Una promessa fatale, il film in onda su Tv8 il 31 marzo, non è solo l’ennesimo melodramma targato Lifetime: è un tour de force narrativo che osa mettere sul piatto temi come gravidanza adolescenziale, salute mentale, genitorialità tossica, disuguaglianza economica e cyberbullismo senza però avere sempre la capacità (o il coraggio) di gestirli con coerenza.


Il risultato? Un film che mescola le carte del teen drama, del thriller e del family horror in una maniera tanto assurda quanto ipnoticamente godibile. E proprio per questo, è impossibile ignorarlo.

Alexandra Swanbeck, Macy Jacob
Una promessa fatale (2023) Alexandra Swanbeck, Macy Jacob

Gravidanza, inganni e un patto distrutto

Skye (Alexandra Swanbeck) e Lucy (Mary Jacob), le protagoniste del film di Tv8 Una promessa fatale, sono migliori amiche, hanno 17 anni e sogni molto diversi: la prima vuole andare al college, la seconda sogna di diventare madre il prima possibile. Proprio questa differenza getta le basi per la crisi. Durante una serata fuori, entrambe restano incinte: Skye da Jake (Adam Alpert), un ragazzo incontrato di recente; Lucy da Aaron (Oscar Mansky), il fratello di Skye.


Quel che segue è un effetto domino che distrugge famiglie, amicizie e illusioni. Mentre le due ragazze cercano di affrontare le conseguenze di una maternità precoce, la situazione precipita: i genitori si scontrano, i compagni di scuola le isolano, le accuse volano. Skye, convinta di aver preso regolarmente la pillola anticoncezionale, inizia a sospettare che qualcosa non torni. Ha ragione: Lucy ha manomesso il suo anticoncezionale per farla rimanere incinta. Una “promessa” tra amiche, diventata ossessione.


SPOILER
: La tensione sale, ma il vero colpo di scena arriva solo più tardi: dietro le minacce, gli atti di vandalismo e il rapimento finale si nasconde Tracey (Gabriella Schaefer), la madre disturbata e instabile di Lucy. Il climax è da thriller puro, con pistole, rapimenti e confessioni finali in una casa disabitata. Alla fine, le due ragazze partoriscono, e sebbene la ferita tra loro sia profonda, i loro figli rappresentano un legame che sopravvive anche alla follia degli adulti.

SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA

Quando l’amicizia si trasforma in ossessione

Al centro del film di Tv8 Una promessa fatale, ci sono due protagoniste adolescenti, Lucy e Skye, legate da un’amicizia intensa, quasi simbiotica. Skye è la più razionale delle due, una ragazza brillante, disciplinata, con l’obiettivo chiaro di andare al college e costruirsi un futuro lontano dalla piccola città e dalle sue dinamiche tossiche.


Lucy invece è più instabile, cresciuta in un contesto familiare disfunzionale, con una madre assente e problematica. Per lei, l’amicizia con Skye – e la vicinanza alla sua famiglia – non rappresenta solo affetto, ma anche una via di fuga, una forma di riscatto.


Il rapporto, inizialmente tenero e protettivo, prende però una piega inquietante quando la “promessa” di avere un figlio nello stesso momento si trasforma in un piano manipolatorio. Lucy, spinta dalla paura dell’abbandono e dalla gelosia, arriva a sabotare le pillole anticoncezionali di Skye pur di costringerla a condividere il percorso della maternità.


A complicare tutto c’è Tracey, la madre di Lucy, figura disturbata e narcisista, che incarna la versione più estrema del genitore tossico. Il suo rapporto con la figlia è basato sulla colpa, sul controllo e sull’instabilità emotiva. Con il passare dei mesi, Tracey scivola lentamente nella paranoia e nella violenza, finché la sua frustrazione esplode in un atto criminale che sposta il film dai territori del dramma adolescenziale a quelli del thriller puro. È lei la vera antagonista, ma è anche lo specchio di un mondo adulto che fallisce nel proteggere e guidare i più giovani.

Alexandra Swanbeck
Una promessa fatale (2023) Alexandra Swanbeck

Maternità, controllo e solitudine

Il film di Tv8 Una promessa fatale, film prova ad affrontare una serie di tematiche complesse, e lo fa con la consueta irruenza del linguaggio Lifetime. La gravidanza adolescenziale è il punto di partenza, ma non viene mai trattata come una vera questione sociale: è più un detonatore narrativo, un evento traumatico che fa esplodere rapporti già fragili.


