In questa distopia, le Coree hanno raggiunto un accordo per l’unione dei due paesi. Nel 2025 il vecchio confine militarizzato si trasforma nell’Area economica congiunta su cui sorge la zecca che stampa la nuova moneta unica. Esausti dalle sperequazioni provocate dal nuovo status quo, un gruppo di mariuoli condotti dal Professore tenteranno la rapina più epica di sempre.
Nulla contro il concetto che negli ultimi anni ha preso il nome di remake internazionale: esiste da sempre al cinema, e anche per quanto concerne le serie tv ha dato le sue soddisfazioni (In Treatment, Shameless, The Office su tutte). Ma se, di norma, un remake internazionale serve a portare una storia a un pubblico (a un mercato) che non la conosceva o la conosceva minimamente (vedi le ormai quasi 30 versioni “locali” di Perfetti sconosciuti), come porsi invece quando lo stesso trattamento viene riservato alla serie tv più globale e conosciuta degli ultimi anni?
E soprattutto, esclusi il creatore dell’originale Álex Pina e le azioni di Netflix, a chi giova un’operazione del genere? La casa di carta: Corea è, senza dubbio, una produzione dal cast eccellente e realizzata con tutti i crismi; ma è anche un banale bignami - comprime in 6 episodi più o meno le 13 puntate della parte 1 della prima stagione originale - della versione spagnola, ricalcandola pedissequamente in ogni suo snodo principale, dai twist narrativi al tono generale, passando dalle scelte di messa in scena. Solo la premessa cambia, ed è anche una delle poche soddisfazioni di un remake che ha come unico pregio quello di sfoltire gran parte delle sottotrame da soap opera e di eliminare Bella ciao dall’equazione.
La serie tv
La casa di carta: Corea
Poliziesco - Corea del Sud 2022 - durata 68’
Titolo originale: ??? ?: ??????
Creato da: Álex Pina
Con Yoo Ji-Tae, Eugene Ko, Lee Si-Woo, Derek Chouinard, Michael Shen, Nicole Fong
in streaming: su Netflix Netflix basic with Ads
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