Riassunto della stagione 1

1947. Filippo di Grecia e Danimarca (Matt Smith) ha appena rinunziato ai suoi titoli regali per diventare semplicemente, si fa per dire, Filippo Mountbatten duca di Edimburgo, cittadino britannico adatto a sposare l’erede al trono del Regno Unito: la ventunenne Elisabetta (Claire Foy), seria giovinetta piena di senso di responsabilità, amore per cavalli e corgi, e una bizzarra sapienza per quanto riguarda la meccanica delle automobili. Elisabetta e Filippo convolano a giuste nozze, la prima per amore e il secondo perché no, trasferendosi nel paradiso marittimo di Malta dove crescono i primogeniti Carlo e Anna in un clima spensierato e privo di asperità.

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Quattro anni più tardi, il decrepito ma combattivo Winston Churchill (John Lithgow) viene nuovamente nominato primo ministro e deve subito affrontare un argomento spinoso: la salute in declino dello stimato re Giorgio VI (Jared Harris), da tempo afflitto da una tosse persistente che nessuno osa chiamare con il suo nome, cancro ai polmoni. Neanche quando il sovrano finisce sotto i ferri d’urgenza affinché gli venga asportato un polmone. Il re, pur senza diagnosi ufficiale, sospetta di non avere molto da vivere, e comincia ad affidare più incarichi a Elisabetta, nel frattempo ritornata dal buen ritiro maltese insieme a uno scontento Filippo.

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Mentre tutto questo affolla il primo piano, sullo sfondo la sorella minore di Elisabetta, Margaret (Vanessa Kirby), intrattiene una relazione clandestina per niente raccomandabile con Peter Townsend, roturier già sposato, grande il doppio di lei e soprattutto funzionario di corte a cui il re è particolarmente legato. Giorgio VI soffre stoicamente, ma non è in grado di imbarcarsi nel tradizionale giro di visite del Commonwealth, investendo Elisabetta e Filippo della responsabilità in sua vece. Mentre è in Kenya alle prese con i capricci del marito, che si sente evirato da questo matrimonio in cui non è il coniuge più importante, la Regina scopre di essere diventata tale: il re è morto, evviva il re. Elisabetta sceglie di assurgere al trono con il nome di Elisabetta II.

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La giovane donna non è ancora stata incoronata, e subito deve affrontare una serie di fastidi: il ritorno in patria dello zio Edoardo, ex Edoardo VIII, celebre per aver abdicato al trono per amore di una donna sposata costringendo Giorgio VI a prendere il suo posto; le macchinazioni della vecchia volpe Churchill, che intende procrastinare il più possibile l’incoronazione per restare al potere, nonostante gli attriti nel partito e la sua salute fisica suggeriscano il contrario; e le lamentele del marito Filippo, sempre più insofferente, che si impunta sul dare il proprio cognome (acquisito) ai figli, e sulla rinuncia a Buckingham Palace come residenza reale. Elisabetta riesce a fare da paciera fra la regina madre ed Edoardo, riesce a imporsi su Churchill per non rimandare l’incoronazione, e (nonostante i dubbi) trova anche la fermezza d’animo per rifiutare i capricci da maschio ferito di Filippo: la corona e ciò che rappresenta sono molto più importanti dell’orgoglio di un singolo uomo, per quanto lei possa amarlo sinceramente.

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Scampati alla grande crisi dello smog del 1952, i personaggi si preparano alla quinta puntata, ovvero al grande giorno in cui Elisabetta verrà investita, da iddio in persona per mano dell’Arcivescovo della chiesa anglicana, della corona di regina. Non prima, però, di aver pianto la morte dell’anziana regina madre. Filippo ha un ultimo rigurgito di virilità tossica: si rifiuta di inginocchiarsi, com’è costume, davanti al nuovo sovrano durante la cerimonia, che per la prima volta verrà (in parte) trasmessa in diretta tv. La potenza del rituale, però, convince Filippo a fare il suo dovere, mentre Edoardo osserva ammirato e invidioso l’incoronazione dal suo esilio francese.

