Netflix ha trovato il suo Stranger Things made in Poland con la serie Project UFO. O almeno così sembra. Al debutto il 16 aprile con i suoi quattro episodi diretti e scritta di Kasper Bajon, Project UFO è una commistione potente di sci-fi, satira politica e malinconia esistenziale, ambientata in piena epoca comunista. Il risultato è un’opera che gioca con i codici della fantascienza classica e li rielabora attraverso una lente profondamente europea e ancor più polacca.

Alieni, televisioni e intrighi
Nella serie Netflix Project UFO, siamo nei primi anni ’80, in piena era Repubblica Popolare di Polonia. In un paesino sperduto della Warmia, Truskasy, un presunto atterraggio alieno scuote l’opinione pubblica. L’evento segna l’inizio di una corsa alla verità (o alla manipolazione?) che coinvolge due personaggi fuori asse ma irresistibili: Zbigniew Sokolik, un appassionato di fenomeni paranormali con il culto degli UAP (e NOP, oggetti non identificati subacquei), e Jan Polgar, ex celebrità televisiva in declino che conduce il programma Bliskie Spotkania (“Incontri ravvicinati”).
I due si lanciano in un’indagine improvvisata per capire se gli alieni siano davvero atterrati. Ma non sono soli: attorno a loro si muovono media, cittadini diffidenti, forze dell’ordine (memorabile il personaggio della milicjantka Julia Borewicz interpretata da Julia Kijowska) e soprattutto un potente e manipolatore politico, Henryk Wierusz (Adam Woronowicz), che vede nell’isteria collettiva un’occasione per guadagnare potere.
Personaggi che funzionano
Il cuore narrativo della serie Netflix Project UFO sono le dinamiche tra Sokolik (Mateusz Kościukiewicz) e Polgar (Piotr Adamczyk), improbabile coppia comica e filosofica, che si confronta su tutto: verità, illusione, alieni, Dio, il potere dei media. Il cast è corale, ma ogni personaggio è tratteggiato con attenzione: Lenta, la moglie di Polgar (Marianna Zydek), coglie l’evento come un’opportunità, ad esempio, per ridefinire sé stessa, mentre la già citata Borewicz incarna la tensione tra autorità e caos.

Non solo UFO
Non lasciatevi ingannare dal titolo: la serie Netflix Project UFO non è (solo) una storia di alieni. È una riflessione sulla verità come costruzione, sul potere della disinformazione, sull’ambiguità tra fede e ciarlataneria. Bajon prende ispirazione dal caso reale del contadino Jan Wolski, che nel 1978 affermò di essere stato prelevato da creature aliene a Emilcin. Ma da lì si allontana, costruendo una narrazione dove la “verità” è fluida, manipolabile, spesso secondaria rispetto alla sua utilità politica o emotiva.
C’è anche un forte sottotesto esistenziale: i personaggi non cercano solo prove di vita extraterrestre, ma anche un senso alla loro solitudine. L’incontro con l’altro diventa metafora di un’umanità alienata, disillusa, che cerca nel fantastico una via di fuga da una realtà oppressiva e grigia.
PRL meets X-Files
Dal punto di vista stilistico, la serie Netflix Project UFO è un piccolo gioiello: atmosfere plumbee, fotografia sporcata da luci al neon, colonna sonora elettronica retrò (molto synth anni ’80). Il tono è ibrido: commedia grottesca da una parte, dramma filosofico dall’altra. I riferimenti a The X-Files, Dark, Stranger Things, ma anche ai classici sovietici della sci-fi sono evidenti, ma mai derivativi. Bajon gioca con le convenzioni e se ne prende gioco, a tratti con ironia tagliente.
Collocare la storia nel contesto della Polonia comunista non è solo un tocco estetico: è una scelta tematica. In un paese dove la verità era spesso una questione di propaganda, un evento inspiegabile come un atterraggio alieno diventa una bomba ideologica. Bajon mostra come la società, già segnata da sfiducia, povertà e repressione, reagisca non tanto con stupore, ma con sospetto, paura e opportunismo. L’elemento sci-fi diventa una lente attraverso cui esplorare la psiche collettiva di un Paese a metà tra fede e farsa.

Specchio della realtà
Con soli quattro episodi, Project UFO riesce a fare ciò che molte serie non fanno in intere stagioni: affascina, fa ridere, spaventa e soprattutto fa pensare. È fantascienza sì, ma è anche uno specchio - spesso deformante, a volte dolorosamente nitido - della nostra realtà.
In tempi in cui il tema degli UFO è tornato al centro del discorso pubblico globale, tra testimonianze del Pentagono, droni misteriosi e alieni, Project UFO arriva al momento giusto. E lo fa non cercando risposte, ma ponendo domande. E forse, come dice il monumento di Emilcin: “La verità ci sorprenderà ancora”.
Filmografia
Stranger Things
Fantascienza - USA 2016 - durata 53’
Titolo originale: Stranger Things
Creato da: Matt Duffer, Ross Duffer
Con Winona Ryder, Maurice P. Kerry, Al Mitchell, Sean Astin, Dacre Montgomery, Paul Vincent Freeman
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
X-Files
Fantascienza - USA 1993 - durata 45’
Titolo originale: The X-Files
Creato da: Chris Carter, Alec Gillis, Tom Woodruff Jr.
Con Gillian Anderson, Barbara Hershey, Ken Camroux-Taylor, David Duchovny, D.J. 'Shangela' Pierce, Jolie Jenkins
in streaming: su Disney Plus
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