Almanacco del ponte di ieri

Noi abbiamo deciso di essere autarchici, e le 88 miglia orarie le raggiungiamo su un Ciao modificato piuttosto che su una DeLorean. Il plutonio meglio non dire dove l’abbiamo trovato, ma per gli amici della finanza: tutto in regola, abbiamo ancora lo scontrino. Saliamo sul Ciao, pigiamo forte la pedivella. È ingolfato. Tiriamo l’aria e puliamo la candela. Pigiamo forte sulla pedivella. E ancora. E ancora. Al quarto tentativo finalmente partiamo. Esperimento riuscito, ora possiamo raggiungere ogni momento del passato dal 1895 a oggi – e se non sapete cos’è successo nel 1895 forse non vi piace abbastanza il cinema – con due fondamentali riserve: il Ciao può portarci solamente nello stesso giorno in cui partiamo, ma di un anno diverso; e non siamo noi a decidere l’anno, è scelto casualmente dall’intelligenza artificiale del motorino che per motivi sconosciuti ha deciso di modellare il suo carattere sul personaggio di Ralph Fiennes in In Bruges - La coscienza dell’assassino.

A quanto pare, questo 5 gennaio lo passeremo nel 1933 a San Francisco. Toh: proprio oggi iniziano i lavori per la costruzione del Golden Gate Bridge, che non è solo un oggetto inanimato a forma di e che funge da ponte; è anche il simbolo di San Francisco, nonché uno dei luoghi più visitati (e distrutti) dall’industria cinematografica. La prima apparizione vera e propria, probabilmente finanziata dalla pro loco della Baia di San Francisco per promuovere la nuova incredibile costruzione, il Golden Gate Bridge l’ha fatta ne Il mistero del falco, con il detective privato Humphrey Bogart che si gode il suo ufficio a poca distanza dal mare.

Il primo a buttarlo giù, invece, fu Robert Gordon nel 1955, quando lo fece abbrancare dal polpo gigante a cui si riferisce il poco ambiguo titolo Il Mostro dei mari. L’ultimo a sfasciarlo, e da par suo, ovvero con una forte dose di ignoranza e di squali giganti, è stato Sharknado 5: Global Swarming.

Ma in realtà, la faccenda più interessante riguardo al Golden Gate Bridge – oltre a essere l’unica scusa per mettere nella stessa frase Alfred Hitchcock (La donna che visse due volte), The Rock (San Andreas), i kaiju (Pacific Rim e Godzilla del 2014) e Wolverine tutto nudo con gli addominali tirati (X-Men. Conflitto finale) – è proprio il fatto che è un ponte. E cosa fanno i ponti? Uniscono due sponde. Valutate questa assurdità: esattamente 52 anni prima dell’inizio della costruzione del Golden Gate Bridge, nel 1895, il capitano Alfred Dreyfus finiva vittima della più stupida malattia di sempre, il razzismo, subendo un’ingiusta (e umiliante) cerimonia di degradazione, e (magra consolazione) venendo suo malgrado iscritto nella lista delle storie assurde e tragiche più amate dal cinema – la prima trasposizione su grande schermo dell’Affaire fu realizzata da Georges Méliès nel 1899.

52 anni dopo il nostro fatidico 5 gennaio 1933, invece, il ponte veniva visitato da un 58enne Roger Moore, che ancora insisteva nel fare le acrobazie interpretando James Bond nonostante un’anca sbilenca – e Bond Girls pericolosamente al limite dell’adolescenza. In Agente 007. Bersaglio mobile, Moore vince (con agilità presa in prestito da una controfigura) la sua sfida contro un dirigibile (co-pilotato da Christopher Walken) legandolo a uno dei piloni del ponte neanche fosse un palloncino gigante. Lo stesso oggetto cinematografico ha fatto, come è giusto che fosse, da ponte per più di cento anni di storia del cinema. Se non è magia questa.

Il Golden Gate nei film