Nel mondo dei thriller televisivi, Un assassino in famiglia, proposto da Tv8 il 1° aprile, si distingue per la sua capacità di intrecciare inganni, segreti familiari e ambiguità morale in un racconto tanto assurdo quanto plausibile. Diretto da Roxanne Boisvert e scritto da Audrey C. Marie, il film targato Lifetime porta sullo schermo un triangolo tossico tra una coppia borghese, una tata seducente e un parente disposto a tutto per impadronirsi di ciò che non gli appartiene. Da una storia realmente accaduta.

Kyana Teresa
Un assassino in famiglia (2024) Kyana Teresa

Un castello che crolla lentamente

Michelle Clark e suo marito Will, all’inizio del film di Tv8 Un assassino in famiglia, sembrano incarnare la vita familiare ideale: casa moderna, figlia adorabile, carriere ben avviate. Ma la stabilità è un’illusione che si infrange con l’arrivo di Melissa Juneau, giovane e misteriosa tata che porta con sé una doppia agenda e un debito morale ben più profondo del previsto.


Dietro al suo arrivo non c’è solo un’innocente necessità lavorativa, ma un piano orchestrato dal fratello di Will, Carlton Clark, uomo fallito, rancoroso, e determinato a impossessarsi della fortuna di famiglia. Carlton manipola Melissa promettendole cure per la madre malata in cambio di un favore: infiltrarsi nella casa dei Clark, sedurre Will, e preparare il terreno per distruggere il matrimonio del fratello.


La miccia scoppia lentamente ma inesorabilmente: una foto rubata, un bacio compromettente, un passato che riemerge, una morte sospetta. Tutti gli elementi sono lì - adulteri, tradimenti, complotti - ma il film non si limita al melodramma. Affonda le mani in temi molto più scomodi.

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Ambiguità e fragilità sotto la superficie

I protagonisti del film di Tv8 Un assassino in famiglia sono scritti con una sorprendente complessità per il genere a cui appartiene il titolo. Michelle (Kyana Teresa), al centro del vortice, è una donna pragmatica e forte, il tipo di persona che tiene insieme tutto finché il peso delle bugie altrui non le cade addosso. Il suo percorso non è quello della vittima passiva, ma di chi, colpita nel cuore, sceglie di reagire con lucidità e strategia, anche quando questo significa affrontare verità devastanti.


Will (Matt Wells), invece, è un uomo in piena crisi identitaria. La frustrazione per non essere stato promosso, un momento di debolezza al bar, e l’incapacità di affrontare le conseguenze delle sue azioni lo rendono facile preda del piano ordito da Carlton. Non è cattivo, ma è complice. E la sua fragilità, più che la sua infedeltà, è ciò che mette davvero in pericolo la sua famiglia.


Melissa (Kirsten Comerford) è il personaggio che più sfida lo spettatore. È stata reclutata per distruggere una famiglia, ma si scopre progressivamente incastrata in un meccanismo che la sovrasta. Vittima di un ricatto, agisce in modo discutibile, ma le sue motivazioni sono radicate nella paura e nella disperazione. La sua evoluzione da pedina a donna che sceglie di rischiare tutto per rivelare la verità è uno degli archi narrativi più forti del film.


E poi c’è Carlton (Ash Catherwood). Carismatico, manipolatore, e profondamente disturbato, è l’incarnazione di un rancore mai elaborato. Non vuole solo soldi o potere: vuole distruggere ciò che il fratello ha perché ritiene di esserne stato defraudato. Crede persino che Michelle, la moglie di Will, fosse destinata a lui. È un antagonista che non agisce solo per interesse, ma per vendetta emotiva. E proprio per questo è pericoloso.

Ash Catherwood
Un assassino in famiglia (2024) Ash Catherwood

Famiglia, potere, controllo

Quello che rende il film di Tv8 Un assassino in famiglia degno di attenzione non è la sua costruzione tecnica (comunque solida per gli standard Lifetime) ma la rete tematica che tesse.

Il film parla, soprattutto, di controllo. Carlton controlla Melissa, che a sua volta prova a controllare le conseguenze delle sue azioni. Will perde il controllo sulla sua famiglia e sulla sua reputazione. Michelle cerca di riprenderlo. È un gioco di potere sottile, dove chi comanda davvero non ha mai bisogno di alzare la voce, solo di sussurrare nel momento giusto.


La famiglia come campo di battaglia è un altro tema centrale. Qui non c’è spazio per l’unità o l’amore incondizionato: la famiglia Clark è un microcosmo di gerarchie, gelosie e rancori ereditati. Carlton rappresenta la figura dell’escluso, dell’erede dimenticato, disposto a sovvertire tutto per ottenere un posto che ritiene di meritare.


La manipolazione emotiva, infine, è il motore dell’intera vicenda. Ogni personaggio viene manipolato o manipola qualcun altro. Il film ci ricorda quanto siano labili i confini tra bene e male quando entra in gioco la sopravvivenza.

Il finale spiegato

Il terzo atto del film di Tv8 Un assassino in famiglia si muove verso un crescendo drammatico ben gestito, dove tutte le trame si intrecciano e finalmente si sciolgono. Dopo essere stata licenziata da Michelle e respinta da tutti, Melissa decide di raccontare tutto: confessa a Michelle di essere stata usata da Carlton, rivela i ricatti, i piani di manipolazione e persino i sospetti sugli omicidi. Michelle, inizialmente incredula, capisce che Melissa è stata una vittima tanto quanto lei. Invece di vendicarsi, sceglie di agire. Insieme pianificano una trappola.


Il confronto finale avviene nella casa di campagna della famiglia. Carlton, sentendosi vicino alla vittoria, si lascia andare a una confessione completa. Michelle finge di essere dalla sua parte, guadagna tempo, e infine dà il segnale alla polizia. Carlton viene arrestato, ma non prima di un ultimo tentativo disperato di ribaltare la situazione prendendo Michelle in ostaggio. Un gesto che certifica, una volta per tutte, la sua follia.


Il finale è sorprendentemente risolutivo. Carlton viene smascherato, Melissa trova il coraggio di testimoniare e si libera del peso della complicità. Michelle riesce a proteggere la figlia e a riprendere in mano la sua vita. Il ritorno della vecchia tata Charlotte e la celebrazione del compleanno della figlia simboleggiano un nuovo inizio. Tutti sembrano andare avanti, tranne Carlton, rimasto solo, vittima del suo stesso veleno.


Un assassino in famiglia
onora il genere a cui appartiene con coerenza, ritmo e una sorprendente complessità morale. È un film che lavora su emozioni comuni - la paura di essere traditi, la voglia di proteggere i propri cari, la rabbia verso un familiare più “fortunato” - e li trasforma in una spirale di tensione familiare e psicologica.


Non è solo una storia di tradimento, è un racconto su quanto possa essere pericolosa una famiglia quando l’amore si trasforma in ossessione. Dietro l’apparente semplicità, si nasconde una riflessione amara ma reale sui legami familiari, le scelte morali e il prezzo del silenzio.

Filmografia

locandina Un assassino in famiglia

Un assassino in famiglia

Thriller - Canada 2024 - durata 85’

Titolo originale: My Husband's Killer Affair

Regia: Roxanne Boisvert

Con Kyana Teresa, Kirsten Comerford, Matt Wells, Ash Catherwood, Isabella Astbury, Peter Nelson