Dal 14 aprile, in contemporanea con gli Stati Uniti, arriva su Sky e in streaming su NOW l’attesissima stagione 2 di The Last of Us, serie HBO tratta dall’omonimo videogioco cult targato Naughty Dog. Alla regia creativa troviamo di nuovo la coppia formata da Craig Mazin e Neil Druckmann, quest’ultimo anche autore del gioco originale. Pedro Pascal e Bella Ramsey tornano nei rispettivi ruoli di Joel ed Ellie, protagonisti di una storia che, lasciandosi alle spalle la struttura classica del survival horror, si inoltra in territori emotivi sempre più complessi.

Ritorno a Jackson: una pace fragile
La serie The Last of Us 2 si apre esattamente da dove si era conclusa la prima: Joel ed Ellie giungono a Jackson, una comunità autosufficiente nel cuore innevato del Wyoming, fondata dal fratello di Joel, Tommy, insieme alla moglie Maria. Dopo cinque anni di relativa quiete, durante i quali i due hanno vissuto in quella che sembrava finalmente una vita normale, il passato torna a galla. Ellie è cresciuta, ha diciannove anni, e inizia a mettere in discussione ciò che le è stato raccontato. La menzogna di Joel sul fallimento dell’operazione per salvare il mondo - menzogna che ha mascherato il suo massacro dell’intero staff medico dell’ospedale - inizia a bruciare nella coscienza di entrambi.
La loro relazione, già segnata dagli eventi drammatici della prima stagione, si incrina ulteriormente. Joel tenta faticosamente di ricucire un legame che sente sfuggirgli di mano, mentre Ellie lotta per trovare la propria indipendenza, interrogandosi sul suo futuro e sulle cicatrici del passato. Quel rapporto padre-figlia che aveva emozionato gli spettatori ora si tinge di freddezza, silenzi e tensioni irrisolte.
Ellie e Dina: un amore che scalda l’apocalisse
Nelle sette puntate della serie The Last of Us 2, Ellie si apre a una relazione sentimentale con Dina, una ragazza vivace e ironica della comunità di Jackson. La loro unione rappresenta una boccata d’aria in un mondo soffocato dalla violenza e dalla paura. Dina, interpretata da Isabela Merced, porta leggerezza, ma anche determinazione e coraggio, e offre a Ellie un nuovo modo di vivere il presente. Nonostante l’orrore che le circonda, tra le due nasce un legame sincero, fatto di piccoli gesti, risate inaspettate e promesse sussurrate nei rifugi improvvisati.
Ma la loro felicità, come tutto nell’universo di The Last of Us, è minacciata dalla brutalità del mondo esterno. L’arrivo di un nuovo pericolo sconvolgerà l’equilibrio già precario.

Abby: l’altra faccia della medaglia
A scuotere le fondamenta emotive della serie The Last of Us 2 arriva Abby, interpretata con straordinaria intensità da Kaitlyn Dever. Soldatessa temprata dal dolore, Abby ha subito una perdita devastante e ha trasformato quel lutto in sete di vendetta. Il suo arrivo a Jackson rompe l’apparente quiete e avvia una spirale di eventi che cambierà per sempre il destino dei protagonisti.
Abby non è semplicemente una nuova antagonista: è l’incarnazione vivente del tema portante della stagione, ovvero il concetto di conseguenza. Le sue azioni sono lo specchio, inquietante ma inevitabile, di quelle compiute da Joel. E, mentre Ellie intraprende una missione che la condurrà sempre più vicina alla figura di Abby, lo spettatore è costretto a ridefinire continuamente chi sono i buoni e chi i cattivi.

