Quando una figlia scompare, nessun ruolo, nessuna certezza, nessuna apparenza regge il colpo: è la premessa di Tutto quello che ho, la nuova serie di Canale 5 in onda dal 9 aprile, disponibile anche su Mediaset Infinity. Diretta da Monica Vullo e Riccardo Mosca, la serie parte da una premessa devastante - la perdita improvvisa di una figlia - per scavare con intensità in uno dei drammi più profondi e laceranti: quello di una famiglia costretta a guardarsi dentro mentre cerca risposte fuori.

Una storia tragica e attuale
Liberamente ispirata a una vicenda vera, la serie di Canale 5 Tutto quello che ho racconta in quattro puntate racconta la caduta verticale di una coppia apparentemente solida. Lavinia (Vanessa Incontrada), stimata avvocata, e Matteo (Marco Bonini), poliziotto apprezzato e uomo gentile, vivono con i figli Camilla (Margherita Attorre) e Roberto (Edoardo Miulli) a Livorno. Hanno tutto, almeno in apparenza. Ma quando Camilla, diciottenne, scompare e viene ritrovata morta in un campo di mais, la famiglia si frantuma. Nessun genitore è preparato a questo tipo di dolore.
Lavinia Santovito è il vero centro narrativo della fiction. Forte e razionale nel lavoro, si ritrova costretta a fidarsi solo del proprio istinto quando la realtà si sgretola. È lei a non accettare la verità troppo facile che le viene servita: l’arresto di Kevin, ragazzo nigeriano con un passato difficile. Lavinia è madre, ma è anche avvocata, ed è proprio questa doppia identità a farla resistere al bisogno cieco di giustizia immediata.
Matteo Santovito, invece, rappresenta l’altro lato della barricata: è padre e poliziotto, ma soprattutto uomo distrutto. La sua convinzione nella colpevolezza di Kevin, alimentata da istinto investigativo e rabbia, lo porta a scontrarsi con la moglie, aprendo una frattura nella coppia che sembra impossibile da sanare.
Kevin (interpretato da Ibrahima Gueye) è un personaggio chiave: non solo sospettato, ma essere umano complesso. Ha amato Camilla, o almeno così sostiene, e la sua voce diventa un grimaldello che smonta le certezze della protagonista. È lui a svelare che Camilla aveva una vita parallela che i genitori ignoravano.
Tra gli altri, spiccano Claudia (Alessia Giuliani), collega di Matteo e amica della coppia; Fatimah (Osas Imafidon), madre di Kevin; Vittoria Cassarà (Antonella Attili), PM determinata e cinica; Flavio Costa (Alex Lorenzin), collega di Lavinia e a lei molto vicino; e Ascenzio (Gianfranco Gallo), compagno di cella di Kevin. Tutti personaggi che danno profondità alla narrazione e ne complicano l’equilibrio morale.
Temi forti e mai facili
La serie di Canale 5 Tutto quello che ho è costruita come un dramma investigativo ma ha un cuore profondamente sociale. Il razzismo, il pregiudizio, la paura del diverso: Kevin è “quello giusto da accusare” per molti. Ma Tutto quello che ho non punta il dito: osserva. Ci mostra cosa succede quando il dolore si mescola con l’istinto di colpire qualcuno, chiunque, purché si trovi un colpevole.
Altro tema potente è la genitorialità imperfetta: Lavinia e Matteo credono di conoscere la loro figlia, ma scoprono che Camilla aveva lati oscuri, segreti, libertà vissute di nascosto. Come si gestisce l’idea che una figlia non sia quella che pensavi? Come si continua a essere genitori quando la realtà ti tradisce?
Infine, il nodo morale della giustizia. È giusto fidarsi delle indagini? È giusto seguire il cuore? Lavinia si lancia in un’indagine personale, rischia tutto, compreso il suo matrimonio, pur di capire. E il dubbio resta: Kevin è davvero innocente? O Lavinia vuole solo crederci, per salvarsi da una verità ancora più dolorosa?

Al servizio della tensione
La regia di Vullo e Mosca si muove con sobrietà. Niente orpelli o effetti speciali: è la tensione emotiva a reggere l’impalcatura della serie di Canale 5 Tutto quello che ho. Gli ambienti livornesi, realistici e ruvidi, fanno da sfondo a una vicenda che non cerca scorciatoie visive.
Il ritmo è sostenuto, grazie a una sceneggiatura che dosa bene mistero e confronto umano. Non si indulge nel melodramma, e i colpi di scena non sono mai gratuiti: servono a scavare nei personaggi, non solo nella trama.
Non è la prima volta che Vanessa Incontrada interpreta una madre devastata dalla perdita. Lo ha già fatto in Come una madre e Scomparsa. Ma qui porta qualcosa di diverso: una freddezza apparente, uno sguardo trattenuto, quasi difensivo. È una Lavinia che combatte, più che disperarsi. E proprio questo rende il suo dolore ancora più autentico.
Tutto quello che ho è una serie che osa. Mette a fuoco i lati scomodi del dolore, non quelli fotogenici. Parla di discriminazione senza slogan, di famiglia senza idealizzazioni, e della giustizia come un cammino pieno di inciampi. È fiction, sì, ma con il passo del racconto civile.
Filmografia
Scomparsa
Giallo - Italia 2017 - durata 92’
Titolo originale: Scomparsa
Regia: Fabrizio Costa
Con Fabrizio Costa, Fiorenza Tessari, Clotilde Sabatino, Gianluca Caldironi, Maria Rosaria Russo, Ferruccio Ferrante
in streaming: su Discovery+ Rai Play
Come una madre
Drammatico - Italia 2020 - durata 45’
Titolo originale: Come una madre
Creato da: Andrea Porporati
Regia: Andrea Porporati
Con Vanessa Incontrada, Andrea Porporati, Katia Ricciarelli, Eleonora Giovanardi, Crystal De Glaudi, Marco Cocci
in streaming: su Rai Play
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