I primi grattacapi della regina riguardano la sorella: Peter ha ufficialmente divorziato e intende chiedere in sposa un’entusiasta Margaret. Il protocollo di corte, però, impedisce ai membri della famiglia reale di sposare persone divorziate. Nonostante tutto, Elisabetta vorrebbe aiutare la sorella a coronare il suo sogno d’amore dandole il consenso regale. Viene, però, messa alle strette dal segretario alla corona e da Churchill stesso, che convincono la regina a procrastinare sulla scelta facendo trasferire Townsend a Bruxelles per almeno due anni, fin quando Margaret non avrà compiuto 25 anni e potrà scegliere di sposarsi senza costringere la corona a fornirle un’approvazione formale.

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Durante il primo tour del Commonwealth da regina e da consorte regale, Elisabetta e Filippo (soprattutto quest’ultimo) non reggono alla pressione e ai ritmi da stacanovisti, litigando furiosamente e pubblicamente, rischiando per un momento di mettere alla berlina la loro crisi matrimoniale. Al ritorno in patria, le tensioni non si sono dissipate. Elisabetta torna a frequentare Lord Porchey, amico di vecchia data e responsabile delle scuderie reali. Filippo, che nel frattempo ha cominciato a sfogarsi imparando a pilotare aerei (nonostante il parere sfavorevole di Churchill) e iniziando a frequentare un becero club per soli gentiluomini, oltre a tutto il resto comincia anche a essere roso dalla gelosia.

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Elisabetta lo stupisce dicendogli che per quanto sarebbe potuta essere molto più serena con Porchey, con cui condivide indole e interessi, Filippo è l’unico uomo che abbia mai amato e l’unico a cui si sarebbe voluta unire in matrimonio. Il duca di Edimburgo apprezza e abbassa i toni, scusandosi timidamente durante i festeggiamenti per l’ottantesimo compleanno di Churchill. Il quale, negli ultimi tempi, ha instaurato un particolare rapporto di stima conflittuale con il pittore scelto per realizzare il suo ritratto ufficiale, commemorativo dell’anniversario di nascita del primo ministro. Osservando il risultato finale, Churchill comprende (non senza resistenze) di essere irrimediabilmente invecchiato e di non essere più in grado di ricoprire un ruolo così delicato. Rassegna le proprie dimissioni, consegnando il paese nelle mani del capace (ma fragile) Anthony Eden, il cui primo ingrato compito da premier è quello di affrontare la crisi del canale di Suez (siamo nel 1956) innescata dal nuovo presidente egiziano Nasser.

Riassunto della stagione 2

1957, flashforward di qualche mese: Elisabetta e Filippo si incontrano sul panfilo reale Britannia ormeggiato al largo di Lisbona, e il loro rapporto sembra agli sgoccioli. Il divorzio, però, non è fattibile; dunque la regina pretende di sapere di cosa abbia bisogno il duca per promettere di far funzionare questo matrimonio a ogni costo. Ritorno al 1956. Da qualche tempo è deciso: Filippo partirà da solo per un tour del Commonwealth lungo cinque mesi che avrà come tappa principale Melbourne, dove il consorte reale inaugurerà i Giochi olimpici. Elisabetta spera che l’incarico serva al marito per sentirsi più coinvolto nei doveri di corte e faccia calare di qualche tacca l’intensità dei suoi atteggiamenti infantili e irresponsabili; fra cui tenere nella propria borsa la foto di una celebre e bellissima ballerina russa.

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The Crown - stagione 2

Elisabetta comincia a sospettare che Filippo faccia un uso inappropriato del suo membro reale, magari con la complicità di Michael Parker, segretario personale del duca e compagno di bevute e scorribande, a sua insaputa sull’orlo del divorzio dopo che la moglie ha iniziato a intuire la portata del suo essere fedifrago. Non solo il matrimonio reale (e quello segretariale) sta andando a rotoli: anche il resto del mondo legato al Regno Unito non se la passa troppo bene. Nasser ha occupato manu militari la sede della Compagnia del Canale di Suez, ottenendo il controllo del fondamentale passaggio artificiale. Il primo ministro Eden va nel panico e cerca di riottenere l’asset coloniale prima con uno stratagemma e poi insistendo per un intervento militare. Tenendo all’oscuro la regina, il premier si accorda in segreto con Francia e Israele per organizzare un’invasione lampo (e non autorizzata dalle Nazione Unite) dell’Egitto e far desistere Nasser. Messa alle strette da una decisione già presa alle sue spalle e da un’operazione già in moto, Elisabetta è costretta a dare il proprio assenso ufficiale per non mostrare al mondo che la corona e il primo ministro sono in disaccordo.

