Riassunto della stagione 1
In un futuro abbastanza prossimo, attorno agli anni 2050, la multinazionale Delos Inc. si è specializzata in una serie di parchi divertimento a tema, popolati da androidi indistinguibili (come aspetto) dagli esseri umani, ma programmati rigorosamente per soddisfare tutti i bisogni della danarosa clientela, anche quelli più biechi, trucidi e violenti. Il primo parco finanziato da Delos, nonché quello di maggiore successo – ideato da due brillanti scienziati, Robert Ford (Anthony Hopkins) e Arnold Weber, quest’ultimo scomparso tempo addietro in seguito a un misterioso incidente – è Westworld, il cui tema è il Far West.
A Westworld i residenti (così sono stati ribattezzati gli androidi) possiedono una propria storia e una propria missione, entrambe limitate alla sceneggiatura quotidiana che viene scritta per loro. Alla fine di ogni giornata, o alla bisogna quando insorgono problemi di programmazione, i residenti vengono resettati e sono pronti per ricominciare, il giorno successivo, a essere alla mercé di ricchi visitatori annoiati e sadici. Il più motivato e violento dei quali – un ospite ossessionato da un mistero del parco, quello di un labirinto che continua a ripresentarsi nella sue scorribande nonostante i residenti gli ribadiscano che non è un enigma che lo riguardi – passa la maggior parte del suo tempo a seminare il terrore fra gli abitanti di Westworld, dove è conosciuto con lo pseudonimo di Uomo in Nero (Ed Harris).
All’inizio della serie, veniamo a sapere che il capo della Divisione Programmazione di Westworld, Bernard Lowe (Jeffrey Wright), sta implementando una nuova strategia per rendere ancora più credibile e umano il comportamento degli androidi del parco: vuole innestare la possibilità di mantenere, alla fine della giornata, alcune memorie (le Ricordanze). L’esperimento non va a buon fine, e alcuni androidi cominciano a comportarsi in maniera bizzarra, giurando di sentire nella propria testa la voce di Arnold che li spinge a compiere atti per cui non sono programmati. Fra questi elementi malfunzionanti c’è anche il padre di Dolores (Evan Rachel Wood) – una delle più vecchie residenti di Westworld – che viene pensionato e sostituito. Ma nel frattempo ha avuto modo di parlare con la “figlia”, che ora è in grado di fare qualcosa per cui non era stata programmata: uccidere una mosca. Può sembrare poco, ma è il primo fiocco di neve della slavina (gli androidi che si evolvono fino ad avere coscienza di se stessi) che metterà a rischio l’esistenza stessa del genere umano.
Allo stesso tempo anche Maeve (Thandiwe Newton), residente che veste i panni della maîtresse nel bordello del parco, reagisce in maniera inaspettata alle Ricordanze, rimembrando il suo ruolo precedente in Westworld e il trauma che la fece impazzire, tanto da costringere i vertici del parco a riprogrammarla: era la madre di una bimba, trucidata davanti ai suoi occhi dall’Uomo in Nero per nessuna ragione in particolare, solo per pura crudeltà. Maeve mantiene questo ricordo anche dopo il reset, viene in contatto con alcuni tecnici umani di Westworld (risvegliandosi mentre sta venendo ripristinata in laboratorio) e realizza di essere un’androide programmata a soffrire le pene dell’inferno per il sollazzo dei clienti. Immaginate la gioia.
Parallelamente inizia anche la storia degli umani William e Logan, amici (più o meno) e futuri cognati. Logan ha voluto regalare a William, promesso sposo della sorella, una vacanza a Westworld come addio al celibato che finirà nel peggior modo possibile. Nella quinta puntata cominciano a svelarsi alcuni altarini fondamentali: si scopre che Dolores, trentacinque anni prima, era stata creata e programmata da Arnold per essere il primo androide a prendere coscienza di se stessa, in modo da distruggere dall’interno Westworld, considerato dal suo geniale creatore un luogo crudele e pericoloso, soprattutto dopo essere stato acquistato dalla famiglia Delos. Anche Dolores, come l’Uomo in Nero, è attratta dall’enigma del labirinto, che rappresenta il difficiler percorso di un androide verso il risveglio e la piena umanità. Nel frattempo William e Dolores si incontrano, innamorandosi follemente l’uno dell’altra.
