Nel cuore pulsante di una Lima scossa dalle turbolenze politiche ed economiche dell’estate 1992, Reinas, il terzo film della regista svizzero-peruviana Klaudia Reynicke, ci accompagna in un racconto di formazione e separazione che ha il potere di toccare corde profonde e universali. Al cinema dal 15 maggio con Exit Media, Reinas non è una semplice narrazione familiare, ma una riflessione stratificata su cosa significhi appartenere, lasciare e crescere, vista attraverso lo sguardo puro e contraddittorio dell’infanzia e dell’adolescenza.

Luana Vega, Abril Gjurinovic, Jimena Lindo
Reinas (2024) Luana Vega, Abril Gjurinovic, Jimena Lindo

Un’estate per dire addio

Elena (interpretata con solida sobrietà da Jimena Lindo) è madre di due figlie, la vivace Lucía (Abril Gjurinovic) e l’introversa Aurora (Luana Vega Sousa), le vere protagonista del film Reinas. Stanca della precarietà peruviana - tra blackout, inflazione galoppante e un’instabilità sociale che affligge ogni aspetto della quotidianità - prepara la partenza per gli Stati Uniti. L’obiettivo: dare alle figlie una vita migliore. Ma prima di partire, deve ottenere il consenso del padre biologico delle ragazze, Carlos (Gonzalo Molina), un uomo che ha da tempo abbandonato la famiglia e che vive alla giornata tra bugie e fascino sfrontato.


Il ritorno di Carlos nella vita delle figlie, a poche settimane dalla loro partenza definitiva, non è solo un inciampo burocratico. È un ritorno che scuote, divide, confonde. Carlos, fallito ma irresistibile, trascina le ragazze in escursioni improvvisate, sfide al buon senso e racconti pieni di invenzione. La sua presenza riaccende in loro la curiosità e, forse, un’illusione. La partenza tanto desiderata da Elena comincia a incrinarsi. Chi vuole davvero partire? E chi, invece, cerca ancora qualcosa in ciò che sta lasciando?

Due sorelle, un mondo in frantumi

Uno dei maggiori punti di forza del film Reinas è la relazione tra Lucía e Aurora. Reynicke, pur essendo figlia unica, riesce a restituire con acuta sensibilità il dinamismo, le gelosie e le complicità silenziose di un legame sororale. Lucía, la più piccola, è quella che si lascia ancora trasportare dal gioco e dall’affetto improvviso. Aurora, già in bilico tra infanzia e maturità, vive una stagione di ribellione silenziosa, innamoramenti acerbi e voglia di definire sé stessa fuori dai binari tracciati.


La loro prospettiva è quella che domina il film. Un punto di vista che Reynicke costruisce con cura quasi documentaristica: attraverso il modo in cui i bambini percepiscono l’instabilità politica (i coprifuoco, le interruzioni elettriche, le fughe dai quartieri in agitazione) senza che questi eventi diventino mai il centro del racconto. La storia politica resta sullo sfondo, ma ne avvertiamo il peso nella tensione emotiva che attraversa ogni personaggio.

Luana Vega, Abril Gjurinovic, Susi Sánchez, Jimena Lindo
Reinas (2024) Luana Vega, Abril Gjurinovic, Susi Sánchez, Jimena Lindo

Famiglie imperfette, umanamente vere

Elena e Carlos sono l’incarnazione di due opposti: il controllo e il caos, la responsabilità e la leggerezza. Ma Reinas è un film che non giudica. Anzi, scava con empatia nel cuore delle loro fragilità. Elena, risoluta e pragmatica, mostra incrinature emotive quando si avvicina il momento del distacco. Carlos, irresponsabile e incostante, rivela a tratti un sincero desiderio di riconciliazione. È proprio in tale complessità, dove nessuno è del tutto vittima o colpevole, che il film raggiunge una verità rara.


Il lavoro della regista, affiancata alla sceneggiatura da Diego Vega (Octubre, El Mudo), riesce ad articolare questi contrasti con una naturalezza sorprendente. Ogni scena è calibrata per mostrare il non detto, il gesto sfuggente, lo sguardo che tradisce emozioni trattenute. È in questo silenzio parlante che Reinas trova la sua forza espressiva.

Un film personale, ma universale

Il film Reinas nasce da una radice autobiografica profonda. Reynicke lasciò Lima da bambina, proprio come le sue protagoniste. Ma Reinas non è un diario, bensì una rielaborazione poetica del trauma della partenza, della ricerca di appartenenza e delle contraddizioni insite in ogni migrazione. Nella sua nota di regia, Reynicke racconta di aver voluto evitare il ritorno in patria come turista. La pellicola è quindi anche un viaggio personale, una riconnessione con le proprie radici, con i luoghi, le voci, i colori e gli odori di una Lima che è cambiata eppure rimasta la stessa.


Girato in location autentiche, dalla spiaggia di Punta Negra ai quartieri Pueblo Libre, Miraflores e San Isidro, il film possiede un’identità visiva forte. La fotografia accarezza il paesaggio urbano e naturale con occhi affettuosi, mentre la colonna sonora accompagna il racconto con discrezione, lasciando spazio alle voci e ai silenzi dei personaggi.

Un film sulla partenza

Reinas ha ottenuto riconoscimenti importanti, tra cui il premio della giuria nella sezione “Generation” della Berlinale, ed è stato anche selezionato come candidato svizzero agli Oscar per il miglior film internazionale. E il motivo è evidente: in un’epoca in cui si discute di migrazioni spesso in termini freddi e numerici, Reynicke ci restituisce l’umano.


Lo fa con delicatezza, senza proclami ideologici, raccontando storie che ci ricordano che ogni partenza è un piccolo lutto, ogni arrivo una nuova sfida, ogni famiglia una costellazione di forze che si attraggono e si respingono.


Chi guarda Reinas non potrà più parlare di “fuga” o “immigrazione” con leggerezza. Perché dietro ogni valigia, ogni visto, ogni addio, c’è un mondo. E Reynicke, con questo film semplice e potente, ci invita a guardarlo negli occhi.

Filmografia

locandina Reinas

Reinas

Drammatico - Svizzera, Perù 2024 - durata 105’

Titolo originale: Reinas

Regia: Klaudia Reynicke

Con Susi Sánchez, Gonzalo Molina, Luana Vega, Jimena Lindo, Abril Gjurinovic

Al cinema: Uscita in Italia il 15/05/2025