Nuovi volti, nuove storie
Oltre a Dina e Abby, la stagione 2 della serie The Last of Us introduce una serie di nuovi personaggi che arricchiscono la narrazione e mostrano le molte sfumature della sopravvivenza.
Jesse (Young Mazino), amico leale e altruista, è pronto a mettere i bisogni della comunità davanti ai propri. Mel (Ariela Barer) e Nora (Tati Gabrielle), entrambe medici, si confrontano con il dilemma morale di salvare vite in un mondo che ha perso ogni etica. Owen (Spencer Lord), invece, è un’anima gentile costretta a combattere una guerra che non sente più sua.
Accanto a loro ci sono Manny (Danny Ramirez), soldato scanzonato ma segnato da vecchie ferite, e Isaac (Jeffrey Wright), il potente e silenzioso leader del WLF, che ha trasformato la ricerca della libertà in un conflitto senza fine. A completare il quadro, troviamo Gail (Catherine O’Hara), la terapeuta di Joel a Jackson, un personaggio apparentemente marginale ma fondamentale nel dare voce ai tormenti interiori di Joel.
Nuove geografie del terrore
Se Jackson rappresenta il rifugio, Seattle è il campo di battaglia. Lì si sposta il cuore pulsante della serie The Last of Us 2: una città avvolta dalla vegetazione, lussureggiante e selvaggia, ma anche divisa da un sanguinoso conflitto tra due fazioni.
Da una parte, il WLF (Washington Liberation Front), una milizia organizzata nata per ribellarsi alla FEDRA, ora impantanata in una guerra di posizione. Dall’altra, i Serafiti, un culto religioso che rifiuta la tecnologia e abbraccia uno stile di vita arcaico, segnato da rituali, cicatrici e simboli scolpiti su legno e pietra. Il contrasto tra i due clan è tanto ideologico quanto fisico, ed Ellie e Dina si ritroveranno nel mezzo di una battaglia che non hanno scelto.
Se nella prima stagione gli infetti erano già sufficientemente spaventosi, in questa seconda fase il fungo muta, si evolve, prende nuove forme. Ai clicker, mostri ciechi che si orientano con l’ecolocalizzazione, si aggiungono ora i più pericolosi stalker.
Queste nuove creature conservano alcune capacità cognitive e si muovono in modo coordinato, tendendo agguati, nascondendosi, aspettando il momento giusto per colpire. I tentacoli fungini che spuntano dalle loro teste rendono l’effetto visivo ancora più disturbante. Grazie al lavoro di Paul Spateri, la resa prostetica di questi mostri è tra le più impressionanti mai viste in una serie televisiva.
Ma anche in questo caso, il vero nemico non è il mostro esterno, ma ciò che l’umanità è disposta a fare per sopravvivere.

Il costo dell’amore
La vendetta, il dolore, il senso di colpa, la perdita, la moralità ambigua, l’identità personale, il sacrificio, l’amore che può salvare o distruggere: tutto nella serie The Last of Us 2 converge verso una riflessione profondissima su ciò che ci rende umani.
Neil Druckmann, consapevole che la storia avrebbe diviso il pubblico, ha scelto comunque di raccontarla. E lo ha fatto senza compromessi. La stagione non offre facili vie di fuga né personaggi completamente positivi, discostandosi notevolmente dal videogame. Ma è proprio questa la sua forza. Le domande che pone non hanno risposte nette. Cosa significa essere eroi in un mondo in cui ogni scelta ha un costo? Quanto vale una vita rispetto a un’altra? E soprattutto: è possibile interrompere il ciclo della violenza?
La stagione 2 di The Last of Us è più ambiziosa, più cupa, ma anche più onesta. Non cerca di piacere a tutti. Non edulcora, non consola. È una serie che mette alla prova il pubblico, proprio come mette alla prova i suoi protagonisti.
E in fondo, come ha avuto modo di ribadire Druckmann, il dramma esiste anche per questo: per offrirci uno spazio sicuro in cui affrontare emozioni scomode, riflettere sul dolore, sulla perdita, sul desiderio di vendetta e su quello di protezione. Anche, e soprattutto, nei momenti più oscuri.
Filmografia
The Last of Us
Drammatico - Canada 2023 - durata 59’
Titolo originale: The Last of Us
Con Alanna Ubach, Jeffrey Wright, Megan Teering, Pedro Pascal, John Getz, John Hannah
in streaming: su Sky Go Now TV Amazon Video
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