Non è niente male l’episodio pilota di Ms. Marvel: ci presenta rapidamente una protagonista inedita e autentica, complice l’azzeccato casting di Iman Vellani, alla prima esperienza davanti alla mdp. Suggerisce l’immedesimazione, perché Kamala Khan è una di noi, una fan sfegatata degli Avengers, che passa il proprio tempo a postare video su YouTube, ascoltare podcast, scrivere fan fiction.
Dipinge uno scenario ricco e variopinto, riempiendo di verosimiglianza il contesto familiare e sociale di Kamala, nata e cresciuta a Jersey City, con genitori pakistani, un fratello più grande, una comunità unita. Apparecchia il teen drama, anche con una certa personalità estetica (i murales “parlanti”, le elaborazioni animate, gli stratagemmi per mostrare chat e SMS), introducendoci ai migliori amici Bruno e Nakia, alla reginetta dei like Zoe, (più avanti) alla possibile cotta Kamran, all’affollata quotidianità di una ragazzina sedicenne, unica come tante, con la testa tra le nuvole, sull’orlo del futuro, tra le tradizioni della cultura d’origine e il supereroico Sogno americano.
Solo che Ms. Marvel, come tutte le altre produzioni MCU per Disney+ viste fin qui, non è una serie tv, non davvero: con le ormai canoniche sei puntate e una durata complessiva attorno alle cinque ore, non ha alcun interesse a trovare una formula episodica duratura, a costruire un mondo distintivo, a intrecciare trame e a far crescere personaggi, quanto a far da introduzione e ponte a un nuovo capitolo cinematografico, nello specifico The Marvels, raccontandoci l’origin story di una nuova eroina. Così, ancora una volta, l’effetto è quello del film gonfiato, e dunque con inevitabili cali di ritmo, dispersioni e divagazioni frustranti, scarti di tono e di registro improvvisi.
Un ibrido tra piccolo e grande schermo che invece di riunire il meglio dei due linguaggi, rischia spesso di depotenziarli: la sintesi del cinema suona brusca, semplicistica e affrettata, il desiderio televisivo di approfondire personaggi, flashback e relazioni sembra una superflua interruzione dell’azione (di questa confusione soffrono soprattutto i due capitoli ambientati a Karachi). È un peccato, perché Ms. Marvel ha diverse frecce al proprio arco, a cominciare da Ms. Marvel medesima: Kamala Khan, doppia iniziale come i migliori (e soprattutto come Peter Parker e Miles Morales, i due più celebri Spider-Man), è un personaggio che ai fumetti ha dato nuova linfa, trovando un felice punto d’incontro tra l’efficace parabola dell’eroe teen dall’anima nerd, che ben sovrappone l’acquisizione dell’identità super al romanzo di formazione (tipo l’Uomo ragno, appunto), e la fotografia di una normalità adolescenziale ancora poco vista e rappresentata (e per questo “fresca”), quella delle seconde generazioni. Writers’ room, cast e registi, il cui background corrisponde per la maggior parte a quello dei protagonisti, fanno vibrare di genuinità la profusione di dettagli e molte scelte di trama (la storia si collega alla drammatica Partizione del Subcontinente indiano); eppure arriviamo alla fine, un po’ stanchi e intontiti, a salutare Kamala con la strana sensazione di non averla conosciuta davvero.
La serie tv
Ms. Marvel
Supereroi - USA 2022 - durata 47’
Titolo originale: Ms. Marvel
Creato da: Bisha K. Ali
Con Iman Vellani, Alysia Reiner, Alba Katiuska Mera, Sakina Jaffrey, Arian Moayed, Eliyas Qureshi
in streaming: su Disney Plus
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