Il 30 aprile L’eternauta, la leggendaria graphic novel di Héctor Germán Oesterheld e Francisco Solano López, prende finalmente vita grazie all’omonima serie Netflix. Diretta da Bruno Stagnaro e co-sceneggiata dallo stesso Stagnaro con Ariel Staltari, la serie rappresenta non solo un’opera di fantascienza dal respiro internazionale, ma un tributo profondo a un capolavoro intriso di resistenza, identità e memoria storica.

La neve che uccide
Buenos Aires, estate. La città si ritrova improvvisamente avvolta da una nevicata fuori stagione, bellissima e silenziosa, ma letale: chiunque venga sfiorato dai fiocchi muore all’istante. È il principio della fine ma anche della serie Netflix L’eternauta. La popolazione viene sterminata in poche ore, lasciando sparuti gruppi di sopravvissuti a fronteggiare una realtà nuova e spaventosa.
Tra questi emerge Juan Salvo, interpretato con intensità da Ricardo Darín, simbolo dell’uomo comune che si trasforma in eroe. Insieme alla moglie Elena (Carla Peterson), al giovane Pablo (Aron Park) e ad altri sopravvissuti, Juan capisce presto che la neve tossica è solo l’inizio: una forza aliena e invisibile ha preso di mira la Terra, e Buenos Aires ne è l’epicentro.
La lotta per la sopravvivenza si trasforma in una guerra di resistenza, in cui ogni quartiere, ogni tetto e ogni sotterraneo diventano campo di battaglia. Ma la vera arma non è il fuoco: è l’unità. “Nessuno sopravviverà da solo” è il messaggio che riecheggia nella serie, come nell’originale fumetto.
Eroi quotidiani di un’apocalisse urbana
Nel cuore della serie Netflix L’eternauta batte l’umanità dei suoi personaggi, figure comuni catapultate in una realtà straordinaria. Juan Salvo, interpretato da Ricardo Darín, è l’emblema dell’uomo qualunque che, di fronte all’ignoto, si trasforma in guida e simbolo di resistenza. La sua evoluzione da padre di famiglia a guida spirituale e militare della resistenza è al centro della narrazione.
Al suo fianco, Elena (Carla Peterson) incarna la forza silenziosa e la determinazione delle donne argentine. La sua presenza emotiva bilancia la tensione drammatica. Pablo (Aron Park), giovane orfano e simbolo di un’umanità da proteggere, rappresenta l’innocenza perduta e la speranza del futuro. Attraverso i suoi occhi si rinnova il senso dell’avventura e del pericolo.
Accanto a loro, personaggi come Favalli, il fisico ingegnoso, e Franco, l’amico leale, formano un microcosmo di solidarietà e coraggio. Ognuno di loro, con le proprie paure e virtù, contribuisce a dipingere un affresco realistico di come l’umanità reagisce di fronte alla catastrofe. In L’eternauta, non ci sono supereroi, ma persone comuni che, unite, trovano la forza di affrontare l’inimmaginabile.

Oltre la fantascienza, la memoria argentina
Più che una serie di fantascienza, L’eternauta su Netflix è un manifesto politico e sociale. Scritta durante gli anni ‘50 in Argentina, la graphic novel originale si caricava già di un simbolismo profondo che sarebbe esploso tragicamente nei decenni successivi, come spieghiamo nel capitolo successivo.
Stagnaro non dimentica queste radici e ne fa il cuore pulsante dell’adattamento. La neve non è solo veleno alieno: è metafora della repressione, del controllo, dell’annientamento. Gli invasori non hanno volto, proprio come le forze del terrore. La città di Buenos Aires, vera protagonista silenziosa, diventa il palcoscenico dell’orrore e della speranza, un personaggio collettivo che respira, soffre, resiste.
In questa chiave, L’eternauta non parla solo di apocalisse e sopravvivenza, ma di identità, comunità, responsabilità storica. Ogni episodio diventa un capitolo della memoria argentina, in cui la finzione serve a rivelare il reale.
Girata interamente a Buenos Aires, la serie utilizza con maestria ambienti urbani familiari trasformandoli in scenari distopici. La regia è asciutta e incalzante, evitando l’effetto blockbuster per abbracciare un’estetica più autentica, quasi documentaristica. La fotografia cupa, i costumi rudimentali ma evocativi, e il suono ovattato della neve letale contribuiscono a un’atmosfera sospesa tra tensione e malinconia.
Un fumetto leggendario con una storia tragica alle spalle
L’eternauta, la graphic novel a cui si ispira la serie Netflix, nasce tra il 1957 e il 1959 sulle pagine della rivista argentina Hora Cero, scritto da Héctor Germán Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López. Non è solo uno dei primi grandi fumetti di fantascienza sudamericana, ma anche un’opera che ha segnato profondamente l’immaginario collettivo dell’Argentina.
La forza del racconto sta nella sua ambientazione quotidiana - una Buenos Aires riconoscibile, fatta di tetti, strade e case borghesi - invasa da una minaccia globale. Non si tratta, quindi, di un’epopea interplanetaria, ma di una lotta intima e urbana, vicina al lettore.
Con gli anni, L’eternauta è diventato molto più di un’opera di genere. È stato letto come un’allegoria politica sempre più esplicita, tanto che il suo autore, negli anni Settanta, ne scrisse una seconda versione ancora più militante.
Ma fu proprio l’impegno politico di Oesterheld a renderlo un bersaglio: nel 1977 venne sequestrato dalla dittatura militare argentina e non fece mai più ritorno. Lo stesso destino colpì le sue quattro figlie. Così, L’eternauta si è trasformato in un simbolo di resistenza e memoria, un’opera che racconta non solo una catastrofe immaginaria, ma anche un dolore reale, storico, ancora oggi sentito.
Un eroe argentino per il mondo intero
Juan Salvo è molto più di un personaggio: è un simbolo. E L’eternauta non è semplicemente una serie Netflix, ma un gesto culturale che ambisce a diventare universale. In un mondo dove le catastrofi sembrano sempre più reali, il messaggio di Salvo - resistere insieme, o non resistere affatto - risuona con forza.
Come ha dichiarato Bruno Stagnaro: “Il mio approccio all’adattamento è stato quello di essere fedele a quel bambino lettore che per la prima volta ha vissuto questa avventura. Ho cercato di ricostruire quella stessa emozione”.
Missione compiuta. L’eternauta è un’opera potente, necessaria, radicata nella storia ma destinata al futuro. Un inno alla resistenza, al ricordo e all’umanità che non si arrende.
Filmografia
L'Eternauta
Fantascienza - USA, Argentina 2025 - durata 45’
Titolo originale: El eternauta
Con Ricardo Darín, Carla Peterson, César Troncoso, Andrea Pietra, Ariel Staltari, Mora Fisz
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
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