C’è qualcosa di sorprendentemente attuale e profondamente toccante in I bambini del treno, il film in onda su Iris il 20 aprile che riesce, con grazia e intensità, a rinnovare il mito del classico del 1970, Quella fantastica pazza ferrovia, senza esserne schiavo.


Diretto da Morgan Matthews e scritto da Danny Brocklehurst, il film prende spunto dall’opera di E. Nesbit per raccontare una nuova generazione di piccoli protagonisti, alle prese con la guerra, l’infanzia e la necessità di crescere troppo in fretta. Ma questa non è una semplice operazione nostalgia: è un’opera viva, moderna nei temi e sincera nel cuore, che restituisce allo spettatore il senso profondo di cosa significhi resistere, proteggere e, soprattutto, ricordare.

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I bambini del treno (2022) scena

Il ritorno di Bobbie

L’inizio del film di Iris I bambini del treno ci porta nel 1944, in una Gran Bretagna segnata dai bombardamenti, dove tre bambini di Salford - Lily, Pattie e Ted Watts - vengono evacuati e mandati nella campagna dello Yorkshire. Ad accoglierli, in una scena che riecheggia con emozione quella dell’originale, troviamo Bobbie Waterbury, interpretata ancora una volta da Jenny Agutter.


La sua presenza funge da ponte tra passato e presente, tra la Bobbie dell’infanzia e la donna che ha attraversato una vita piena di battaglie e perdite: «Non credo che sia stata in cucina a fare marmellata per quarant’anni», ha detto con ironia l’attrice. «L’abbiamo immaginata come una suffragetta, una donna attiva, un punto fermo della sua comunità».


Bobbie è ora nonna del giovane Thomas e madre di Annie (Sheridan Smith), preside della scuola del villaggio. Quando lei e Annie decidono di accogliere i fratelli Watts, la storia prende forma in una nuova dimensione: quella della famiglia trovata, della solidarietà che supera i legami di sangue. «Volevo che i bambini di questo film fossero veri, un po’ sporchi, vivaci, autentici. Proprio come sono davvero i bambini», ha dichiarato la produttrice Jemma Rodgers.


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Una nuova generazione di eroi

Lily, la maggiore dei fratelli Watts, interpretata nel film di Iris I bambini del treno con forza e tenerezza da Beau Gadsdon, è il fulcro emotivo del film. È lei a guidare i fratelli, a difenderli dai bulli e a decidere di aiutare Abe, un giovane soldato afroamericano che si nasconde nei pressi della stazione. Abe (KJ Aikens), ferito e in fuga, ha mentito sulla sua età per arruolarsi: ha solo 14 anni. Il legame che si crea tra lui e i bambini apre la strada a un tema centrale del film: quello del razzismo e dell’ingiustizia, anche all’interno di un esercito alleato.


Il personaggio di Abe non è solo una figura narrativa, ma l’incarnazione di una verità storica spesso dimenticata: la segregazione razziale nei ranghi americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Rodgers si è ispirata alla rivolta di Bamber Bridge, un episodio realmente accaduto nel 1943 tra soldati afroamericani e la polizia militare statunitense. «È una parte della Storia che non può essere ignorata», ha dichiarato Jenny Agutter. «Troppi non sanno che la segregazione era imposta anche in suolo britannico durante la guerra».

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I bambini del treno (2022) scena

Temi universali, raccontati con delicatezza

Nel cuore del film di Iris I bambini del treno ci sono l’empatia e il coraggio dei bambini, la loro capacità di vedere l’ingiustizia e agire contro di essa. «È la resilienza dei più piccoli ad emergere, quel loro potere unico di accettare e affrontare il dolore, ma anche di essere profondamente segnati da ciò che non possono controllare», ha detto Rodgers.


La regia di Matthews, con il suo passato documentaristico, dà al film un respiro intimo e realistico, evitando la retorica e privilegiando lo sguardo dei piccoli protagonisti. Il ritmo, le inquadrature e i dialoghi lasciano spazio alla spontaneità: «Con i bambini ho voluto creare un ambiente dove potessero sentirsi liberi di improvvisare, di giocare, di essere sé stessi», ha raccontato il regista. E si sente: il film vive di quell’energia autentica che solo l’infanzia può donare.

Il cast

Accanto a Jenny Agutter e Sheridan Smith, madre e figlia sullo schermo in un rapporto tanto affettuoso quanto pieno di sfumature, spiccano anche Tom Courtenay nel ruolo dell’affettuoso zio Walter e John Bradley nei panni del capostazione Perks, nipote del celebre Albert Perks del film originale. Ma sono i giovani attori, dai fratelli Watts ad Abe e Thomas, a rubare la scena con naturalezza e cuore.


