Ciao amicə della generazione X, come state? Come vanno la prostata, la sciatica, le articolazioni in generale e tutte quelle cose qui? Sapete che siamo vecchi, vero? Non lo dico di nessuno in particolare, me compreso, quindi non prendetela sul personale. Ma la verità è che siamo vecchi. Datati. Sapete da cosa si evince? Dal fatto che anche le ultime frange di millennials, quelle nate praticamente a ridosso della generazione successiva a cavallo di nuovo millennio, ormai sono diventate grandi e sono costrette anche loro a fare il cosplay di un(’)adultə per riuscire a campare.
Gli ultimi dei millennials, proprio come il corrispettivo Mohicano, si sono armati per contendersi le spoglie di un mondo alle prese con i prodromi dell’Armageddon. E fra i campi di battaglia invasi c’è anche lo stand-up; faccenda di per sé particolare, dal momento che il genere (storicamente) fatica ad accettare nuovi capitani che non siano passati attraverso il tunnel degli schiaffi di una lunga gavetta fra un piccolo locale (rigorosamente: fumoso) e l’altro. Anni di sofferenza, pagamenti in natura – alcolici e una spesa da NaturaSì, cos’avevate capito? – gente del pubblico ubriaca che urla cose spiacevoli, gente del pubblico sobria che paga per vedere uno spettacolo comico solo per potersi offendere e litigare; il tutto per avere una buona occasione televisiva e svoltare, ma solo se sei un uomo che ha passato la quarantina: questo è spesso stato, più o meno, lo standard dell’industria.
Rose Matafeo, invece, è una ventinovenne neozelandese che a vent’anni aveva il suo sketch show, tutto al femminile, trasmesso in patria; a 25 era fra i protagonisti di una sitcom australiana; a 27 era fra gli ospiti fissi di Taskmaster, celebre programma inglese sulla falsariga delle improvvisazioni comiche televisive di cui abbiamo già parlato; a 28 Taika Waititi l’ha voluta come protagonista di Baby Done, commedia romantica neozelandese sui generis. Poi, dal 2020 e in rapida successione, arrivano il primo speciale stand-up – Horndog, prodotto e trasmesso da HBO dunque (purtroppo) inedito in Italia – e la prima serie tv di finzione (Starstruck) ideata, scritta, prodotta e interpretata dalla giovane neozelandese, che si guadagna di diritto il titolo di eccezione che conferma la regola.
L’aveva fatto, pur se passando per i social, Bo Burnham rappresentando i millennial più anziani, e lo fa oggi Matafeo a tutela di tutta quella parte di generazione cresciuta nella seconda metà degli anni ‘90. E non è un caso che, dovendo scegliere, nessuno in Italia si sia accorto di questa rara voce comica generazionale, arrivata a raccontare i suoi coetanei in un ambiente dove i suoi coetanei ancora non hanno cittadinanza al tavolo dei grandi.
Da una parte Horndog, dunque, «Un’ora di comicità sensibile recitata da una pesci di 27 anni». Un’introduzione fornita dalla stessa autrice che se proprio non dice già tutto, quantomeno rivela molto sulla sostanza dello speciale. Matafeo è orgogliosamente e consapevolmente portatrice di alcune delle caratteristiche più lampanti della sua generazione (oltre che del mestiere che si è scelta): è egoriferita, attenta alle parole (e nonostante tutto logorroica), ossessiva e con un disturbo dell’attenzione che la fa rimbalzare qua e là come una trottola fintamente impazzita, quando in realtà ha il perfetto controllo dello spettacolo.
Una perfetta figlioccia di Bo Burnham, involontario padrino di una generazione di nuovi comici. Matafeo usa, come riferimenti culturali, Malala Yousafzai, Greta Thunberg, il K-Pop, Lizzie McGuire, Harry Potter. Dà giustamente per scontato un concetto di sessualità fluido, descrivendo l’eterosessualità femminile come l’assegnazione di sessualità statisticamente più sfigata e difficoltosa: è come scegliere, fregandotene delle recensioni, un ristorante che 8 volte su 10 ti dà un’intossicazione alimentare.
È molto brava, inoltre, a improvvisare sulle reazioni del pubblico. Oppure (o contemporaneamente) è molto brava a causare il cringe e poi a gestirlo in maniera ironica. La summa di questo concetto è la conclusione dello spettacolo, in cui prima si scusa per il finale anticlimatico del monologo, quindi si esibisce in un discorso intenso sull’amore e infine fa un balletto K-Pop piangendo. E, in conclusione, Matafeo è anche la dimostrazione di quello che diceva una volta Chappelle: per fare bene lo stand-up comedian, bisogna anche sapere recitare.
E Matafeo sa recitare. Sa inserire (50 sfumature di) se stessa in un personaggio: le affinità tra la voce che viene fuori in Horndog e l’approfondita caratterizzazione di Jessie, la protagonista di Starstruck, sono evidenti ma sono più una risonanza che un calco. Jessie è una quasi trentenne perfettamente normale, perfettamente irrisolta e perfettamente annoiata dalla sua routine e dalle persone che le stanno intorno. È una neozelandese arrivata a Londra in cerca di fortuna e ispirazione, trovandosi a lavorare in un cinema di quartiere e come babysitter solo per poter, a malapena, pagare un affitto.
Poi la sua coinquilina e migliore amica la costringe a festeggiare il capodanno in un club: Jessie si sbronza di cristo, fa sesso con un affascinante e simpatico sconosciuto e la mattina dopo si accorge di aver approfondito biblicamente la conoscenza di Tom Kapoor, la star più famosa del cinema inglese. Ognuna delle sei puntate racconta una diversa stagione dell’anno; ogni stagione dell’anno racconta un nuovo incontro, fortuito o meno, tra Jessie e Tom, che sono chiaramente innamorati l’uno dell’altra ma non riescono prendersi il rischio di stare insieme. Matafeo ha la splendida idea (sul serio eh, nessun sarcasmo) di reinventare la classicissima rom-com inglese anni ‘90 – siamo proprio dalle parti di Bridget Jones, all’80%, e Notting Hill, al 20% – aggiornandola ai tempi e ai modi dei millennial, con un amore filologico per il materiale di partenza e, soprattutto, la capacità creativa di aggiungere qualcosa al genere, senza semplicemente parassitarlo.
La serie tv
Starstruck
Commedia - USA, Gran Bretagna 2021 - durata 21’
Titolo originale: Starstruck
Creato da: Rose Matafeo, Alice Snedden
Con Rose Matafeo, Nikesh Patel, Darren Charman, Jon Pointing, Lorne MacFadyen, Zak Holland
in streaming: su Rai Play
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