Due film di Robert Enrico su Netflix, in lingua originale con sottotitoli italiani. Sono Il segreto (Le secret, 1974) e Sorvegliate il vedovo (Pile ou face, letteralmente “testa o croce”, 1980). Prima di tutto, chi è Enrico?
Gino di primo nome, figlio di italiani emigrati a Calais ma poi trasferitisi al sud, a Tolone, dove il padre, appassionato di ciclismo, apre un negozio di biciclette. A lui però interessa il cinema, comincia giovanissimo a realizzare cortometraggi finché uno, La rivière du hibou (1962), vince sia la Palma d’oro sia l’Oscar di categoria. Esordisce l’anno dopo nel lungo con un film selezionato a Venezia, La belle vie, subito censurato in patria perché storia di un reduce dall’Algeria totalmente “disunito”. Dopo un bel polar - Criminal Face - Storia di un criminale, con “Bébel”, 1968 - è l’incontro con Philippe Noiret nel 1974 a cambiargli la carriera.
Il segreto è quello che conosce un evaso, Trintignant, circa certi esperimenti indicibili fatti in carcere sui prigionieri, lui si rifugia da una coppia in montagna, Noiret appunto e Marlène Jobert, mentre tutti lo cercano, dai militari ai servizi. Il segreto è un thriller cospirativo di buona tenuta, con la colonna sonora di Ennio Morricone, forse un po’ datato. Poi Enrico e Noiret fanno il botto la stagione successiva con Frau Marlene, grande successo e tre César maggiori (miglior film, migliore attore e miglior colonna sonora di François de Roubaix). Non l’ho mai visto e mi chiedo se sia mai uscito nei cinema italiani, in Francia è un cult che all’epoca divise la critica, credo per motivi ideologici (è la storia di un medico umanista che rinnega i propri principi, imbraccia il fucile e vendica moglie e figlia assassinate dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale).
Però conosco bene Sorvegliate il vedovo, molto bello aussi. Bordeaux, sonnacchiosa città di provincia dove il peggio che può capitare è una vendemmia in malora, o almeno così pensano tutti. Sotto il tappeto si agita invece un giro di prostituzione minorile e traffico di droga sul quale indaga la polizia. Intanto il borghese piccolo piccolo Michel Serrault è sospettato dall’ispettore, Philippe Noiret, a un passo dalla pensione, di avere ucciso la moglie, misteriosamente volata giù dalla finestra. Per il poliziotto sembra un’ossessione, poi diventa praticamente un’amicizia (!), mentre la sola testimone dei fatti, la vicina di casa Dorothée, sceglie un atteggiamento simpaticamente ambiguo.
Il confronto Serrault-Noiret è davvero gigantesco, la riduzione a frequentazione ordinaria, quotidiana dei due non scade mai nel surreale per la capacità degli attori di rendere tutto credibile, quasi inevitabile. Alla fine si capirà il motivo dell’atteggiamento di entrambi, in un finale sorprendente, al netto della misoginia di fondo. Si sente in tutto (anche nella misoginia) la mano di Michel Audiard, co-sceneggiatore, mentre Enrico, di solito scrittore dei suoi film magari in coppia con Pascal Jardin, in questo caso è “solo” regista, o meglio direttore di un’orchestra di primi violini (oltre ai citati anche il melvilliano Jean Desailly e un giovane Pierre Arditi).
I FILM
Il segreto
Drammatico - Francia 1974 - durata 100’
Titolo originale: Le secret
Regia: Robert Enrico
Con Jean-Louis Trintignant, Marlène Jobert, Philippe Noiret, Jean-François Adam
Sorvegliate il vedovo
Thriller - Francia 1980 - durata 105’
Titolo originale: Pile ou face
Regia: Robert Enrico
Con Philippe Noiret, Michel Serrault, Dorothée, André Falcon, Bernard Le Coq, Gaëlle Legrand
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