«Ho riconosciuto in Lily qualcosa di me. È coraggiosa, crede nelle sue idee e combatte per ciò che è giusto», ha dichiarato Beau Gadsdon. Mentre KJ Aikens, parlando del suo personaggio, ha detto: «In un momento storico in cui l’America viveva ancora forti tensioni razziali, Abe rappresenta tutti quei ragazzi che hanno cercato un senso, una dignità, lontano da casa. Interpretarlo è stato come raccontare una verità ancora oggi necessaria».

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I bambini del treno (2022) scena

Il film del 1970

Per comprendere appieno l’impatto emotivo e culturale del film di Iris I bambini del treno, è fondamentale tornare alle origini, a quel film del 1970 diretto da Lionel Jeffries che ha saputo toccare il cuore di generazioni di spettatori britannici. Tratto dall’omonimo romanzo di Edith Nesbit del 1906, Quella fantastica pazza ferrovia raccontava la storia dei fratelli Waterbury - Bobbie, Peter e Phyllis - costretti a trasferirsi dalla Londra edoardiana alla campagna dello Yorkshire dopo l’ingiusto arresto del padre.


La pellicola, girata principalmente lungo la suggestiva linea ferroviaria del Keighley & Worth Valley Railway, si è distinta per il suo tono caldo, fiabesco ma mai stucchevole, per la delicatezza con cui affrontava tematiche complesse come la giustizia, la perdita e la resilienza familiare. Indimenticabile la scena in cui Bobbie, interpretata allora da una giovanissima Jenny Agutter, corre incontro al padre liberato, esclamando con le lacrime agli occhi: “Daddy! My Daddy!”. È un momento che è entrato di diritto nella memoria collettiva del cinema britannico.


Il film ebbe un enorme successo all’epoca della sua uscita, divenendo nel tempo un classico natalizio per la TV e guadagnandosi lo status di cult. Parte del suo fascino risiedeva nella capacità di fondere la nostalgia per un’epoca passata con valori senza tempo: l’amore per la famiglia, la forza dei legami affettivi e la magia di un’infanzia vissuta con curiosità e senso di giustizia. La performance di Bernard Cribbins nel ruolo del capostazione Perks aggiunse umanità e humour, mentre Dinah Sheridan, nel ruolo della madre, portava eleganza e tenerezza alla storia.


A distanza di oltre cinquant’anni, Quella fantastica pazza ferrovia resta una pietra miliare del cinema britannico per famiglie, non solo per il suo stile visivo classico ma per il modo in cui riesce a evocare un senso di appartenenza e identità culturale. Non sorprende quindi che la sua eredità abbia trovato nuova linfa in un sequel rispettoso e ispirato, capace di dialogare con il passato senza replicarlo, ma anzi, aprendolo a nuove generazioni e nuove tematiche.

Tra passato e presente: un messaggio che resiste

Il film di Iris I bambini del treno non è solo un tributo al passato, ma una riflessione sul presente. I temi trattati (razzismo, perdita, identità, famiglia) sono filtrati dallo sguardo puro dei bambini e restituiti con una sincerità che commuove. Le location storiche della Keighley & Worth Valley Railway fanno da sfondo a una narrazione che unisce memoria e modernità. «Tutto era come lo ricordavo», ha confessato Agutter tornando a Oakworth. «Il treno, i suoni, le emozioni… era come se il tempo non fosse mai passato».


Il film riesce a parlare sia agli amanti dell’originale che alle nuove generazioni. Non è necessario conoscere la storia precedente per commuoversi o emozionarsi: il messaggio è universale. «Spero che le famiglie lo vedano insieme», ha detto Matthews. «Perché condividere un film è condividere emozioni, valori, domande. E questo film ne pone molte».


Con I bambini del treno, il cinema britannico torna a toccare le corde più intime del cuore, offrendo uno spettacolo capace di unire generazioni diverse, in un abbraccio tra storia e immaginazione. È un film che ricorda come i piccoli, con le loro azioni semplici e coraggiose, possano cambiare il mondo. Come Bobbie, che da bambina fermò un treno, ora guida un’altra generazione di “ferrovieri” verso la giustizia, la solidarietà e la speranza.


Perché in fondo, come ci ricorda Jenny Agutter: «Attraverso le sue storie e la sua immaginazione, E. Nesbit esiste in epoche diverse. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di quei racconti che scaldano l’anima e ci ricordano chi siamo davvero».

Filmografia

locandina I bambini del treno

I bambini del treno

Drammatico - Gran Bretagna 2022 - durata 99’

Titolo originale: The Railway Children Return

Regia: Morgan Matthews

Con Sheridan Smith, Jenny Agutter, Tom Courtenay, Beau Gadsdon, Neil Hurst, Austin Haynes

locandina Quella fantastica pazza ferrovia

Quella fantastica pazza ferrovia

Avventura - Gran Bretagna 1970 - durata 108’

Titolo originale: The Railway Children

Regia: Lionel Jeffries

Con Jenny Agutter, Sally Thomsett, Gary Warren, Dinah Sheridan, Bernard Cribbins, William Merwyn