Ruby e Billy non sono più una coppia dai tempi del college, non sono in contatto da anni, ciascuno si è costruito una vita diversa, ma hanno conservato un patto: in qualsiasi momento, se uno dei due scrive all’altro un SMS con la parola «RUN», sapranno cosa fare. Ovvero piantare in asso qualsiasi cosa stiano facendo, qualsiasi persona abbiano di fianco, per attuare un piano elaborato che prevede di trovarsi insieme su un treno e attraversare gli Stati Uniti sui binari: ed è su quel vagone che, a 17 anni dalla loro rottura, si ritrovano, dopo che Billy - nel frattempo divenuto un acclamato guru dell’automotivazione in odore di truffa - invia il fatidico messaggio a Ruby - sposata, con figli, frustrata.
La premessa di Run è, in realtà, la serie intera, cancellata dopo una sola annata: cosa faranno i due, cosa si diranno, perché Billy ha premuto “invia” e perché Ruby ha accettato la fuga congiunta? Creata da Vicky Jones, sodale di Phoebe Waller-Bridge (ha diretto la versione teatrale del suo Fleabag e lavorato nella writers’ room della versione seriale, oltre che di Crashing), che qui è produttrice oltre che interprete in un ruolo minore ma spassoso, Run dipana (e invero un po’ diluisce) la tensione per sette episodi, miscelando con arguzia i generi.
La riscrittura della commedia romantica, infatti, procede in orizzontale come il treno su cui i protagonisti viaggiano, episodio dopo episodio giocando a inseguirsi, dimenticarsi, a riconoscersi e a sedursi come in un eterno remake di Prima dell’alba (per citare una delle tante suggestioni ferroviario-cinefile che la serie corteggia), disinnescando con ironia alcuni meccanismi classici della serialità come la “tensione sessuale irrisolta”; ma la guerra dei sessi e la screwball comedy sbandano progressivamente in territori hitchcockiani, la rom com scolora in una versione farsesca di Delitto per delitto - L’altro uomo quando il thriller si innesta inatteso, dando una sferzata al languore dei due ipotetici, incertissimi amanti.
Efficace quando sfreccia sui binari, lasciando che lo stallo emotivo e narrativo prenda in contropiede tanto i personaggi quanto gli spettatori, quest’unica stagione di Run lo è meno quando dal treno si scende e la trama si infittisce (spostandosi in territori giallo-grotteschi che lambiscono quelli di un’altra creatura di Waller-Bridge, Killing Eve), ma resta un esperimento riuscito soprattutto per la chimica tra i due ottimi interpreti, Domhnall Gleeson e la strepitosa Merritt Wever.
Lui nevrotico e carismatico, narcisista e antesignano dei tanti scamtrepreneur che ora dominano il piccolo schermo; lei goffa e sensuale, dotata di una verve comica che vorremmo più spesso vedere in azione al cinema (in Storia di un matrimonio ne abbiamo avuto un buon assaggio), rendono credibili, brillanti e spesso brutalmente onesti i confronti imbarazzati tra i due ex/futuri amanti, continuamente combattuti tra il trincerarsi dietro una maschera sicura e il catartico svelarsi l’uno all’altra. Come tutti gli innamorati.
La serie tv
Run - Fuga d'amore
Commedia - USA 2020 - durata 29’
Titolo originale: RUN (2020)
Creato da: Vicky Jones
Con Merritt Wever, Tamara Podemski, Saamer Usmani, Nicholas Carella, Rich Sommer, Vicky Jones
in streaming: su Sky Go
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