In Havoc, film disponibile su Netflix dal 25 aprile, l’azione non è solo un pretesto per mostrare muscoli e sparatorie: è il linguaggio grezzo e doloroso con cui Gareth Evans riscrive il noir urbano per una nuova generazione. Scritto e diretto dal regista di culto di The Raid e Gangs of London, Havoc è un adrenalinico thriller ambientato “in due notti prima di Natale” ci lancia nella pancia marcia di una città americana dove tutto - istituzioni, polizia, politica - è in vendita. Ma non tutto è perduto: nel cuore di questa rovina cammina, sbandando, un uomo con troppo da farsi perdonare.

Tom Hardy
Havoc (2025) Tom Hardy

Un antieroe al limite

Tom Hardy torna nel film Netflix Havoc a indossare la pelle dura del tormentato. Il suo Walker è un detective disilluso, corrotto quanto basta da sapere come gira il mondo, ma non ancora abbastanza da esserne diventato parte. È “un uomo che porta addosso troppi fantasmi”, dice Evans. Uno di quei personaggi che vivono a metà tra redenzione e autodistruzione. Ed è proprio questa ambiguità che lo rende interessante.


Walker viene incaricato di ritrovare il figlio sbandato di un candidato sindaco, coinvolto in un traffico di droga finito male. Ma il salvataggio si trasforma presto in una spirale discendente in cui ogni porta aperta svela un nuovo livello di marciume. “Quando salvi un ragazzo non salvi solo lui: tiri fuori tutto il fango in cui è caduto”, sembra suggerire il film.


Accanto a Hardy, spicca Jessie Mei Li nel ruolo di Ellie, giovane recluta al suo primo giorno di servizio. Ma non c’è spazio per i buoni sentimenti: “Non è un rapporto padre-figlia, è un patto temporaneo tra due naufraghi dello stesso naufragio”, afferma l’attrice. Ellie è inesperta ma determinata, idealista ma realista, e il suo sguardo fresco è l’unica finestra di umanità in un film che soffoca spesso nel cinismo.

Un’America a pezzi

Il film Netflix Havoc non racconta semplicemente di un’indagine o di una missione di salvataggio. È una radiografia spietata di un sistema collassato su se stesso. Le linee tra buoni e cattivi si spezzano già nei primi venti minuti: i colleghi di Walker lo vogliono morto, il politico che lo ha incaricato mente a ogni respiro, le gang si dividono il territorio come sciacalli su un cadavere ancora caldo.


Evans costruisce un mondo dove “tutti nascondono qualcosa, ma nessuno è bravo a farlo davvero”. La città non ha nome, ma potremmo riconoscerla in qualsiasi metropoli occidentale: cemento, pioggia, luci al neon, e il senso costante che da qualche parte, fuori campo, c’è sempre qualcuno che ci osserva e decide per noi.


Se The Raid ha fatto scuola per l’azione corpo a corpo, Havoc alza ulteriormente l’asticella. Non si tratta solo di coreografie da manuale, seppure presenti e devastanti, ma di usare il corpo e il dolore come strumenti narrativi. “Iniziamo con una stanza piena di materassi, scatole e coltelli di gomma. Poi togliamo tutto ciò che non funziona. È un processo fisico, quasi tribale”, spiega Evans. Ogni combattimento è una dichiarazione: Walker non vince mai, sopravvive.

Forest Whitaker
Havoc (2025) Forest Whitaker

L’illusione del controllo, la colpa, la redenzione

Nel film Netflix Havoc, nessuno ha davvero il controllo. Il crimine è endemico, ma il male più profondo è istituzionale. Evans punta il dito contro le strutture di potere: “La corruzione non è un incidente, è il sistema stesso”. E proprio perché non c’è un punto d’appoggio, i personaggi si muovono spinti solo dalla sopravvivenza, dal senso di colpa e dalla speranza (malata) che un gesto giusto possa ancora fare la differenza.


Walker non è un eroe. È l’ombra di quello che poteva essere, ma è anche uno che, forse, nonostante tutto, vuole ancora provarci.


Girato in Galles ma ambientato in una città americana mai nominata, Havoc ha l’anima di un noir anni ’80 con il corpo di un thriller moderno. Le strade piovose, gli interni opprimenti, il buio costante – tutto grida disperazione. Nonostante si svolga “prima di Natale”, non c’è nulla di festivo. Solo solitudine, freddo e silenzio interrotto da spari e urla.

Una discesa nel caos che vale il viaggio

Havoc è un film che colpisce duro, letteralmente e metaforicamente. È il racconto di un uomo spezzato in una città senza anima. Non cerca di piacere, non cerca il lieto fine. Ma se vi interessa il cinema che osa, che sporca le mani, che graffia con la verità invece di accarezzare con le illusioni, allora Havoc è il vostro film.


Tom Hardy conferma di essere uno degli attori più intensi e fisici del panorama contemporaneo a poche settimane dal già convincente impegno in MobLand, mentre Gareth Evans dimostra che il genere action può essere anche riflessione, stile e denuncia. In un mondo dove tutto sembra vendibile, Havoc è un film che almeno prova a resistere. Anche se barcollando. Anche se sanguinante. E anche se solo per due notti prima di Natale.

Filmografia

locandina Havoc

Havoc

Thriller - USA, Regno Unito 2025 - durata 107’

Titolo originale: Havoc

Regia: Gareth Evans

Con Tom Hardy, Timothy Olyphant, Forest Whitaker, Luis Guzmán, Jessie Mei Li, Richard Harrington

in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads

locandina The Raid: Redenzione

The Raid: Redenzione

Azione - Indonesia 2011 - durata 101’

Titolo originale: Serbuan Mat

Regia: Gareth Evans

Con Iko Uwais, Joe Taslim, Doni Alamsyah, Yayan Ruhian, Ray Sahetapy, Pierre Gruno

in streaming: su Prime Video Apple TV Google Play Movies Amazon Video

locandina Gangs of London

Gangs of London

Drammatico - USA, Gran Bretagna 2020 - durata 58’

Titolo originale: Gangs of London

Creato da: Gareth Evans

Con Michael Carter, Tim McDonnell, Shin Seung-hwan, Richard Stanley, Leroy Kincaide, William Thomas

in streaming: su Now TV

locandina MobLand

MobLand

Drammatico - USA 2025 - durata 42’

Titolo originale: MobLand

Creato da: Ronan Bennett

Con Tom Hardy, Ronan Bennett, Helen Mirren, Arnold Oceng, Pierce Brosnan, Alex Jennings