In un panorama sempre più saturo di crime drama, la serie Netflix Karma si distingue per una scelta narrativa netta: l’inevitabilità. Sei personaggi, sei vite apparentemente scollegate, ma tutte intrappolate in un ciclo karmico che non perdona e che, per spezzarsi, reclama un prezzo altissimo: la morte. Diretta da Lee Il-hyung (A Violent Prosecutor, Remember) e tratta dall’omonimo webtoon Kakao, è disponibile dal 4 aprile.

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Karma (2025) locandina

Un puzzle umano costruito sul destino

Karma, in arrivo su Netflix, non è una semplice serie investigativa. È un mosaico oscuro dove ogni personaggio è un tassello incastrato in una rete di scelte sbagliate, errori del passato e azioni da cui non si può tornare indietro. Il filo rosso, letterale e metaforico, che li unisce nel teaser poster non è un espediente grafico: è il simbolo visivo di un legame brutale, karmico, che nessuno di loro ha cercato, ma che nessuno può evitare.


Al centro c’è Park Hae-soo nei panni del Testimone, un uomo che osserva un incidente e fa un patto che cambierà tutto. L’attore, già apprezzato in Squid Game e Narco-Saints, porta in scena un personaggio tormentato, in bilico tra il senso di colpa e la tentazione dell’autoassoluzione. La sua parabola è quella di chi vuole fare la cosa giusta, ma troppo tardi.

Personaggi e cicatrici invisibili

Tra i personaggi della serie Netflix Karma spicca Shin Min-a, che abbandona le atmosfere leggere di Hometown Cha-Cha-Cha per vestire i panni di Ju-yeon, una dottoressa perseguitata da incubi d’infanzia. L’incontro con una persona del suo passato (legata a un trauma mai elaborato) la spinge verso una vendetta che si confonde con la necessità di guarire. La sua è una figura complessa, mossa da emozioni in conflitto costante: fragilità, rabbia, desiderio di giustizia.


Lee Hee-jun, il Debitore, rappresenta l’uomo comune sopraffatto dal sistema: investe in criptovalute, perde tutto, viene minacciato dagli usurai. È il ritratto crudo di una disperazione contemporanea, quella che trasforma l’ansia economica in scelta criminale. Il suo personaggio è un punto di rottura morale della serie: fino a dove ci si può spingere per sopravvivere?


Kim Sung-kyun interpreta Gil-ryong, una figura più tragica che malvagia: perde il lavoro, viene coinvolto in un compito ambiguo che lo trascina in una spirale di sfortuna. È uno dei tanti “ingranaggi sacrificabili” della macchina sociale, ma il suo ruolo si rivelerà più centrale di quanto sembri.


A portare una nota di cinismo elegante c’è Lee Kwang-soo, nel ruolo di un medico di successo che ha tutto: soldi, donne, status. Ma un singolo evento – ancora avvolto nel mistero – lo spinge verso il collasso. Il suo personaggio è forse quello che più sorprende: dietro la facciata brillante si nasconde un uomo capace di prendere decisioni con un senso etico inaspettato, quando tutto crolla.


Infine, Gong Seung-yeon interpreta Yu-jeong, la compagna del medico. Apparentemente solo una presenza seducente, si rivela una figura ambigua, forse manipolatrice, forse prigioniera a sua volta di un destino più grande. La sua traiettoria narrativa promette colpi di scena e rivela l’importanza dei ruoli femminili nel racconto: non vittime, ma agenti attivi di scelta e dannazione.

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Karma (2025) scena

Colpa, fatalismo e la brutalità delle connessioni umane

La serie Netflix Karma non offre risposte, ma moltiplica domande. Cosa significa davvero essere responsabili? È possibile redimersi se le nostre azioni hanno conseguenze su vite che non conosciamo? La serie, con il suo tono cupo e il montaggio serrato mostrato nel trailer, affronta senza sconti il concetto orientale ma universalmente umano di “ritorno delle azioni”.


Ogni personaggio è, a suo modo, autore e vittima di un effetto domino. Le loro scelte passate (spesso sbagliate, ma comprensibili) generano reazioni a catena che si intrecciano con le vite altrui. Karma non è solo un dramma criminale, è una riflessione sull’interconnessione tra individui e sull’impossibilità di isolare il bene dal male.


Il messaggio che ne emerge è duro: il destino non è scritto, ma nemmeno completamente evitabile. Le nostre scelte costruiscono una gabbia invisibile, e spezzarla richiede un prezzo altissimo.

Aspettative altissime

Prodotta da due colossi come Moonlight Film (Narco-Saints, The Spy Gone North) e Baram Pictures (Kingdom: Ashin of the North, Song of the Bandits), Karma ha tutto per diventare una delle serie coreane più discusse di Netflix. La regia di Lee Il-hyung, al suo esordio televisivo, punta a dare profondità psicologica a ogni personaggio, evitando stereotipi e costruendo tensione attraverso i dettagli.


Karma
è, del resto, un esperimento narrativo che intreccia destino e carattere umano con precisione chirurgica. In un’epoca in cui le serie abbondano, questa si presenta come una riflessione brutale e sofisticata su come siamo tutti legati – spesso nostro malgrado – dagli effetti delle nostre azioni.


Chi deve morire per spezzare il ciclo? Forse non è la domanda giusta. Forse la vera domanda è: chi siamo diventati, nel tentativo di non essere noi?

Filmografia

locandina Karma

Karma

Thriller - Corea del Sud 2025 - durata 47’

Titolo originale: ??

Con Park Hae-soo, Jun Hee Lee, Shin Min-a, Lee Hee-joon, Kim Sung-kyun, Lee Kwang-soo

in streaming: su Netflix