Giovedì 1 settembre
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diario di bordo, giorno 2
Presentato fuori concorso il documentario Bobi Wine: Ghetto President di Christopher Sharp e Moses Bwayo che racconta la storia del musicista afrobeat Bobi Wine, divenuto la sola, autorevole voce dell’opposizione politica in Uganda. Bobi Wine ha sfilato sul tappeto rosso, e poi, in sala, è stato accolto da una meritata standing ovation da parte del pubblico. Ma il Red Carpet ha avuto ieri una regina assoluta, Cate Blanchett, al Lido per presentare Tár di Todd Field, in concorso. Storia di una direttrice d’orchestra che si impone in ambiente rigidamente maschile e la cui carriera è compromessa dalle accuse di prepotenza anche sessuale nei confronti di una musicista.
Meravigliosa e bravissima Cate nel film, tanto da far pensare che la Coppa Volpi per la migliore interpetazione femminile sia in qualche modo già sua. Tra lei e Julianne Moore, che ha per la seconda volta attraversato il Red Carpet dopo la serata d’inaugurazione, una specie di passaggio del testimone. Blanchett fu infatti presidentessa di giuria nel 2020, ruolo quest’anno affidato alla collega.
Il miglior vestito della giornata l’ha però sfoggiato Tessa Thompson. Se all’inaugurazione era apparsa quasi casual, o comunque essenziale, ieri si è presentata con un outfit veramente degno di Asgard. L’occasione era la presentazione in anteprima mondiale di Bardo il nuovo film di Alejandro González Iñárritu, anche questo in concorso.
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