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The Crown - stagione 2

L’occupazione di Suez è un disastro su tutti i fronti, compreso quello dell’immagine interna e internazionale. I sudditi inglesi, fomentati dalla crisi economica causata dall’indebitamento bellico, protestano per le strade mentre Eden, schiacciato dalla pressione, si prende una pausa anti-stress in Giamaica (storia vera). Nel mentre, Filippo è impegnato con il suo tour e con le zingarate adolescenziali in compagnia del fidato Michael. La terza puntata è dedicata al suo percorso di ricerca interiore, costellato anche di razzismo, atteggiamenti infantili e tradimenti. Dopo aver fatto tappa a Melbourne, il convoglio di Filippo è costretto a una sosta forzata di tre giorni a Tonga, dove il duca ha un’epifania che riguarda il vero valore della famiglia. La corona decide che il tradizionale discorso natalizio del sovrano, trasmesso radiofonicamente a tutto l’impero, quest’anno sarà preceduto da un altro discorso, quello del consorte reale. Filippo ne approfitta per mandare il suo messaggio – ho capito di essere stato orribile, ora so cosa è veramente importante –, mentre Elisabetta, nel suo appello, risponde a modo suo, assicurandogli che la sua famiglia lo aspetterà sempre.

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The Crown - stagione 2

Eden torna in patria dopo il soggiorno giamaicano, solo per essere sfiduciato dal suo stesso partito ed essere sostituito da Harold Macmillan. La terza puntata è quella che chiude il cerchio aperto dal flashforward della prima: la corona non riesce a convincere la moglie di Michael Parker a rinunciare al divorzio, dopo che quest’ultima ha ottenuto prove indiscutibili dei tradimenti del marito – prove che compromettono, senza possibilità di smentita, anche Filippo. Il divorzio pubblico del segretario personale del duca, però, metterebbe in cattiva luce anche il consorte reale. E così è, con la stampa internazionale che si dimostra meno accondiscendente di quella inglese nel mettere sotto scrutinio il matrimonio della regina. Per questo Elisabetta decide di raggiungere Lisbona – senza far interrompere al marito il tour del Commonwealth, rischiando di creare ancora più scompiglio – e di conferire con Filippo; il quale afferma che, per far funzionare il loro matrimonio, ha bisogno di due cose: il rispetto dei notabili e del personale di corte, oltre a una posizione che gli consenta di contare almeno tanto quanto il figlio di otto anni. Elisabetta lo nomina ufficialmente principe del Regno Unito, oltre che duca di Edimburgo, ponendo fine a una lunga crisi che ha rischiato di dissestare la corona.

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The Crown - stagione 2

Torna in scena anche Margaret, che dopo tutti i bastoni fra le ruote ha deciso di interrompere la relazione con Peter. Anche così, la sua vita sentimentale non è molto più serena. La quarta puntata è in larga parte dedicata alle sue disavventure amorose, che coinvolgono l’affascinante (e libertino) fotografo Tony Armstrong-Jones e che culminano con la pubblicazione sui giornali di una foto fatta da lui in cui la principessa è ritratta nuda.

La quinta puntata è incentrata sulla nuova consapevolezza della regina a proposito di quanto la corona – i suoi protocolli, le sue tradizioni, la sua comunicazione – sia poco al passo con i tempi e ancor meno in contatto con i propri sudditi. O meglio: sia ancora meno al passo con i tempi di quanto ci si aspetti da una monarchia che ancora esercita una certa influenza nonostante sia il XX secolo. La monarchia si deve adottare alla società moderna, quella che è nata dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale. Elisabetta accetta questa fatalità, decidendo di trasmettere in tv il tradizionale messaggio natalizio del sovrano e di aprire il Ballo delle debuttanti anche ai sudditi privi di titolo nobiliare. La regina madre sbuffa per l’imbarazzo, contraria a tutta questa modernità.

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The Crown - stagione 2

Di ritorno su Margaret. La quale, dopo essere venuta a sapere che Peter si è trovato una diciannovenne da impalmare, insiste per sposare il prima possibile il suo bel fotografo Tony. Nel frattempo, però, si scopre che Elisabetta è incinta del terzo figlio (Andrea): i due eventi, matrimonio e nascita del terzogenito, non possono assolutamente sovrapporsi e, con grande disdoro, Margaret è costretta a passare nuovamente in secondo piano rispetto alla più importante sorella maggiore. È il 1960: nel giro di pochi mesi nasce il principe Andrea (a febbraio) e la principessa Margaret può finalmente sposarsi, anche se nel frattempo ha scoperto che Tony non è esattamente il partner idilliaco che pensava fosse.

