Nel cuore gelido dell’Islanda, dove i ghiacciai nascondono più di quanto mostrino e il passato torna a galla con la forza del vento artico, si sviluppa la trama del film di Rai 4 Operation Napoleon, un thriller internazionale che affonda le sue radici nella narrativa nordica, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Arnaldur Indriðason. Diretto da Óskar Thór Axelsson, regista islandese già noto per I Remember You, il film in onda il 29 marzo si propone come un mix tra mistero storico, cospirazione globale e survival action. Ma riesce davvero a mantenere ciò che promette?

Il mistero nel ghiaccio
Il film di Rai 4 Operation Napoleon ha inizio con una scoperta: durante un’escursione sul Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa, il giovane Elías (Atli Óskar Fjalarsson) si imbatte insieme a due amici in un relitto aereo, in parte emerso dallo scioglimento dei ghiacci. Non un aereo qualsiasi, ma un Junkers tedesco della Seconda Guerra Mondiale, con un’inquietante svastica sul timone di coda e un misterioso pilota americano al suo interno.
La storia si muove fin da subito sul doppio binario del mistero e dell’azione. Il breve video girato da Elías prima della sua improvvisa scomparsa finisce sul cellulare della sorella Kristin (Vivian Ólafsdóttir), un’avvocatessa islandese dalla mente acuta e il sangue freddo. Da quel momento, la donna diventa il bersaglio di una spietata caccia all’uomo orchestrata dalla CIA e dai suoi agenti più spietati, tra cui William Carr (Iain Glen) e il letale Simon (Wotan Wilke Möhring). Quale segreto custodisce quel relitto? Perché qualcuno è disposto a uccidere per mantenerlo sepolto?
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Kristin, un’eroina riluttante ma determinata
Kristin, interpretata da una convincente ma talvolta rigida Vivian Ólafsdóttir, è il fulcro morale ed emotivo del film di Rai 4 Operation Napoleon. Da professionista razionale si trasforma, suo malgrado, in detective e fuggitiva, incalzata da forze molto più grandi di lei. Il film non perde tempo a costruire la sua resilienza: già nella prima scena, la vediamo affrontare un cliente arrogante con calma glaciale, segnale di una personalità determinata, che non si lascia intimidire né dalle convenzioni sociali né, come si scoprirà, da killer armati.
Al suo fianco si affianca Steve Rush (Jack Fox), uno storico inglese il cui ruolo si muove tra il supporto intellettuale e la spalla comica. Sebbene la dinamica tra i due offra qualche sprazzo di leggerezza, è evidente che il film punti tutto sulla solitudine eroica della protagonista.

William Carr e i suoi fantasmi
Il villain più affascinante è senz’altro William Carr, interpretato da Iain Glen, già noto al pubblico globale per Game of Thrones. Carr è il volto gelido della cospirazione internazionale, il burocrate con il potere di silenziare interi paesi. Tuttavia, per gran parte del film, il personaggio rimane piuttosto trattenuto, intrappolato in dialoghi meccanici, fino a liberare tutta la sua intensità solo nel terzo atto.
Il vero antagonista fisico, però, è Simon, sicario implacabile e quasi robotico con il volto di Wotan Wilke Möhring, che perde progressivamente credibilità a causa della piattezza della scrittura e di alcune scelte narrative poco coerenti. Le sue apparizioni, spesso inserite per riattivare l’azione in momenti di stasi, finiscono col risultare prevedibili e poco minacciose.
Tra memoria storica e paranoia contemporanea
Il film di Rai 4 Operation Napoleon non è soltanto un thriller d’azione. Al centro della sua narrazione c’è un interrogativo disturbante: cosa succede quando la storia viene sepolta – letteralmente – per evitare che venga riscritta? La scoperta del relitto tedesco e del suo contenuto evoca lo spettro delle connivenze transnazionali e delle verità rimosse.
Il lungometraggio attinge a piene mani dal repertorio delle cospirazioni postbelliche: nazisti sopravvissuti, la CIA come burattinaio globale, e una verità che minaccia di sconvolgere equilibri geopolitici ancora oggi. C’è qualcosa di Indiana Jones nella premessa, ma senza l’ironia e il senso dell’avventura; c’è un’eco di Fargo, ma senza la raffinatezza narrativa. Quel che resta è un thriller glaciale nel tono e nell’estetica, ma con ambizioni tematiche che non sempre riesce a sviluppare.
Un’Islanda spettacolare ma poco sfruttata
La vera protagonista del film di Rai 4 Operation Napoleon è l’Islanda. Le sue distese innevate, i paesaggi lunari e il silenzio assordante dei ghiacciai conferiscono al thriller una dimensione visiva che merita il grande schermo. Purtroppo, non sempre il comparto tecnico è all’altezza: le sequenze d’azione sono talvolta frenate da un budget contenuto e da una regia poco incisiva, che fatica a sfruttare pienamente l’atmosfera claustrofobica e sospesa dell’ambientazione.
La colonna sonora, invece, riesce nel suo compito: il suono del vento, le raffiche di neve e i crescendo orchestrali accompagnano efficacemente i momenti di tensione, soprattutto nella prima metà del film.
Narrativamente, Operation Napoleon si muove in uno schema ripetitivo: ricerca, fuga, nascondiglio, nuova scoperta. Se nella prima mezz’ora il ritmo serrato e l’alternanza di dialoghi e azione funziona, col passare dei minuti la struttura comincia a mostrare la corda. I personaggi sembrano muoversi più per necessità di copione che per evoluzione logica, e alcune situazioni si risolvono in modo troppo semplice per mantenere alta la tensione.
Il climax finale - la rivelazione del contenuto del relitto - arriva quasi in sordina. Il grande mistero si rivela meno esplosivo di quanto suggerito, forse per lasciare spazio a una potenziale continuazione. Ma dopo tanta attesa, la sensazione è quella di aver ricevuto un dessert frettoloso al posto di un raffinato piatto forte.
Filmografia
Operation Napoleon
Thriller - Islanda, Germania 2023 - durata 100’
Titolo originale: Operation Napoleon
Regia: Óskar Thór Axelsson
Con Vivian Olafsdottir, Jack Fox, Iain Glen, Wotan Wilke Möhring, Ólafur Darri Ólafsson, Atli Oskar Fjalarsson
in TV: 08/04/2025 - Rai 4 - Ore 23.20
in streaming: su Rai Play
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