Le strade di Gijón sono un cimitero di vetrine coperte da cartelli che annunciano un lapidario “vendesi”, ma il dramma che batte nel cuore da commedia di El Planeta verte sulla caduta del potere d’acquisto che svilisce l’umanità globalizzata all’epoca della crisi finanziaria spagnola.
Il film d’esordio di Amalia Ulman è una sorta di Bling Ring al contrario, con una madre e una figlia sull’orlo di uno sfratto esecutivo, che vivono strette alla loro casa, serenamente aggrappate a un tenore che non possono più permettersi. A interpretarle sono la regista stessa e sua madre, Ale Ulman, che galleggiano nel bianco e nero un po’ malinconico di questa commedia in vena di nostalgia da consumismo compulsivo. Amalia Ulman entra in scena tentando di vendere il proprio corpo a un acquirente da hot line (il regista Nacho Vigalondo) e si trascina come fosse la versione femminile del chapliniano tramp, con la quieta poesia di una rassegnazione che la vede mantenere una nobiltà d’animo consumistico nonostante non abbia più un soldo in tasca.
Lanciato al Sundance 2021, premiato a Torino e apprezzato in mezzo mondo, El Planeta scompone le critica sociale nella rappresentazione di un’umanità che ha perso il potere (d’acquisto) ma non la faccia (dell’acquirente). Ulman, che da argentina di nascita conosce lo svilimento identitario dell’uomo in crisi finanziaria e da newyorkese d’adozione frequenta il cuore pulsante del capitalismo globalizzato, fa poesia coi versi trovati nel languore della protagonista. Che perde un amore d’occasione in un chinese shop (l’artista Chen Zhou) e resta prigioniera di una vita di facciata e apparenze, in cui tutto sommato non si riconosce più.
Il film
El Planeta
Commedia - USA 2020 - durata 79’
Titolo originale: El Planeta
Regia: Amalia Ulman
Con Saoirse Bertram, Zhou Chen, Ale Ulman, Amalia Ulman, Nacho Vigalondo
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