Italobrasiliano nato e cresciuto a New York, Antonio Campos è un millennial che sulle storture dello sguardo della sua generazione si interroga fin dagli esordi. Il filmato di due ragazzine che muoiono di overdose (Afterschool) cosa dice di chi l’ha girato? E di chi lo guarda? Il suicidio in diretta di una cronista (Christine) cosa racconta dello spettatore di quel tg e cosa del mondo mediatico in cui la donna si muoveva? E cosa c’è di vero nelle immagini che quotidianamente fruiamo? Cosa c’è di true, per esempio, nel true crime?
La miniserie da Campos creata, sceneggiata e quasi interamente diretta è l’ulteriore e coerente passo di un cineasta che dell’impossibilità di distillare la realtà dalla sua rappresentazione ha fatto il fulcro della propria poetica. The Staircase si pone, infatti, come ricostruzione sia della vicenda di Michael Peterson, accusato dell’omicidio della moglie Kathleen nel 2001, sia delle riprese del documentario omonimo, girato dal francese Jean-Xavier de Lestrade nell’arco di 15 anni seguendo a distanza ravvicinata il caso giudiziario.
Intrecciando i piani temporali in modo raffinato, Campos scandisce la narrazione secondo gli stessi capitoli della serie doc: dal 2001 al 2004, poi la riapertura del processo nel 2011, infine l’ultimo atto in tribunale nel 2017, muovendosi su un doppio binario; da un lato la riproduzione mimetica di alcuni dei passaggi salienti del doc (con un cast impeccabile dominato dal glaciale, opacissimo Michael di Colin Firth), dall’altro la totale invenzione di tutti quei momenti a cui lo spettatore del doc non poteva assistere. Che mostrano la famiglia di Peterson alle prese col disvelamento di segreti vecchi di decenni, bugie e silenzi, poggiati sull’ipocrisia eteronormativa degli Usa e sull’omertà di un nucleo dove nessuno può dire di conoscersi davvero, dove tutto è falso e vero al contempo (come in Marx può aspettare di Bellocchio), perché pur di non sfaldarsi si tace.
In quest’ottica, Campos riporta in scena la stessa Kathleen, raccontando i mesi precedenti alla sua morte con una magistrale Toni Collette, sottraendo la vittima alla gelida realtà dei referti autoptici per dissezionare, piuttosto, un matrimonio “perfetto”. Campos semina indizi per ogni possibile versione di una morte mai spiegata: in diverse puntate assistiamo a diversi esiti, dall’incidente all’assassinio all’attacco di un rapace, ognuna ricostruita con perizia secondo le dinamiche evidenziate in aula. Ognuna plausibile, nessuna vera? Il segreto sta nel montaggio; tagliando e cucendo si arriva a realtà opposte, e il cuore della serie è proprio l’incredibile ma vera storia d’amore tra Peterson e la montatrice del doc The Staircase, interpretata da una canuta Juliette Binoche: il montaggio del doc può aver influenzato positivamente l’opinione pubblica - e dunque il verdetto - su Peterson? Campos (già definito «malvagio» dalla famiglia Peterson e «traditore» dai creatori del doc) ci incastra in una vertigine dove la modulazione delle immagini modifica il corso del reale, per poi gemmare nuove, fintissime immagini: e lì ci lascia, rompendo la quarta parete con un sorriso devastante.
La serie tv
The Staircase - Una morte sospetta
Giallo - USA 2022 - durata 65’
Titolo originale: The Staircase (2022)
Creato da: Antonio Campos
Con Colin Firth, Frank Brennan, Kim Rosen, Bastian Günther, Sophie Turner, Melisa Lopez
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