1961: il rampantissimo nuovo presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy sta per arrivare a Londra per la sua prima visita in vesti ufficiali. Di fronte alla prospettiva di essere messa a confronto con Jacqueline Kennedy, apprezzata da tutta la stampa mondiale per la giovane beltà e l’eccellente educazione, Elisabetta va leggermente in paranoia, cominciando a riflettere sul tempo che passa e sui segni che sta lasciando sul suo corpo. La regina si impegna per farsi trovare al suo meglio quando avviene l’incontro, per poi scoprire che durante la sua visita inglese Jacqueline si è lasciata andare a commenti poco piacevoli sulla regina e sulla corona in generale. Indispettita e insicura, in parte anche per colpa delle frecciatine della first lady, Elisabetta decide di prendere l’iniziativa, cercando di risolvere a modo suo la crisi del Ghana, ex colonia (ancora affiliata al Commonwealth) il cui presidente, Kwame Nkrumah, minaccia di portare il paese sotto l’influenza sovietica. La regina vola ad Accra per tentare di porre rimedio alla situazione, ed effettivamente il suo charme colpisce il presidente ghanese, che accetta di mantenere lo status quo. Jacqueline ed Elisabetta avranno poi la possibilità di vedersi ancora e chiarirsi, con la prima che ammette l’ammirazione nei confronti della seconda per la disciplina con cui riesce a sopportare la pressione cui è sottoposta.

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The Crown - stagione 2

È il momento del piccolo Carlo, che nei primi anni ‘60 deve essere mandato in collegio a studiare. Elisabetta vorrebbe che lui fosse il primo principe a frequentare una scuola come tutti i suoi coetanei, e vorrebbe iscriverlo al comodo e ultra-prestigioso collegio di Eton. Filippo, invece, pretende che l’educazione del figlio ricalchi quella spartana che ha avuto lui preso il collegio scozzese di Gordonstoun. La spunta il duca di Edimburgo, nonostante il timido e sensibile Carlo soffra enormemente la scelta.

L’ultima puntata è quella dello scandalo. Ci viene mostrato Filippo che, nel 1962, soffre di un dolorino al collo in seguito a un piccolo infortunio, e viene rimesso in sesto da un osteopata di nome Stephen Ward, che in seguito invita il duca a una festa nella sua tenuta. L’anno successivo scoppia l’affaire Profumo: viene fuori che, in uno dei festini tenuti da Ward, il segretario di Stato per la guerra John Profumo (in teoria felicemente sposato) è stato fotografato in compagnia di una giovane escort, peraltro già nota ai servizi segreti per aver avuto una relazione con un attaché dell’ambasciata sovietica. Faccenda che, in piena Guerra fredda, non va per niente bene. Nella foto incriminata si vede anche un uomo di spalle, e la stampa comincia a sospettare che possa trattarsi di Filippo.

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The Crown - stagione 2

Il problema, oltretutto, insorge proprio nei giorni in cui a Elisabetta, che da poco ha scoperto di essere incinta del suo quarto figlio, viene imposto di trascorrere una gravidanza di assoluto riposo. Gli strascichi dello scandalo Profumo sono troppo per il premier Macmillan, che insiste per rassegnare le dimissioni e per raccomandare alla regina un successore: Lord Alec Douglas-Home, amico di famiglia dei Windsor. Stephen Ward si suicida prima che il processo a suo carico possa iniziare, e le autorità trovano fra i suoi averi anche un ritratto di Filippo. Elisabetta vuole sapere la verità sui rapporti fra il marito e Ward, ma il duca le assicura che per quanto conoscesse l’osteopata per motivi professionali, non ha mai partecipato ai suoi consessi dionisiaci. Nonostante il principe le confermi il suo imperituro amore eterno, la regina non riesce a fidarsi del tutto.

