L’acquolina in bocca

Curiosa la carriera del regista giapponese Kota Yoshida, autore di questo film presentato in anteprima al Festival di Rotterdam nel 2021. Fino a Sexual Drive era specializzato in trasposizioni live di manga, quasi sempre erotici, e in particolare uno, The Torture Club, dalle tavole di Makoto Fukami, ha avuto successo in patria.

In filmografia anche il racconto di formazione Sukimasuki da Yumi Unita, uscito nel 2015, e un altro titolo più internazionale e vicino a questo, Love Disease (2018).

Sexual Drive, che in inglese è anche traduzione del termine libido, è il primo a raggiungere una ribalta europea, e viene ora proposto per la prima volta da MUBI a un pubblico anche italiano. Sono tre storie in una, legate dalla presenza di un misterioso e trasandato personaggio, Kurita, che appare in tutte le vicende con una scatola di castagne cinesi sotto il braccio. Il cibo non è un dettaglio, i tre episodi hanno denominazioni gastronomiche.

Il primo è Natto, dal nome di un piatto tradizionale giapponese di fagioli di soia fermentati, di solito serviti con riso e senape, molto nutrienti. Protagonista è il disegnatore Enatsu il quale, preoccupato per la vita sessuale deludente, riceve la visita di Kurita che sostiene di essere l’amante di sua moglie.

Secondo episodio è Mapo, dal nome di un cibo cinese a base di tofu e salsa piccante, con Kurita che incontra una donna, Akane, che si prepara a tornare al lavoro dopo un rehab conseguente a ripetute crisi di panico. Anche per lei, in passato, legami sessuali non convenzionali.

Terzo episodio Ramen, da uno dei piatti più celebri della cucina giapponese, ultimamente molto di moda anche in Italia, storia del dirigente di un’agenzia pubblicitaria che deve trovare il modo per interrompere la relazione con la sua amante. Con tonalità soft-core e il coinvolgimento di ottimi attori tra i quali Shogen, già protagonista di Sukiyaki Western Django di Takashi Miike, Yoshida torna su un tema non nuovo, il connubio cibo-eros, concentrandosi sul senso di insoddisfazione che mancando il secondo, non riesce a più a mitigare il primo.

Il film