Skye scopre di essere incinta nonostante avesse preso precauzioni, e la sua sorpresa diventa sospetto, poi rabbia. Lucy, invece, vive la maternità come un progetto, un modo per cementare la sua connessione con Skye e liberarsi della madre. Il controllo del corpo altrui diventa così un atto d’amore distorto, una forma di violenza psicologica che parte dal bisogno disperato di non restare soli.


Parallelamente, il film parla anche di disuguaglianze familiari e sociali. Da un lato ci sono i Simmons (Rachel Whittle e James Sutton), genitori presenti ma rigidi, professionisti rispettati ma incapaci di comunicare davvero con i figli. Dall’altro, Tracey e Lucy, intrappolate in una spirale di dipendenza emotiva, invidia sociale e miseria affettiva. Il contrasto tra le due famiglie è netto, ma nessuna ne esce veramente vincente. Entrambe falliscono nel dare ai propri figli gli strumenti per affrontare una situazione così delicata.


Il bullismo, il cyberbullismo, l’isolamento scolastico e il giudizio sociale sono trattati in maniera veloce e spesso superficiale, ma restituiscono comunque l’idea di un ambiente scolastico che non perdona l’errore, soprattutto se sei una ragazza e soprattutto se sei incinta.

Il finale spiegato

L’apice del film di Tv8 Una promessa fatale, arriva in un’atmosfera da thriller, con rapimenti, droghe, pistole e rivelazioni. Quando Skye viene attirata in una trappola e drogata, capiamo che tutto è sfuggito di mano. Ma la sorpresa non è scoprire che Tracey è la mente dietro il caos: ciò che colpisce davvero è il confronto tra madre e figlia.


Quando Tracey punta una pistola contro Diane, la madre di Skye, è Lucy a frapporsi tra loro, a fermare la follia con un gesto di coraggio e di disperazione. È in quel momento che capiamo che, per quanto manipolatrice e instabile, Lucy è anche una vittima. Ha cercato di creare artificialmente un legame per sentirsi amata, per compensare un vuoto che la madre ha scavato per anni. Il rifiuto di uccidere la figlia segna l’unico atto d’amore autentico di Tracey, che pur nel suo delirio riconosce il confine che non può oltrepassare.


Nel finale, le due ragazze partoriscono e sembrano avviarsi verso un nuovo inizio. Skye sceglie di tenere il bambino e di studiare arte, riconciliandosi con la madre e accettando una nuova idea di futuro. Lucy, pur consapevole del male che ha fatto, cerca di ricostruire qualcosa, mostrando la figlia alla madre ricoverata in una struttura psichiatrica. Un gesto ambiguo: è perdono o è solo bisogno di chiudere un cerchio?


Il film non dà risposte nette, e in questo sta forse la sua maggiore riuscita. Ci lascia con l’idea che certi legami, anche se tossici, non si spezzano facilmente. Ma a volte, basta anche solo scegliere di interrompere una promessa sbagliata per iniziare davvero a guarire.

Alexandra Swanbeck
Una promessa fatale (2023) Alexandra Swanbeck

Uno sguardo sul tono e la messa in scena

Il film di Tv8 Una promessa fatale, sembra un collage di generi: parte come teen drama, diventa mystery, sfocia nel thriller psicologico, per poi chiudersi nel melodramma familiare. Il tono cambia scena dopo scena, con dialoghi spesso improbabili e una regia che a volte sembra perdere il filo. Ma è proprio questa instabilità a rendere il film... affascinante.


Gabriella Schaefer, nel ruolo di Tracey, regge sulle sue spalle l’intero atto finale. Il suo “cattivo” è tanto sopra le righe da diventare memorabile, in perfetto stile Lifetime: pazza, crudele, gelosa e, infine, umana. Un villain scritto per essere odiato, e forse anche compreso.


Una promessa fatale
non è un film perfetto. È sconclusionato, sovraccarico, a tratti assurdo. Ma è anche un esempio da manuale di come il cinema pop televisivo americano, in particolare Lifetime, costruisce i propri racconti: prendendo drammi riconoscibili (amicizia, maternità, famiglia) e portandoli al limite della soap opera paranoica. E se è vero che il film fallisce in molti aspetti di scrittura e coerenza, riesce però in qualcosa di fondamentale: non ti annoia mai.


In fondo, non tutte le promesse vanno mantenute. Ma alcune, anche se fatali, ci ricordano fin dove può spingersi l’ossessione.

Filmografia

locandina Una promessa fatale

Una promessa fatale

Thriller - USA 2023 - durata 88’

Titolo originale: The Pregnancy Promise

Regia: Jose Montesinos

Con Alexandra Swanbeck, Macy Jacob, Rachel G. Whittle, James Sutton, Adam Alpert, Gabriella Schaefer