Riassunto della stagione 3

1964. La regina è diventata Olivia Colman, ed è come passare da cena in un ristorante 3 stelle Michelin a mangiare direttamente in paradiso. Il mandato dell’amico di famiglia Lord Alec Douglas-Home è finito, le elezioni vengono vinte a sorpresa dai laburisti e il nuovo primo ministro è il poco nobile e molto spiccio Harold Wilson. L’anno successivo, dopo la morte di Churchill, a Elisabetta cominciano a giungere voci sul fatto che un agente del KGB sia riuscito a infiltrarsi nei più alti ranghi del governo inglese, e sospetta proprio del nuovo premier – che in passato era stato coinvolto in pettegolezzi simili, mai comprovati. In realtà i sovietici ce l’hanno veramente una spia, ma non in parlamento bensì a Buckingham Palace. È lo storico dell’arte Anthony Blunt, curatore della collezione reale, che (per la rabbia di Elisabetta e Filippo) nonostante tutto rimane al suo posto, dal momento che i servizi segreti non vogliono accettare di prendersi la responsabilità per essersi fatti turlupinare da un esperto di quadri.

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The Crown - stagione 3

Margaret, che nel frattempo è diventata Helena Bonham Carter ed è sempre più artista a sé all’interno della famiglia reale, continua a soffrire il suo ruolo marginale negli interessi della corona. Elisabetta non si fida di lei, della sua mancanza di disciplina e della sua personalità esuberante: quando si rappresenta la corona, bisogna tenere a bada i propri istinti, le proprie emozioni e le proprie opinioni personali. In ogni caso, la principessa accompagna il marito Tony in un viaggio negli Stati Uniti dove viene invitata dal presidente Lyndon B. Johnson – il quale aveva rifiutato per ben tre volte di andare a Londra per discutere con la regina di un prestito al governo inglese – a una cena privata. I due si intendono bene fin da subito: entrambi sono sempre stati in secondo piano rispetto ai loro superiori (Kennedy per Johnson, Elisabetta per Margaret) e il presidente decide di accordare il prestito.

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The Crown - stagione 3

1966, il disastro della miniera di Aberfan (in Galles) uccide 116 bambini. Elisabetta, pensando erroneamente che la sua presenza avrebbe solamente rallentato i soccorsi e le prime fasi della ricostruzione, decide di non visitare subito il luogo della tragedia. Dal momento che l’opinione pubblica scarica la responsabilità dell’accaduto sui laburisti, il partito decide di deviare l’attenzione e la rabbia della gente sulla mancata visita della regina, creando una certa tensione tra Elisabetta e il primo ministro Wilson.

1967, le critiche alla corona e alle spese con cui essa grava sulle spalle dei contribuenti si fanno sempre più rumorose. Filippo decide di aprire le porte della corte a una troupe televisiva per girare un documentario, in modo da mostrare ai sudditi che la famiglia reale è fatta di gente normale. I risultati sono pessimi: i giornalisti attaccano la pomposa supponenza dei reali, tanto da convincere Elisabetta ad annullare la trasmissione del programma dopo la prima puntata.

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The Crown - stagione 3

Nel frattempo, la mamma del duca di Edimburgo è costretta a fuggire da Atene in seguito all’instaurazione della dittatura dei colonnelli. L’anziana principessa Alice soffre di schizofrenia, ma ha anche uno spirito indomabile. Non solo lega in fretta con Anna, la secondogenita reale, ma racconta la sua drammatica storia al giornalista più agguerrito nei confronti della corona, riuscendo a conquistarlo e a fargli scrivere un articolo positivo. Il 1967 è anche l’anno in cui alcuni notabili del regno, fra cui spicca il direttore della Banca d’Inghilterra, si informano in maniera molto inglese (ovvero educatamente) sulla possibilità di un colpo di stato appoggiato dalla corona per destituire il governo laburista. Fortunatamente la crisi rientra senza disastri.

Due anni più tardi ritroviamo Carlo cresciuto e iscritto a Cambridge, dove se la spassa calcando le assi dei corsi di teatro. L’erede al trono sta per essere ufficialmente investito del titolo di principe di Galles, ed Elisabetta decide di spedirlo per un trimestre in un college gallese, per permettere al ragazzo di imparare lingua e cultura dei suoi futuri sudditi – ma anche per tenere buone le spinte separatiste che nell’ultimo periodo si stanno facendo insistenti. Il buon Carlo si affeziona ai suoi ospiti, alle loro lotte e alla loro cultura. Tanto che quando viene unto come principe, la parte del suo discorso recitata in gallese contiene anche un cenno di sostegno alla causa locale. Al suo ritorno a corte, Carlo spera di essere accolto con gratitudine e affetto per avere svolto il suo dovere senza fgiatare; invece Elisabetta, che ha ottenuto una traduzione del suo discorso, affronta il figlio con irritazione, invitandolo d’ora in avanti a tenere per sé le sue opinioni personali.