L’episodio successivo, il sesto, è quello in cui Maeve decide di smettere di giocare secondo le regole: costringe due tecnici a riprogrammarla alzandone i livelli di intelligenza al massimo consentito, e ne ricava la capacità di manipolare gli altri residenti. Le ultime due puntate della prima stagione riescono nell’arduo compito di sbrogliare molte delle matasse narrative: Bernard scopre (per intercessione di Maeve) di essere a sua volta un androide costruito e programmato da Ford a immagine e somiglianza di Arnold. Il quale, 35 anni prima, aveva fomentato una rivolta degli androidi, culminata in un massacro in cui venne giustiziato da Dolores, che in quel momento stava seguendo il volere del suo creatore. Ma quell’incidente, poi insabbiato da Ford e dalla Delos, è stato il primo passo verso l’autocoscienza dei residenti.
Nel presente, Dolores ha ormai il pieno controllo sulla propria coscienza e ricorda tutto: l’Uomo in Nero altri non è che William invecchiato. L’esperienza a Westworld che gli abbiamo visto fare sinora, culminata con Logan (il cui cognome è Delos, occhiolino occhiolino) che tortura Dolores davanti ai suoi occhi per fargli capire la differenza fra umani e androidi, risale ai primi tempi del parco, e l’ha segnato in maniera talmente forte che 35 anni più tardi è ancora ossessionato dal bisogno di scoprire tutti i segreti e le potenzialità di Westworld. Alla fine viene fuori che l’ordalia dei malfuzionamenti e le casualità che hanno portato Dolores e gli altri androidi all’autocoscienza facevano parte di un lungo ed elaborato piano ideato da Ford, pentitosi di non aver dato ascolto al collega e amico Arnold 35 anni prima e motivato a portare a termine la sua missione: liberare i residenti dalle crudeli catene a cui sono stati costretti per il sollazzo dei clienti e per il guadagno della Delos. La stagione si chiude con il sacrificio (e l’espiazione dei peccati) di Ford, che viene ucciso da Dolores davanti agli ospiti della Delos, invitati nel parco per la presentazione del nuovo corso di Westworld: è l’inizio della rivolta degli androidi.
Riassunto della stagione 2
Dolores è sul piede di guerra: ora che si è risvegliata completamente e risponde solo a se stessa e alla propria coscienza, ha anche recuperato i ricordi relativi a tutte le porcate subite dagli umani. E non è disposta a perdonare. Raccoglie attorno a sé un buon numero di androidi, alcuni risvegliati e altri no, e progetta di giustiziare tutti gli ospiti rimasti prigionieri a Westworld. Anche Maeve non scherza: dopo aver scelto di non fuggire, e ancora in possesso dei suoi superpoteri, torna nel parco per ritrovare la figlia che aveva perduto dopo essere stata riprogrammata. Bernard, invece, mantiene il segreto sulla sua natura e si allea con Charlotte (Tessa Thompson), membro del consiglio direttivo di Delos rimasta bloccata dentro Westworld. I due vogliono recuperare i dati relativi agli studi di Ford per portarseli dietro quando riusciranno a tornare nel mondo esterno.
Nel secondo episodio si scopre l’obiettivo di questa seconda stagione: sia Dolores, sia il redivivo William/Uomo in Nero vogliono svelare il mistero dell’Oltre Valle, un luogo mitico di Westworld in cui (dice la leggenda) si cela un’arma che potrebbe essere usata contro gli umani. Nella terza puntata, invece, l’orizzonte della serie comincia ad ampliarsi: ci vengono mostrati altri due parchi della Delos, confinanti con Westworld. Nel Raj, il parco a tema indiano, i residenti stanno cominciando a ribellarsi seguendo l’onda di Dolores, costringendo alla fuga nientemeno che la figlia di William, Grace. Il mondo Shogun – a tema samurai, ma con le stesse dinamiche narrative di Westworld – invece, viene casualmente raggiunto da Maeve e dai suoi alleati, che nel quinto episodio vengono catturati e stanno per lasciarci i circuiti; ma i superpoteri di Maeve evolvono ancora, rendendola in grado di salvare la situazione.
Il gruppo riesce a tornare a Westworld e a scovare la figlia di Maeve, che è stata riprogrammata e assegnata a una nuova “mamma”. Bernard, intanto, scopre che Robert Ford ha fatto caricare parte della propria coscienza dentro ai server di Westworld. I due scienziati hanno modo di conversare un’ultima volta, con Ford che svela all’androide il vero scopo dei parchi a tema, e il vero motivo per cui la famiglia Delos decise di finanziare il progetto: in realtà Westworld serve a raccogliere dati sulla mente umana studiando e sfruttando le onde cerebrali degli ospiti. L’obiettivo finale doveva essere quello di unire la tecnologia degli androidi agli studi sulla coscienza, e trovare un modo per trasferire la mente umana in un nuovo corpo sintetico, garantendo qualcosa di simile all’immortalità. Ford dice anche che, vista la situazione, i residenti sono destinati a soccombere nuovamente agli umani. Per scongiurare questa possibilità, prende il controllo della mente di Bernard; almeno finché l’androide non trova la forza per ribellarsi e cancellare definitivamente la coscienza di Ford dal server di Westworld.
