Il 15 aprile 2025, Netflix lancia la serie Glaskupan - La cupola di vetro, una delle produzioni scandinave più attese dell’anno. Ideata dalla regina del thriller nordico Camilla Läckberg, si inserisce nel solco del cosiddetto nordic noir ma lo spinge ancora più in là: meno rassicurante di Midsomer Murders, più psicologicamente disturbante di The Killing. Qui non si tratta solo di scoprire chi è il colpevole, ma anche di capire cosa si nasconde nei meandri della mente umana e sotto la superficie apparentemente placida di una comunità svedese.

Johan Heldenbergh
Glaskupan - La cupola di vetro (2025) Johan Heldenbergh

Un ritorno che risveglia l’orrore

Lejla, la protagonista della serie Netflix Glaskupan - La cupola di vetro, è una criminologa e comportamentista che torna nel villaggio dove è cresciuta: un luogo freddo, spopolato, immerso nei silenzi e nei sospetti. Ma soprattutto, è il luogo dove da bambina è stata rinchiusa sotto una cupola di vetro da un uomo mai identificato. Quel trauma, mai elaborato del tutto, riaffiora con forza quando una nuova sparizione sconvolge il paese: un’altra ragazza, scomparsa nel nulla.


Affiancata da Valter, ex poliziotto ora in pensione che per Lejla è stato figura paterna e ancora oggi rappresenta il suo unico legame affettivo stabile, la protagonista si tuffa in un’indagine che scava dentro e fuori di lei. I sospetti si moltiplicano, i silenzi si fanno più pesanti. Lejla scopre che il passato potrebbe non essere mai davvero passato. E che in quel villaggio ogni sguardo è una maschera, ogni abitante un potenziale complice.

Archetipi spezzati

Nella serie Netflix Glaskupan - La cupola di vetro, i personaggi sono scolpiti con una profondità che li rende vivi e complessi.Lejla, interpretata da Léonie Vincent, è una criminologa e comportamentista che ritorna nel suo villaggio natale, un luogo che evoca in lei sentimenti contrastanti.Da bambina, Lejla fu vittima di un sequestro da parte di un aggressore mai identificato, un evento traumatico che l’ha segnata profondamente.


Nonostante questo, il villaggio rappresenta anche il luogo in cui ha trovato una figura paterna in Valter, un ex poliziotto ora in pensione, interpretato da Johan Hedenberg.Valter è stato per Lejla un punto di riferimento stabile, l’unico legame affettivo duraturo nella sua vita.La loro relazione è complessa: Valter incarna la saggezza e l’esperienza, ma anche i limiti di una generazione passata, mentre Lejla rappresenta la ricerca incessante della verità, combattuta tra il desiderio di giustizia e la paura di affrontare i propri demoni interiori.


Gli abitanti del villaggio, interpretati da attori del calibro di Johan Rheborg, Oscar Töringe ed Emma Broomé, aggiungono ulteriori strati di mistero alla narrazione. Ognuno di loro custodisce segreti inconfessabili, contribuendo a creare un’atmosfera di sospetto e tensione. Le loro interazioni con Lejla e Valter svelano gradualmente le complesse dinamiche di una comunità apparentemente tranquilla, ma in realtà intrisa di ombre e non detti.

scena
Glaskupan - La cupola di vetro (2025) scena

Il trauma, il ritorno, il male che cresce in silenzio

La serie Netflix Glaskupan - La cupola di vetro non è solo un racconto su un crimine. È una riflessione disturbante e profonda sul trauma infantile, sulla memoria e sulla ciclicità del male. La domanda che aleggia in ogni episodio non è “chi ha fatto cosa”, ma “quanto possiamo fidarci di ciò che ricordiamo?”. Lejla non sa se le analogie tra la sua prigionia e la nuova sparizione sono reali o frutto di una mente segnata da anni di rimozione.


Il ritorno al paese diventa allora metafora del ritorno a se stessi, a quelle stanze interiori che abbiamo sigillato. Ma anche il paese stesso è un personaggio: un microcosmo chiuso, diffidente, dove ogni relazione è ambigua, e dove l’apparenza è tutto.


Il titolo “La cupola di vetro” non è solo un riferimento letterale alla prigione di Lejla. È una metafora potente: la trasparenza apparente che nasconde l’opacità morale, la sensazione di essere osservati e intrappolati, anche quando si è liberi.

Freddo nordico, tensione sottopelle

La regia della serie Netflix Glaskupan - La cupola di vetro è affidata a due nomi forti del panorama scandinavo: Henrik Björn (Jordskott) e Lisa Farzaneh (Snabba Cash, Young Royals). Il risultato è un impasto visivo compatto e spietato. Le inquadrature indugiano su paesaggi glaciali, su interni pieni di silenzi e cose non dette. La fotografia è gelida, i colori sono desaturati, quasi a suggerire che la vita qui ha perso calore da tempo. Ogni scena è costruita per instillare disagio, senza mai esagerare: non ci sono shock facili, ma un crescendo costante e ansiogeno.


Glaskupan - La cupola di vetro
non è per tutti. È una serie cupa, lenta, che richiede attenzione e partecipazione. Ma è per chi ama il noir scandinavo più viscerale, i drammi psicologici intensi e le trame costruite con intelligenza. Camilla Läckberg ha messo in campo il meglio del suo mondo narrativo: crimini efferati, personaggi spezzati, un villaggio pieno di verità taciute.


E soprattutto, ha creato una protagonista femminile che sfugge a ogni stereotipo. Lejla non cerca redenzione. Cerca giustizia. E forse, una nuova prigione da cui fuggire.

Filmografia

locandina Glaskupan - La cupola di vetro

Glaskupan - La cupola di vetro

Poliziesco - Svezia 2025 - durata 44’

Titolo originale: The Glass Dome

Con Johan Hedenberg, Johan Rheborg, Farzad Farzaneh, Ia Langhammer, Bianca Lynxén, Johan Heldenbergh

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