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The Crown - stagione 3

Dopo un altro episodio sulle crisi di ogni età di Filippo (acuite dalla perdita dell’anziana madre), che comprende anche la visita di Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins alla famiglia reale, ci infiliamo finalmente e come si deve nella nuova soap opera di corte. Carlo è innamorato, ricambiato, di Camilla Shand; la quale è fidanzata con il capitano Andrew Parker Bowles che però, a sua volta, è in fregola per Anna, alla quale non dispiacerebbe per nulla affrontare il discorso. Fantastico. Siamo ormai nel 1972, e il cancro alla gola che da qualche anno affligge Edoardo, il duca di Windsor ex re abdicante in esilio, è ormai in fase terminale. Prima di morire, Edoardo riceve la visita della nipote Elisabetta che per la prima volta lo ringrazia per aver rinunciato al trono e averle permesso di essere regina: la corona finalmente non è più un peso, ma una bella responsabilità. Prima di morire, Edoardo consegna la corrispondenza che ha intrattenuto negli ultimi anni con Carlo, mettendo in guardia la nipote sul fatto che Camilla potrebbe non essere la giusta consorte per un erede al trono. Tornando in patria, Elisabetta legge le lettere di Carlo, e i suoi dubbi sul primogenito come futuro re si fanno sempre più insistenti.

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The Crown - stagione 3

Per non sapere né leggere né scrivere, la regina ripete il barbatrucco giocato ai danni di Peter Townsend e, subito dopo la laurea a Cambridge, spedisce Carlo per otto mesi nei Caraibi, mascherando la faccenda come un normale trasferimento di un normale membro della marina reale. In realtà Elisabetta lo sta allontanando da Camilla, che infatti l’anno successivo – nel 1973, in concomitanza con i festeggiamenti per il 25esimo anniversario di matrimonio tra la regina e Filippo – sposa Parker Bowles, lasciando Carlo a piangere disperato nel Mar dei Caraibi.

La stagione si conclude con la fine dell’avventura parlamentare di Harold Wilson, costretto a dimettersi alla metà del suo secondo mandato dopo che gli è stato diagnosticato l’Alzheimer. Nonostante un inizio sospettoso, il suo rapporto con la regina si è rivelato ottimo e costellato di reciproco rispetto. Intanto, il matrimonio di Margaret è andato ufficialmente a rotoli. E in una maniera talmente rocambolesca da spingere la principessa al tentato suicidio. Il terzo ciclo di episodi si conclude nel 1977, con Margaret fuori pericolo e il regno che festeggia il venticinquesimo anniversario dell’incoronazione di Elisabetta, il giubileo d’argento della regina.

Riassunto della stagione 4

La stagione si apre con Carlo (Josh O’Connor) che conosce per la prima volta la giovanissima Lady Diana Spencer (Emma Corrin). Il principe è intrigato, ma è anche ancora innamorato di Camilla Parker Bowles (Emerald Fennell). Nel frattempo si è già fatto il 1979 e indovina chi viene a cena? Esatto, proprio Margaret Thatcher (una magniloquente Gillian Anderson), lady di ferro e prima donna primo ministro del Regno Unito. La quale si trova subito con una bella gatta da pelare: Lord Mountbatten (Charles Dance), zio di Filippo ed eroe di guerra, viene ucciso da un attentato esplosivo dell’IRA. Thatcher giura alla regina che sconfiggerà i terroristi, non importa come. Alla fine del primo episodio, Carlo va a vedere una gara di salto ostacoli a cavallo della sorella Anna e incontra di nuovo Diana. Stavolta, però, chiede alla sorella di lei il permesso per cominciare a frequentare la giovane Spencer.

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The Crown - stagione 4

Mentre Thatcher applica con gioia i primi tagli alla spesa pubblica, la famiglia reale si organizza per ospitarla, come di consuetudine, alla residenza di Balmoral. Tutto quello sfarzo e quelle formalità, però, non sono propriamente la tazza di tè di una persona molto pragmatica come Thatcher; tanto da convincerla a inventarsi una scusa per andarsene in anticipo. Al contrario, Diana viene similmente invitata come ospite di Carlo e si trova talmente a suo agio da affascinare in poco tempo l’intera famiglia reale; tanto da spingere Elisabetta a insistere con Carlo affinché valuti di sposarla.

E giusto in tempo per il terzo episodio, l’erede al trono si convince a fare la proposta a Diana – spinto anche da Camilla, con cui è rimasto in confidenza – la quale accetta trasferendosi immantinente a palazzo. È una puntata in cui il tempo viaggia veloce, mostrando il periodo che porta al matrimonio fra Carlo e Diana, raccontando i dubbi del primo e lo stress di quest’ultima – un giovanissimo spirito libero costretto a mandare a memoria la bizantina etichetta di corte, a sopportare aspettative esasperanti, e il tutto per sposare un uomo che non conosce davvero bene e che è ancora innamorato di Camilla. Anche Margaret, esperta di queste faccende, si accorge che qualcosa, in quel rapporto, non funziona. Filippo è sicuro del fatto che Carlo, con il tempo, imparerà ad amare Diana. Mentre Elisabetta ricorda al figlio che è necessario concentrarsi sul dovere, e la felicità non tarderà ad arrivare. Il matrimonio si compie, per la felicità dell’opinione pubblica che già ama alla follia Diana.

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The Crown - stagione 4

1982. La quarta puntata è quella che parla di genitori preoccupati per i propri figli. Thatcher ha appena saputo che il figlio è scomparso nel deserto mentre correva la Parigi-Dakar. Mentre Elisabetta raccoglie le infinite lamentele e insoddisfazioni dei suoi quattro pargoli. Il matrimonio fra Diana e Carlo – con la prima incinta e il secondo che continua a frequentare Camilla – è già in crisi. Anna non se la passa molto meglio. Andrea è un balordo che pensa solo a fare festa. Ed Edoardo è ancora scuola, è vittima di bullismo e comunque non se lo calcola nessuno.

Nel frattempo l’Argentina tenta di riprendersi le isole Malvine. Thatcher non la prende bene, e al grido di «Si chiamano Falkland!» promette alla regina che riconquisterà i territori occupati a ogni costo, nonostante la situazione economica interna del paese non sia particolarmente rosea. C’è anche spazio per raccontare l’incredibile storia della doppia intrusione a Buckingham Palace del suddito disperato Michael Fagan.

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The Crown - stagione 4

La sesta puntata è quella del viaggio in Oceania di Carlo e Diana, in cui tutte le tensioni del loro rapporto vengono a galla. La principessa soffre di bulimia essendo sposata a un uomo che non la ama, che la tradisce e che la fa sentire sola. L’erede al trono soffre perché non può trovare la felicità insieme alla moglie, e oltretutto ne invidia la popolarità, il successo e la capacità di farsi amare da tutti. Il nuovo primo ministro australiano arriva addirittura a dire a Carlo che la visita di Diana ha salvato il destino della corona in Oceania, convincendo australiani e neozelandesi a rimanere nel Commonwealth. Carlo schiuma di invidia e di risentimento. Al ritorno in patria, i due si separano. Diana chiede udienza a Elisabetta per sfogare tutta la sua tristezza e la sua infelicità, ma la regina non si dimostra in grado di provare empatia o di muoversi per cercare di aiutarla e sostenerla.

È già il 1985 – come passa in fretta il tempo quando tenti di mantenere in piedi un impero anacronistico – e le forti personalità di Elisabetta e del primo ministro Thatcher continuano a cozzare. Stavolta l’oggetto del contendere sono le sanzioni da imporre sul regime di apartheid Sudafricano. Elisabetta pretende vengano emanate all’istante, mentre Thatcher è convinta che rappresenterebbero un ostacolo anche per l’economia e il commercio del Regno Unito. Dopo innumerevoli tira e molla, vince la posizione di Elisabetta (pur se molto edulcorata), ma nonostante tutto la premier ci tiene a seminare un po’ di zizzania a mezzo stampa. Finisce che tutta la responsabilità del battibecco viene poggiata ingiustamente sulle spalle dell’addetto stampa della corte. Alla voce notizie più gradevoli: il balordo terzogenito Andrea decide di mettere vagamente la testa a posto e sposa Sarah Ferguson.

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The Crown - stagione 4

Viene organizzato un gala in occasione del compleanno di Carlo, e Diana manda in sollucheri tutti i presenti esibendosi con Uptown Girl). Carlo impazzisce per l’invidia, ed è forse qui che le dita gli si cominciano a gonfiare fino a diventare i buffi salsicciotti che sono oggi. Le tensioni fra marito e moglie sono talmente evidenti che Elisabetta e Filippo decidono di intervenire in prima persona, convocando la coppia che scoppia. Regina e consorte cercano di farli riconciliare, allo stesso tempo dichiarandosi fermi su un assoluto: i due devono smettere di mettersi le corna a vicenda. Diana si dice disponibile a tornare fedele, mentre a Carlo non viene nemmeno data la possibilità di esprimersi. L’intervento dei sovrani è stato coreografico, ma del tutto inutile. Carlo continua a ignorare la moglie, la quale non si fa remore a proseguire la sua storia clandestina con l’ufficiale dell’esercito James Hewitt.

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The Crown - stagione 4

La quarta stagione si conclude con il tramonto della stella Thatcher; che nel 1990, dopo undici anni di governo appassionato ma opinabile, è costretta a rassegnare le dimissioni. Elisabetta ricompensa il suo impegno nei confronti del Regno Unito con un’onorificenza più unica che rara, l’Ordine al Merito. L’annata si conclude con il viaggio ufficiale, ma in solitaria, di Diana a New York, dove viene accolta con il solito calore che fa imbestialire Carlo. Al suo ritorno in patria, i due continuano a litigare. Il gran finale si svolge a Natale, con tutta la famiglia riunita. Elisabetta rampogna Carlo per la sua immaturità e per l’ingratitudine con cui tratta la vita privilegiata che gli è stata assegnata; inoltre gli impedisce categoricamente anche solo di pensare alla separazione o al divorzio. Il dovere e la corona prima di tutto. Allo stesso tempo, Filippo prende da parte Diana e le ricorda che non è l’unica a soffrire per la situazione in cui si trova, consigliandole di concentrare tutti i suoi sforzi nel servire la corona e la sua regina. Non deve permettere che il suo matrimonio fallisca.


Dite quello che volete contro The Crown, e probabilmente avrete ragione. La vita, le opere e i miracoli degli ultimi 70 anni di corte inglese sono argomenti che potrebbero far soffrire di prurito gente molto più santa di me o di voi. Si respira un privilegio quasi disgustoso, sicuramente obsoleto. E l’idea di empatizzare con questi personaggi, soprattutto di fronte ad alcuni dei loro atteggiamenti più infantili, è quasi nauseabonda.

Ma (perché c’è sempre un ma) la serie trova anche molto spazio per la critica dall’interno, per l’autoconsapevolezza e per l’affascinante ritratto di cosa significhi, oggi, un’entità simbolica e rappresentativa – ma allo stesso tempo anche presente nelle decisioni pratiche – come quella della corona inglese.

La puntata della prima stagione in cui Filippo comprende l’afflato ineffabile del rituale di incoronazione rimane di una potenza notevole anche agli occhi del più consumato degli anarchici anti-monarchici. E il recente passaggio alle tribolazioni di Diana e Carlo fa ben comprendere l’entità del sacrificio personale a cui, effettivamente, i membri della famiglia reale si sottopongono per mantenere in piedi il palco.

Detto questo,
The Crown rimane un esempio cristallino di narrativa seriale scritta (da Peter Morgan) con un’eleganza e una precisione senza pari. La storia è sempre al servizio dell’allegoria, e viceversa. Il personale di Elisabetta si riversa sempre nel pubblico, e viceversa. E ogni singola pagina di sceneggiatura rispetta e rispecchia questo dualismo. Per concludere in banalità, poi, non facciamo finta di scordarci che The Crown è, di gran lunga, la serie meglio recitata di nuovo millennio: una collezione di attori mostruosi, molti dei quali alle prese con il ruolo della vita, strattonati fra mimesi e interpretazione del simbolo rappresentato dai singoli personaggi – e del Simbolo rappresentato dalla corona nel suo complesso.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

La serie tv

locandina The Crown

The Crown

Storico - USA, Gran Bretagna 2016 - durata 57’

Titolo originale: The Crown

Creato da: Peter Morgan

Regia: Stephen Daldry

Con Claire Foy, James Francis Andrews, Chloe Pirrie, Stephen Dillane, Michael Cochrane, John Lithgow

in streaming: su Netflix Netflix basic with Ads