In un panorama spesso ancora ancorato a schemi convenzionali, Il piacere è tutto mio in onda su La7D la sera del 12 aprile si distingue come un film che osa. Diretto con sensibilità e rigore dalla regista australiana Sophie Hyde, scritto dall’attrice e sceneggiatrice Katy Brand, e portato sullo schermo da una coppia di interpreti formidabile, Emma Thompson e Daryl McCormack, è una commedia a tratti ironica, a tratti commovente, che affronta uno dei più grandi tabù della nostra società: la sessualità femminile, soprattutto quando declinata al femminile e in età matura.

Emma Thompson, Daryl McCormack
Il piacere è tutto mio (2022) Emma Thompson, Daryl McCormack

Un incontro, una stanza, quattro atti

La trama del film di La7D Il piacere è tutto mio si concentra quasi interamente su un unico ambiente: una camera d’albergo. In quello spazio apparentemente neutro e anonimo, si consuma l’evoluzione emotiva e fisica di Nancy Stokes, una donna di sessant’anni, ex insegnante di religione, vedova da due anni e madre di due figli adulti. Nancy ha vissuto seguendo tutte le regole della società: un matrimonio lungo e stabile, un lavoro rispettabile, una vita irreprensibile. Eppure, non ha mai conosciuto veramente il piacere. Non ha mai avuto un orgasmo.


Per rimediare a questa “mancanza”, Nancy decide di incontrare Leo Grande, un giovane escort professionale, attento, affascinante e sensibile. In quattro incontri, Nancy impara a conoscere il proprio corpo, ad abbattere i muri della vergogna e dei pregiudizi, e soprattutto ad accettarsi. Ma Il piacere è tutto mio non è la cronaca di una liberazione sessuale in senso stretto: è il racconto, profondo e delicato, di una liberazione interiore, identitaria. Nancy rinasce come donna, ma prima ancora come essere umano finalmente consapevole dei propri desideri.


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Nancy e Leo, due mondi che si specchiano

Emma Thompson offre nel film di La7D Il piacere è tutto mio una performance monumentale. Il suo personaggio è attraversato da timori, goffaggini, imbarazzi autentici, ma anche da una profonda voglia di vivere. Nancy rappresenta tutte quelle donne che hanno vissuto nella discrezione, nell’abnegazione, nel rispetto delle norme sociali e religiose. È figlia di una cultura che ha sempre associato il piacere alla colpa, il corpo al pudore, il sesso alla vergogna. Eppure, nel confronto con Leo, questa armatura si incrina. Nancy si lascia toccare, nel senso più ampio e simbolico del termine: nel corpo, nelle emozioni, nei suoi stessi confini mentali.


Daryl McCormack costruisce un Leo affascinante proprio per la sua dolcezza e per la sua capacità di ascolto. È un sex worker, sì, ma anche un giovane profondamente empatico, cresciuto in un contesto cattolico severo e divenuto adulto attraverso un percorso personale di consapevolezza. Leo non si limita a “prestare un servizio”: il suo ruolo è quello di specchio, di guida, quasi di terapeuta del piacere. Ma anche lui, attraverso Nancy, entra in contatto con aspetti di sé che tendeva a nascondere dietro un mestiere così delicatamente borderline.

Emma Thompson, Daryl McCormack
Il piacere è tutto mio (2022) Emma Thompson, Daryl McCormack

Prendersi dei rischi

Sophie Hyde ha affrontato il film di La7D Il piacere è tutto mio con un rigore quasi scientifico, come lei stessa racconta: ha voluto che ogni scelta - narrativa, visiva, psicologica - fosse giustificata, rispettosa e autentica. Non c’è nulla di gratuito, né nella nudità né nell’intimità. Il lavoro con gli attori è stato lungo, basato su un rapporto di fiducia profonda, fatto di laboratori, improvvisazioni e discussioni aperte sui limiti, le paure, i desideri.


Il sesso non è mai spettacolarizzato. Non ci sono scene esplicitamente hard. Ma c’è nudo, sì, soprattutto emotivo. Il corpo di Emma Thompson, che si spoglia letteralmente davanti alla macchina da presa, diventa manifesto di una rivoluzione: non quella della seduzione, ma quella dell’accettazione. Il film ci interroga su cosa sia davvero erotico. Forse, la libertà lo è più di qualsiasi gesto.

Né moralismi né romanticismi

Uno dei grandi meriti del film di La7D Il piacere è tutto mio è l’approccio onesto e sfaccettato al mestiere di escort. Grazie a una lunga fase di documentazione e al coinvolgimento diretto di sex worker come consulenti sul set, Hyde e Brand restituiscono un’immagine realistica, lontana tanto dalla condanna quanto dalla mitizzazione.


Leo è professionale, empatico, e vive la sua attività come un lavoro. Non è un’anima ferita in cerca di salvezza né un cinico approfittatore. È una figura complessa, consapevole dei propri limiti, che sceglie il proprio ruolo in ogni incontro. Il film non fa proclami né giudizi, ma invita a riflettere: sul desiderio, sull’intimità, sul lavoro del sesso come relazione tra esseri umani.


Il piacere è tutto mio
si svolge quasi interamente in una camera d’hotel costruita appositamente in studio. Ma ciò che potrebbe sembrare un vincolo diventa uno strumento di libertà creativa. La regista e la scenografa Miren Marañon, insieme al direttore della fotografia Bryan Mason, hanno giocato con luci, movimenti di macchina e texture per dare a ogni incontro una propria atmosfera. Dalla luce solare al chiaroscuro della sera, fino alla pioggia: ogni dettaglio racconta qualcosa dei protagonisti. Anche la moquette blu - densa, sensuale - diventa complice silenziosa di questo viaggio interiore.

Una riflessione necessaria

Nel 2025, parlare ancora di orgasmo femminile come argomento rivoluzionario potrebbe sembrare paradossale. Ma non lo è. Il film di La7D Il piacere è tutto mio lo dimostra: viviamo ancora in una società che giudica, che divide tra “giusto” e “sbagliato”, che fatica ad accettare la sessualità fuori dai canoni. Un uomo anziano con una ragazza giovane è accettato. Una donna matura con un giovane uomo? “Cougar”. Ridicolo.


Il film, invece, cancella questi pregiudizi. Fa ridere, certo, ma ci mette anche a nudo. E ci dice che non è mai troppo tardi per esplorarsi, per desiderare, per conoscersi. Perché sì: il piacere è tutto nostro. Ed è ora di prendercelo, come ci ricorda anche la serie Dying for Sex, con cui il film, toni a parte, ha molto in comune.


Il piacere è tutto mio
è un film che rimane dentro, che sa essere lieve e profondo, ironico e commovente. È una riflessione sul corpo, sull’età, sulla libertà, e su quel momento magico in cui, finalmente, si smette di avere paura di chi si è. Un’opera coraggiosa, necessaria. E assolutamente indimenticabile, anche per i benpensanti.

Filmografia

locandina Il piacere è tutto mio

Il piacere è tutto mio

Commedia - Gran Bretagna 2022 - durata 97’

Titolo originale: Good Luck to You, Leo Grande

Regia: Sophie Hyde

Con Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland, Charlotte Ware

Al cinema: Uscita in Italia il 10/11/2022

in streaming: su Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video

locandina Dying for Sex

Dying for Sex

Commedia - USA 2025 - durata 28’

Titolo originale: Dying for Sex

Creato da: Elizabeth Meriwether, Kim Rosenstock

Con Michelle Williams, Maria Jung, Pawel Szajda, Emiko Dunn, Jenny Slate, Kim Rosenstock

in streaming: su Disney Plus