Nel cuore di Miami, tra sale operatorie sature e un uragano che minaccia di travolgere tutto, Netflix lancia la serie Pulse (il suo primo medical drama in lingua inglese) puntando dritto al cuore, letteralmente. Creato da Zoe Robyn e Carlton Cuse, Pulse mescola l’adrenalina dei casi clinici estremi con il caos emotivo di relazioni personali in bilico, esplorando la linea sottile tra cura e autodistruzione, empatia e ambizione. Disponibile dal 3 aprile.

Willa Fitzgerald, Colin Woodell, Chelsea Muirhead
PULSE (2025) Willa Fitzgerald, Colin Woodell, Chelsea Muirhead

Amore e catastrofe al trauma center

Al centro della serie Netflix Pulse c’è la dottoressa Danielle “Danny” Simms (Willa Fitzgerald), una specializzanda al terzo anno brillante ma impulsiva, che si ritrova improvvisamente promossa a capo del reparto quando il carismatico dottor Xander Phillips (Colin Woodell), il suo mentore, superiore e amante segreto, viene sospeso.


L’ospedale Maguire Medical Center entra in lockdown proprio mentre un uragano si abbatte sulla città. Nel pieno della crisi, Danny e Xander vengono costretti a lavorare fianco a fianco, mentre dettagli scottanti della loro relazione illecita iniziano a trapelare tra i corridoi.


Ma Pulse non è una semplice storia d’amore proibita. È un dramma corale, ambientato in un luogo dove il margine d’errore è minimo, e le vite - quelle dei pazienti, ma anche quelle dei medici - sono costantemente sul filo.

Umani, non supereroi

Danny Simms è il cuore del racconto della serie Netflix Pulse. Empatica, brillante e profondamente fallibile, è una figura lontana dalla perfezione tipica di molti protagonisti di medical drama. È tanto capace con i pazienti quanto instabile nella vita privata. La sua relazione con Xander Phillips, medico “d’alta genealogia” e ambizioso quanto lei, è il nucleo narrativo della serie: potente, disfunzionale, reale. Non ci sono eroi in Pulse, solo persone che cercano di non crollare sotto la pressione.


Oltre al complicato legame tra Danny e Xander, Pulse si regge su un cast corale che riesce a rendere l’ospedale Maguire un ecosistema vivo, fatto di ambizione, fragilità e connessioni umane. C’è Tom Cole, al secondo anno in chirurgia, arrivato da Londra con l’aria ironica e disinvolta di chi nasconde una fame di riconoscimento sotto un sorriso brillante. Sam Elijah, invece, è più silenzioso, riflessivo, uno di quelli che sembrano non farsi notare, salvo poi emergere nei momenti decisivi con una competenza che non ha bisogno di farsi pubblicità.


Sophie Chen è precisa, determinata, pronta a sopportare qualsiasi pressione pur di guadagnarsi un posto in prima linea. Accanto a lei, Camila Perez porta un’energia diversa: è una studentessa al limite della stanchezza, ma anche la presenza più luminosa, sempre capace di vedere il lato umano delle cose, anche quando il reparto diventa un campo di battaglia.


Harper Simms, la sorella minore di Danny, è una presenza tanto solida quanto singolare: una dottoressa in formazione in sedia a rotelle, sicura di sé, affilata nei giudizi, mai disposta a farsi mettere da parte.


A dirigere questa squadra con autorevolezza e intelligenza c’è Natalie Cruz, responsabile del dipartimento, mente acuta e leader navigata, tanto esperta quanto pragmatica. Intorno a loro ruotano figure cruciali come Luis Dominguez, capo infermiere dallo spirito indomito, Cass Himmelstein, infermiera che sa esattamente dove vuole arrivare, e Ruben Soriano, il chirurgo veterano che pretende dagli altri almeno quanto pretende da sé stesso. C’è anche Nia Washington, paramedico diretta e senza fronzoli, abituata a muoversi sul campo prima ancora che dentro l’ospedale.


Insieme formano un insieme credibile e autentico, fatto di sguardi complici, tensioni non dette, e piccoli gesti che rivelano più di quanto una diagnosi possa fare. Nessuno è definito solo dal proprio ruolo o dalla propria cartella clinica emotiva. In Pulse, ogni personaggio ha una storia che pulsa.


In questo ensemble, la chimica tra i personaggi è palpabile. Le relazioni si formano e si spezzano sotto la pressione, e le dinamiche di potere e desiderio si intrecciano con la quotidianità del pronto soccorso.

Jessie T. Usher, Willa Fitzgerald
PULSE (2025) Jessie T. Usher, Willa Fitzgerald

Vite da salvare, vite da gestire

La serie Netflix Pulse sceglie consapevolmente di stare “nel grigio”. Non idealizza la medicina. Anzi, mostra quanto possa essere più semplice salvare una vita che capire la propria. Le relazioni sono complesse, gli errori reali, le conseguenze spesso devastanti. La serie esplora i confini etici della professione, ma anche i limiti emotivi degli esseri umani che la esercitano.


In più, c’è Miami. Non solo sfondo, ma coprotagonista. Una città calda, vibrante, multiculturale. L’uragano che incombe è metafora e realtà: travolge, isola, costringe tutti a confrontarsi con le proprie scelte.


Cuse e Robyn, forti della loro esperienza su Lost e The Equalizer, portano nel genere medical un respiro nuovo: più realistico, più psicologico, più imperfetto. Pulse è un medical che non corre dietro all’eroismo, ma si nutre di errori, silenzi, sguardi sfuggiti nel mezzo del caos.


Con i suoi dieci episodi, la serie si propone come la risposta americana e moderna ai medical drama più amati, ma con un tono diverso: più caldo, più intimo, meno schematico. È una serie sul lavoro, sull’amore e sull’identità in un ambiente in cui non c’è tempo per pensare ma dove ogni decisione pesa.


In sintesi, Pulse non cerca di stupire con il tecnicismo o con twist impossibili. Vuole piuttosto tenere lo spettatore dentro una stanza d’ospedale dove il vero battito, quello che conta, non è solo quello del paziente sotto monitor, ma quello che ognuno si porta dentro.

Filmografia

locandina PULSE

PULSE

Drammatico - USA 2025 - durata 45’

Titolo originale: PULSE (2025)

Creato da: Zoe Robyn

Con Willa Fitzgerald, Zoe Robyn, Justina Machado, Casey Messer, Colin Woodell, Buck Burns

in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads