Blanca inizia bene, anzi benissimo. Blanca Ferrando (Maria Chiara Giannetta, rivelazione dell’anno della nostra fiction, già vista di sguincio in divisa in Don Matteo e in coma in Buongiorno, mamma!), bella come il sole, canta e balla sotto la doccia, indossa anfibi e spolverino multicolore, improvvisa passi di break dance sotto lo sguardo perplesso del bulldog Linneo, il suo cane guida. Blanca è, infatti, cieca (dall’età di 12 anni, dopo un trauma in seguito alla morte della sorella maggiore, una storiaccia che corre sullo sfondo fino a esplodere nel finale), ma non si autocommisera, piuttosto morde la vita e se la cuce addosso, al punto che la musica dei suoi auricolari trasfigura un bigio scompartimento pieno di pendolari in un happening musicale di danze forsennate.

Insomma, è una fiction Rai o un mash-up tra Tutti pazzi per amore, Demy e La La Land? Attenzione, non è finita: Blanca è in stage come consulente della polizia di Genova, presa di mira dalla stizzita impazienza del vice questore Bacigalupi e guardata con un misto di curiosità e diffidenza dal bell’ispettore Liguori (Zeno: ormai è ovunque, ma dove lo metti non stona). Quindi, Blanca è un procedurale, di quelli in cui il profiler di turno sa trasformare il suo handicap in una risorsa imprevista, anzi quasi un superpotere, qui una straordinaria acutezza degli altri sensi (l’udito, in particolare) spesso risolutiva nelle indagini.

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Blanca: Maria Chiara Giannetta

Storia vecchia, certo, ma non così tanto per il pubblico di Rai1, soprattutto nella smagliante forma visiva che le imprime Lux Vide (di nuovo, oggi i più abili a rifare all’italiana le serie internazionali e a renderle appetibili anche per i mercati esteri, vedi Doc - Nelle tue mani), con la complicità dei registi di scuderia Michelini e Martelli, tra split screen, colori accesi e pop (nella bella fotografia di Alessandro Pesci) e location ben scelte. Cioè, conta più il come del cosa, ma con un certo estro, come quando si prova a rendere nelle immagini la cecità di Blanca, il suo vivere uno stato insieme di sottrazione e di accensione sensoriale continua (pure tramite la tecnologia sonora dell’olofonia, strombazzatissima dalla promozione, insieme alla consulenza di Andrea Bocelli).

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Blanca: scena

E pazienza se i gialli sono così così (almeno un po’ vari, dal serial killer para-argentiano al rapimento di minore), se la linea orizzontale di stagione non è sempre così plausibile, se il passato di Liguori rischia di stroppiare (di sangue blu, con padre suicida e madre avvocatessa gelida, una Sandra Ceccarelli tra Crudelia De Mon e Anna Wintour), se qualche personaggio (l’amica estetista) stona.
La forza della serie, liberamente tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi e tra i maggiori successi dell’anno, sta soprattutto nella sua azzeccatissima protagonista: certo, l’ennesima donna irriducibile della fiction Rai, come tante nell’ultimo anno (da Lolita Lobosco a Mina Settembre, per tacere di Imma Tataranni), anche se con un taglio più moderno, giovane, soprattutto capace di non sfigurare di fronte alle serie degli altri che ci si ostina a citare sempre e solo come titoli di qualità italiani, a partire dalla Petra di Sky, quasi il rovescio quaresimale di Blanca.

Autore

Rocco Moccagatta

Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis. Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme.

La serie

locandina Blanca

Blanca

Poliziesco - Italia 2021 - durata 99’

Titolo originale: Blanca

Con Maria Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno, Chiara Baschetti, Raffaele Esposito, Michela Cescon, Giuseppe Loconsole

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