetanei sussultanti sulle note del tormentone pop di turno nel night club di cui è habitué. Guarda altrove. Sta ai margini della festa.
Non balla da sola, ma solo quando le pare; è una splendida cinquantenne divorziata, con ragionevoli speranze e un promettente interesse amoroso (Turturro), col quale condivide una relazione, una progettualità e una sessualità adulte e piene. E se i satelliti che le orbitano attorno si rivelano indecisi (gli uomini) o irrisolti (i figli), lei resta un corpo autonomo nel proprio desiderio, sia la sorte buona o cattiva. Sono soprattutto gli incisi di nuda solitudine - Gloria/Moore a letto, stesa sul pavimento, pensierosa in auto - a illuminare il bellissimo mistero di una figura femminile che rifugge gli psicologismi di sorta, e rimane insondabile per chiunque eccetto se stessa.
L’autoremake di Lelio (nuovamente prodotto dal conterraneo Larraín) replica inquadratura per inquadratura quel Gloria che nel 2013 lo sdoganò. Un esperimento alla Funny Games di Haneke, con lo stesso principio: ribadire un’universalità, lì della violenza, qui della libertà di scelta e delle sue responsabilità. Le donne fantastiche di Lelio trasformano le “chimere” (così si sentiva definire la transessuale Marina nel film precedente) in una normalità che prescinde da regolamentazioni esterne e si edifica al di là dello sguardo altrui, che sia quello dei familiari, degli spettatori o dello stesso regista. Con, come sempre, i brani della precisa soundtrack a trascrivere lo stato dell’interiorità e, di tanto in tanto, a scioglierne il groviglio.
Il film
Gloria Bell
Drammatico - USA 2018 - durata 102’
Titolo originale: Gloria Bell
Regia: Sebastián Lelio
Con Julianne Moore, John Turturro, Caren Pistorius, Michael Cera, Brad Garrett, Holland Taylor
Al cinema: Uscita in Italia il 07/03/2019
in streaming: su Apple TV Rakuten TV Amazon Video Google Play Movies Rai Play Timvision
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