C’è un genere di film come Il fornaio, in onda in prima tv su Rai 4 il 4 aprile, che non ha bisogno di effetti speciali, budget milionari o twist a sorpresa per colpire nel segno. Bastano una premessa solida, una regia che sa cosa vuole, e un protagonista con il carisma e il vissuto scritto in faccia. E Il fornaio, action-thriller firmato da Jonathan Sobol, rientra perfettamente in questa categoria. È un B-movie nel senso più nobile del termine: asciutto, sincero, carico di atmosfera e capace di un’empatia che ti sorprende mentre la tensione sale. E il cuore di tutto è Ron Perlman.

Ron Perlman
Il fornaio (2022) Ron Perlman

Un fornaio, una bambina e un passato che non lievita più

Il protagonista del film di Rai 4 Il fornaio, Pappi (o Donald Gilroy, come forse si chiamava quando portava un’arma invece di un grembiule) gestisce un piccolo panificio con la calma di chi vuole solo scomparire dal mondo. Il pane lievita, i clienti sono pochi, il passato resta sepolto.


Poi, come una bomba a orologeria, arriva suo figlio Pete, un disastro ambulante con una figlia muta di otto anni e un borsone pieno di problemi: droga rubata alla mafia, nel vero senso della parola. Pete scarica Delphi, la bambina, e sparisce. Il nonno si ritrova costretto a occuparsi di una nipote che non conosce, mentre i criminali – capitanati da un Elias Koteas ambiguo e da un Harvey Keitel imperturbabile – iniziano la caccia.


In mezzo, un’arma nascosta in un filone di pane, una bambina che ruba tutto quello che può e un uomo che pensava di aver chiuso con la violenza ma scopre di essere ancora capace di fare a pezzi i cattivi – letteralmente.

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Schegge di famiglia, memoria e sangue

Ron Perlman nel film di Rai 4 Il fornaio è gigantesco. Non solo fisicamente, ma nella presenza. Interpreta un personaggio che non ha bisogno di spiegare: ogni ruga, ogni sguardo, ogni silenzio raccontano un passato sporco di sangue. Non è un eroe. È un uomo rotto che cerca pace, e quando la trova in una bambina testarda e silenziosa, la protegge con la ferocia di chi non ha più nulla da perdere.


Emma Ho, al debutto, è una vera rivelazione. Il suo personaggio, Delphi, non parla, ma comunica con lo sguardo, con piccoli gesti, con quell’infantile arte del furto che sembra un meccanismo di difesa. È una bambina difficile, ma mai caricaturale. Viene costruita con realismo e cuore. La relazione tra lei e il nonno è il cuore pulsante del film, e cresce senza forzature.


Joel David Moore, nel ruolo del figlio irresponsabile, fa il suo dovere: è egoista, fallito, ma ancora umano. Una comparsa narrativa, ma efficace. Elias Koteas, invece, è il sicario che non dorme più tranquillo, e Harvey Keitel dà al suo boss mafioso quella calma glaciale da predatore che inquieta più di mille urla.

Elias Koteas, Ron Perlman
Il fornaio (2022) Elias Koteas, Ron Perlman

La famiglia che non si sceglie

Il film di Rai 4 Il fornaio è una variazione sul tema dell’uomo solitario che si ritrova custode di una bambina. Lo hanno fatto Gloria, Léon, Logan, The Mandalorian. Ma Il fornaio non cerca di innovare: cerca di farlo bene. E ci riesce.


Parla di redenzione, ma non quella hollywoodiana. Qui nessuno vuole diventare migliore, ma solo evitare di essere peggiore. Parla di traumi familiari, ma non li analizza: li mostra, li lascia vivere tra le righe. E parla del bisogno – primordiale, disperato – di proteggere chi ci è stato dato, anche se non lo abbiamo scelto.


Jonathan Sobol sa cosa sta facendo. Gira nei Caraibi (mai esplicitati nel film) con l’occhio di chi vuole evocare più che mostrare. Luce calda, ritmo lento, azione mai eccessiva ma sempre tesa. Le scene di lotta non sono coreografie da Marvel: sono sporche, pesanti, credibili. Perlman non è invincibile. Sanguina, arranca, ma vince perché sa dove colpire. Come uno che lo ha già fatto troppe volte.


E quando combatte, chiede a Delphi di indossare le cuffie e abbassare gli occhiali da saldatura. Non per stile ma per non farla assistere a quello che lui sa farà, a cose che non può e non vuole vedere.


Il fornaio
non finge di essere più di quello che è. È un B-movie. Ma uno fatto bene. Con un protagonista gigantesco, dialoghi secchi, azione dura e un cuore che batte sotto la crosta. Sì, la trama è prevedibile. Sì, i villain sono un po’ piatti. Ma la sincerità con cui viene raccontata questa storia rende tutto credibile. Ci si affeziona. Si parteggia. E quando la violenza esplode, non lo fa per spettacolo, ma per necessità.

Filmografia

locandina Il fornaio

Il fornaio

Azione - Canada/Usa 2022 - durata 104’

Titolo originale: The Baker

Regia: Jonathan Sobol

Con Ron Perlman, Harvey Keitel, Elias Koteas, Joel David Moore, Emma Ho

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