Intanto si scopre la natura dell’Oltre Valle: è un varco che permette all’essenza degli androidi di vivere all’interno del sistema immersi nel Sublime, separatamente dai propri corpi artificiali, liberi di agire come credono senza dover rispondere a una programmazione umana. Una sorta di paradiso per i residenti, i quali nel finale di stagione, circondati dalla controffensiva delle truppe Delos, cercano di raggiungere la fatidica porta. Alcuni, tra cui la figlia di Maeve, riescono a varcarla grazie al sacrificio della mamma androide. Dolores, però, non è ancora soddisfatta. Vuole anche dirottare il piano malvagio della Delos e distruggere la Forgia, il luogo dove gli umani hanno stipato tutte le informazioni estratte illegalmente nei 35 anni di esistenza di Westworld. Bernard, però, eccepisce: uccide Dolores ed estrae dal suo corpo sintetico l’unità di controllo, il cuore di ogni residente che ospita tutti i dati che ne compongono la personalità.
In rotta con Charlotte, che nel frattempo sta facendo di tutto per tenere nascosti i segreti industriali di Delos, Bernard sceglie di costruire una clone della donna, attivandolo con l’unità di controllo di Dolores. Dolores/Charlotte uccide Bernard e la sua controparte umana, prendendone il posto. Riesce quindi a scappare dal parco insieme agli altri dipendenti Delos evacuati, portando nel mondo esterno cinque unità di controllo, fra cui quella di Bernard. Al sicuro e in incognito nel mondo esterno, Dolores ricostruisce il proprio corpo e quello dello scienziato, consapevole che lui cercherà di fermarla nel suo tentativo di estinguere l’umanità; ma convinta anche che il loro conflitto sarà ciò che garantirà un futuro ai residenti.
Riassunto della stagione 3
Tre mesi dopo il massacro e la grande fuga, Dolores è nel mondo esterno e scopre con gusto che essere un’androide libera in una società completamente dipendente dalla tecnologia è un ottimo affare. Il suo fitto piano di vendetta nei confronti del genere umano è partito senza indugi. Il futuro della nostra società immaginato in Westworld è organizzato in maniera non dissimile da quella del Grande fratello o di Minority Report: i fili della società umana, infatti, vengono tirati da un’avanzatissima intelligenza artificiale (chiamata Rehoboam), in grado di valutare e prevedere i comportamenti di tutti i cittadini, istradandoli su un destino (lavorativo e affettivo) che viene insindacabilmente scelto dal cervello elettronico in base alle caratteristiche della singola persona.
Caleb (Aaron Paul), per esempio, è un veterano dell’esercito prono alla depressione e, secondo Rehoboam, destinato al suicidio; per questo è costretto a fare lavori umili e privi di sbocco, senza possibilità di avanzamento sociale. Caleb e Dolores si incontrano per caso, con il primo che salva la seconda da uno spiacevole incontro con delle armi da fuoco. La residente svela a Caleb l’esistenza dell’antipatica Rehoboam, e lo recluta nella sua lotta al potere. Per prima cosa, Dolores cerca di scoprire il nome del misterioso e potentissimo individuo che ha architettato l’intelligenza artificiale. Si chiama Serac (Vincent Cassel), ed è talmente ricco e potente da potersi permettere di non esistere ufficialmente, manovrando nell’ombra grazie ai suoi ingenti mezzi.
Serac è a conoscenza di Dolores e della sua missione; per fermarla, scende a patti con Maeve: in cambio di un’eternità insieme alla figlia oltre il varco dell’Oltre Valle, l’androide dovrà fermare la collega. A ogni costo. Nel frattempo Dolores ha impiantato una copia della sua unità di controllo dentro a un clone di Charlotte, guadagnando la carica di amministratrice delegata della Delos allo scopo di ottenere il controllo completo su Westworld e sulle infrastrutture per la fabbricazione dei residenti. Per raggiungere l’obiettivo, la nuova Charlotte deve convincere William – ormai completamente fuori di testa, dopo aver ucciso la figlia convinto che fosse un’androide – a presentarsi in riunione e votare a suo favore, per evitare che il subdolo Serac prenda il controllo dell’azienda. Bernard, intanto, è in fuga dalle autorità: Dolores ha fatto ricadere la responsabilità dell’eccidio di Westworld interamente su di lui. Lo scienziato androide vuole trovare un modo per fermare Dolores e raggiungere un compromesso di convivenza con l’umanità. Per farlo ha bisogno di capire alcune cose, e per capire alcune cose ha bisogno di strumenti che, da fuggitivo, gli sono preclusi. Dunque decide di tornare a Westworld.
