Nel cinema carcerario, siamo abituati alla claustrofobia, alla violenza, alla tensione tra guardie e detenuti, ma il film Un anno con Godot, diretto da Emmanuel Courcol e in onda su Tv2000 la sera del 10 aprile, prende una direzione diversa: quella della trasformazione attraverso l’arte.
Ispirato a una storia vera - l’esperienza del regista teatrale svedese Jan Jönson, che negli anni ’80 montò Aspettando Godot con i detenuti di un carcere di massima sicurezza - il film trasla il tutto in Francia, affidando a Kad Merad il ruolo di Étienne, un attore in declino chiamato a tenere un laboratorio teatrale in prigione.
Ma ciò che nasce come un espediente lavorativo per sopravvivere diventa, per lui e per i detenuti, un percorso imprevisto di emancipazione, riconciliazione e dignità.

Un copione fuori copione
Étienne, il protagonista del film di Tv2000 Un anno con Godot, non ha più molto da perdere. Accetta di tenere un corso di teatro in carcere più per necessità economica che per vocazione. I detenuti, invece, sembrano ancora meno motivati. Alcuni sono curiosi, altri apertamente ostili. Ma pian piano, sotto la guida burbera ma appassionata dell’attore, nasce l’idea folle di portare in scena Beckett, proprio Aspettando Godot, davanti a un pubblico vero.
Il gruppo prende forma: Kamel, il gradasso della prigione, dal carisma ambiguo e un figlio da riconquistare; Jordan, fragile e analfabeta, pronto a crollare alla prima difficoltà; Moussa, migrante silenzioso ma intenso; Patrick, truffatore affabile; e altri, ognuno con un frammento di umanità da rimettere insieme. Le prove diventano specchio delle loro paure, ma anche terreno di scoperta. Per la prima volta, alcuni di loro trovano ascolto, riconoscimento, persino rispetto.
“Quando ho visto questi uomini (attori non professionisti ma veri detenuti, ndr) trasformarsi durante le prove, ho capito che non stavo solo facendo un film: stavo raccontando qualcosa di vero, di urgente”, ha ricordato il regista Courcol, che ha vissuto un anno di immersione totale nella realtà carceraria per preparare il film.
SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA
Maschere, ferite, rivelazioni
Il personaggio di Étienne, interpretato nel film di Tv2000 Un anno con Godot da un Kad Merad in stato di grazia, è un uomo ferito, con ambizioni fallite e un rapporto difficile con sé stesso e la sua famiglia. Non è un salvatore: è un uomo che cerca riscatto quanto i suoi “attori”. Il film gioca costantemente su questa simmetria tra detenuti e artista, tra chi è rinchiuso fisicamente e chi lo è dentro.
“Étienne è uno di quei comici di base, come dice lui stesso. Ne ho conosciuti tanti, attori che hanno fatto mille mestieri prima di calcare un palcoscenico. Mi ci sono riconosciuto subito”, ha confessato Kad Merad, che ha atteso oltre un anno per rendersi disponibile al ruolo, convinto che fosse un progetto “diverso, importante, necessario”.
I detenuti non sono mai stereotipati. Sofian Khammes (Kamel) è perfetto nel rendere il carisma minaccioso del leader che si scioglie solo per amore del figlio. Pierre Lottin (Jordan) è disarmante nella sua fragilità, mentre Wabinlé Nabié (Moussa) dona al film un silenzio carico di senso, con una presenza scenica magnetica.
“Avevamo già scritto una bozza del copione”, ha raccontato Thierry de Carbonnières, co-sceneggiatore e attore di formazione. “Ma dopo aver frequentato la prigione, osservato i loro gesti, ascoltato i loro silenzi, ho capito che bisognava riscrivere tutto. Dovevamo lasciar entrare quella verità dentro la sceneggiatura”.

Teatro, carcere, identità
Il film di Tv2000 Un anno con Godot non è una lezione morale, ma una riflessione sulla funzione del teatro come specchio e mezzo di liberazione. Non è retorica, ma osservazione. L’arte non viene presentata come cura miracolosa, ma come spazio di verità, dove anche chi ha perso tutto può ritrovare una voce.
“Etienne dice: La verità è nella vostra vita. E ha ragione. Beckett, con tutto il suo silenzio e la sua assurdità, è perfetto per raccontare uomini che vivono in sospensione”, ha spiegato Courcol.
Il carcere, da spazio punitivo, diventa luogo di metamorfosi. Il teatro non redime, ma apre possibilità. Ed è in questa apertura che risiede la potenza della storia raccontata.
Umanità e misura
Courcol dirige il film di Tv2000 Un anno con Godot con sobrietà, precisione e profonda empatia per i suoi personaggi. La sua esperienza teatrale traspare nel modo in cui dirige gli attori e nel rispetto con cui costruisce le dinamiche delle prove, lasciando spazio all’improvvisazione e all’emozione reale.
“Conosco quella fame di riconoscimento, l’umiliazione di sentirsi superflui. L’ho vissuta io, l’ha vissuta Thierry. Abbiamo dato tutto questo a Étienne”, ha dichiarato ancora il regista.
Un finale in bilico tra trionfo e disillusione
La rappresentazione nel finale del film di Tv2000 Un anno con Godot è un successo. Ma la vera svolta è altrove: alcuni detenuti si danno alla fuga proprio alla vigilia della gloria, come accadde davvero nel caso originale. Etienne, distrutto, improvvisa un monologo sul palco dell’Odéon. È solo. Ma per la prima volta, ascoltato.
“Mi sono reso conto che quella scena era anche la mia”, ha raccontato Merad. “Io su quel palco, da solo, a cercare senso tra le parole. È una scena che non dimenticherò mai”.
Un anno con Godot è un film che emoziona senza pietismo, che racconta senza giudicare, che invita a guardare dentro le persone e non solo alle loro colpe. Non cerca la perfezione, ma l’autenticità. Non offre risposte facili, ma domande profonde. “Il teatro, per loro, non è un passatempo. È una rivendicazione d’esistenza”, ha concluso Courcol. “E per me, questo è il cinema che vale la pena di fare”, un esempio che ha seguito anche il nostro Riccardo Milani con Grazie ragazzi.
Un film umano, imperfetto e vitale. Proprio come il teatro. Proprio come noi.
Filmografia
Un anno con Godot
Commedia - Francia 2020 - durata 100’
Titolo originale: Un triomphe
Regia: Emmanuel Courcol
Con Kad Merad, David Ayala, Lamine Cissokho, Sofian Khammes, Pierre Lottin, Wabinlé Nabié
in streaming: su Prime Video
Grazie ragazzi
Commedia - Italia 2023 - durata 117’
Regia: Riccardo Milani
Con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Fabrizio Bentivoglio, Giorgio Montanini
Al cinema: Uscita in Italia il 12/01/2023
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Mediaset Infinity Rakuten TV Timvision Amazon Video
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta