La filmografia di Claude Chabrol è vasta, difficile fare classifiche dei suoi titoli migliori anche se personalmente amo Il tagliagole, Stéphane - Una moglie infedele e Sterminate gruppo Zero. Però tra i più recenti Il buio nella mente e Grazie per la cioccolata sono imbattibili per complessità di scrittura, intreccio, regia e interpretazione. Due storie accomunate dall’intrigo familiare (d’accordo, non una novità per Chabrol) e dal... cioccolato. Le malsane protagoniste di Il buio nella mente Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire cospargono proprio di cioccolato le lenzuola della famiglia ormai odiata, gesto che è preludio di ben altre disgrazie. Entrambi i film sono disponibili nel segmento RaroVideo di The Film Club e sarebbe buona cosa vederli uno dopo l’altro, come esempio limpidissimo di coerenza stilistica e narrativa.
Il buio nella mente (1995) si intitola in originale La cérémonie, leggerete dappertutto che è tratto dal romanzo La morte non sa leggere di Ruth Rendell ispirato a un grave fatto di cronaca degli anni 30, lo sterminio dei datori di lavoro da parte di due sorelle a servizio. Chabrol ha però confessato di essere stato molto influenzato dall’opera teatrale di Jean Genet Le serve (Les bonnes), che partiva dal medesimo fatto di cronaca. Nella sua sceneggiatura le “serve” non sono sorelle, sono due donne parimenti disagiate che diventano complici e in un crescendo melodrammatico compiono una strage. Nel bando totale di qualunque psicologismo, nel nitore di una messa in scena che riduce all’essenziale i dialoghi, Chabrol torna alla lezione hitchcockiana per eccellenza. Si è certi fin dal principio dell’inesorabilità dell’epilogo tragico ed è proprio questa certezza a fare male, a farci paura.
Il meccanismo non è troppo diverso in Grazie per la cioccolata (2000): Mika (Isabelle Huppert) è sposata con un celebre pianista interpretato da Jacques Dutronc. Travolta da un groviglio di sentimenti terribili (gelosia per la presunta figlia biologica del marito, anche lei musicista, frustrazione, disagio) procede ad avvelenare la cioccolata poi offerta a chi considera ostacolo o minaccia alla quiete familiare. Si scoprirà che forse anche la precedente moglie del pianista, deceduta, era stata avvelenata con un potente barbiturico non prescritto da nessuno.
Scritto come Il buio nella mente da Chabrol insieme a Caroline Eliacheff, splendidamente fotografato dallo svizzero Renato Berta (e la location è proprio la Svizzera, Losanna per la precisione, nella villa che fu di David Bowie) Grazie per la cioccolata è un esempio di perfezione cinematografica, un miracolo di essenzialità che non rinuncia a riflettere sui massimi sistemi (il male assoluto, niente meno) con una rappresentazione minimale, persino monotona (ma è un’apparenza) e una prova superba degli attori. Soprattutto delle attrici, in entrambi i titoli. Isabelle Huppert e Sandrine Bonnaire per Il buio nella mente hanno vinto ex aequo la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia, Huppert anche il César, mentre in Grazie per la cioccolata è magnifica anche Anna Mouglalis.
I FILM
Il buio nella mente
Drammatico - Francia 1995 - durata 111’
Titolo originale: La cérémonie
Regia: Claude Chabrol
Con Sandrine Bonnaire, Isabelle Huppert, Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Cassel
in streaming: su Raro Video Amazon Channel Amazon Video
Grazie per la cioccolata
Drammatico - Francia 2000 - durata 99’
Titolo originale: Merci pour le chocolat
Regia: Claude Chabrol
Con Isabelle Huppert, Jacques Dutronc, Anna Mouglalis, Rodolphe Pauly
in streaming: su Raro Video Amazon Channel Amazon Video
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