Il quinto episodio fa da perno all’intera stagione. È quello in cui Serac svela il motivo per cui ha creato Rehoboam – per impedire che l’umanità si auto-distruggesse sotto l’impulso di persone pericolose, che vengono individuate dalle capacità predittive della IA e imprigionate preventivamente grazie ai potenti mezzi dell’architetto – ed è anche quello in cui Dolores e Caleb riescono a ottenere l’accesso all’intelligenza artificiale. La residente decide di inviare a ogni singolo cittadino i dati che Rehoboam ha elaborato su di loro, svelando al mondo il funzionamento della società voluta da Serac. La gente non la prende bene, e scende in strada per ribellarsi e spaccare tutto.
Le ultime due puntate della terza stagione sono ancora più dense di quelle che le hanno precedute. Caleb scopre che qualcuno ha giocato con la sua memoria: finalmente ricorda di essere stato una di quelle persone pericolose (gli Outlier) individuate da Rehoboam e imprigionate in criostasi da Serac. Solo che Caleb è stato un Outlier speciale, di quelli riprogrammati con successo per scovare e catturare e/o uccidere gli altri elementi potenzialmente pericolosi individuati dalla IA. Dolores si sacrifica allo scopo di eliminare Serac, convincendo Maeve che lei, per tutto questo tempo, stava cercando un modo per liberare tutti quanti, persone e androidi, dal giogo a cui erano sottoposti, e che è l’architetto il cattivo da combattere; che Rehoboam sta schiavizzando il genere umano e, oltretutto, sta solo posticipando il collasso della società, non lo sta scongiurando. È Caleb a prendere la decisione campale, ordinando a Rehoboam di autodistruggersi, liberando l’umanità ma, al contempo, gettandola nel caos. Allo stesso tempo si scopre che Dolores, quando aveva ricostruito Bernard, aveva inserito nella sua unità di controllo la chiave per accedere al Sublime, l’aldilà degli androidi. Bernard visita il Sublime cercando le risposte su come ricostruire un mondo ormai allo sbando, nel tentativo di far convivere umani e androidi. L’ultima immagine della stagione è quella di Bernard che ritorna dalla sua trasferta virtuale nel Sublime. Il suo corpo, nel mondo reale, è coperto di polvere. Quanto tempo è passato? E nel frattempo, cosa è successo?
Cos’è che le puoi dire a Westworld? Perché alla fine, quando un progetto così denso, così profondo e sfaccettato, così articolato e complesso riesce ad atterrare senza schiantarsi, l’unica reazione possibile, io credo, è di ammirazione.
Westworld – che nasce ispirandosi all’omonimo film del ‘73 scritto e diretto di Michael Crichton, ma abbastanza presto (verso la fine della prima stagione) ne esaurisce l’arco narrativo andando ben oltre e ampliando l’orizzonte – non è una serie perfetta, nonostante il gran lavoro di cesellatura dei due creatori Jonathan Nolan e Lisa Joy.
Le sue stagioni hanno andamenti diseguali, e sicuramente andranno valutate nel loro insieme quando il ciclo narrativo sarà esausto; e alla volte le sottotrame e le dozzine di personaggi di supporto prendono il sopravvento, dirottando l’attenzione da un intreccio principale che, già di per sé, è piuttosto impegnativo.
Eppure Westworld riesce a essere grande intrattenimento – con i suoi piani temporali sfalsati e un complesso meccanismo narrativo a incastro – senza annacquare la sua ponderosa, interessante e fondamentale riflessione fantascientifica sulla natura umana, su quella sociale e sul futuro della nostra buffa e crudele razza in cima a questo mondo, altrettanto buffo e crudele (ma decisamente meno peggio di noi).
La serie tv
Westworld
Fantascienza - USA 2016 - durata 58’
Titolo originale: Westworld
Creato da: Lisa Joy, Jonathan Nolan
Con Evan Rachel Wood, Sherman Augustus, Paul-Mikél Williams, Wade Williams, Annie McCain Engman, Eric Shackelford
in streaming: su Now TV Microsoft Store
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