Il titolo del film che Rai Premium trasmette il 27 marzo, Stai lontano da mia figlia, suona come una minaccia, e infatti lo è: una promessa di protezione, una dichiarazione di guerra, e soprattutto un’indicazione precisa del terreno su cui questo thriller psicologico costruisce la sua tensione. Sotto la superficie di un classico film da “ex ossessiva”, si nasconde qualcosa di più stratificato: un racconto sul trauma, sull’identità familiare e sull’ossessione dell’amore perduto.
Ma ciò che rende il film per la tv gradevole è il modo in cui gioca con le aspettative del pubblico, virando a metà strada verso un territorio più oscuro e inaspettato. Non è solo una guerra tra donne: è una lotta per la verità.

Tra melodramma e colpi di scena
Nel film di Rai Premium Stai lontano da mia figlia, tutto comincia come da copione: Kristen Carter (Alex McKenna), donna realizzata e affettuosa, vive un’idilliaca storia d’amore con Ryan Munson (Adam Huss), padre single premuroso e innamorato. Kristen ha anche instaurato un legame profondo con la figlia di lui, Lisa (Joey Rae Blair), ragazzina brillante e sveglia. La proposta di matrimonio arriva con il benestare della bambina e l’atmosfera da favola sembra completa. Ma l’ex moglie di Ryan, Nina (Juliana Dever), da poco uscita da una spirale di alcolismo e disfunzione, scopre la notizia e precipita di nuovo nel baratro.
Da qui in poi, la storia prende le pieghe del classico thriller familiare: Nina comincia a perseguitare la coppia, sfruttando i social per contattare Lisa e insidiarsi nuovamente nella vita della figlia. Si susseguono scene ad alta tensione, dal party d’ingaggio trasformato in rissa, alla misteriosa morte dell’amica Sierra, fino alla scomparsa di Lisa e al presunto confronto finale tra Nina e Ryan. Ma quando tutto sembra finito, il film cambia pelle.
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Il doppio twist: l’ex sbagliato (spoiler)
Il vero villain del film di Rai Premium Stai lontano da mia figlia non è chi credevamo. Nina, con tutto il suo disfunzionale amore materno, non è l’ultima minaccia. A scompaginare definitivamente la storia arriva Matt (Mike Erwin), l’ex fidanzato di Kristen, apparentemente scomparso nel passato, ma in realtà ossessionato da lei al punto da eliminare chiunque si frapponga. È lui ad aver ucciso Nina e Sierra. Ed è lui a cercare di ricreare con la forza una relazione malata, culminando in un rapimento e in un confronto finale che si chiude con la sua morte.

Personaggi fragili, feriti e realistici
Kristen, la protagonista del film di Rai Premium Stai lontano da mia figlia, non è un’eroina passiva. È affettuosa ma non ingenua, coraggiosa ma mai iper-romantizzata. Il legame che costruisce con Lisa è credibile, fatto di gesti piccoli e costanti. McKenna riesce a renderla tridimensionale, tra maternità acquisita e vulnerabilità emotiva.
Ryan, il padre, è forse uno dei ritratti più umani di genitore maschio nel panorama Lifetime: protettivo, attento, ma non infallibile. Huss dà spessore a un uomo ferito, combattuto tra il passato e il futuro, il senso di colpa e la necessità di proteggere.
Lisa, la bambina, è sorprendentemente sveglia per il genere. Non è la classica vittima passiva né la bambola da proteggere. È lei che capisce per prima che qualcosa non va, che comunica con il padre, che salva la situazione. Un personaggio scritto con rispetto e realismo.
Nina, la ex ossessiva, è sì l’antagonista della prima parte, ma mai ridotta a una caricatura. La sua disperazione è reale, il suo egoismo profondo, la sua incapacità di cambiare autentica. Dever la interpreta come una donna spezzata che confonde l’amore con il controllo. L’alcolismo non è solo una debolezza, è parte integrante della sua identità distruttiva.
Matt, infine, è la vera bomba a orologeria. La sua trasformazione da ex marginale a stalker omicida è un colpo di scena che funziona proprio perché sovverte la comfort zone del genere: ci si aspettava un duello tra donne, e invece il vero pericolo arriva da un uomo invisibile, silenzioso, ma pericolosissimo.
Maternità, trauma e controllo
Il film di Rai Premium Stai lontano da mia figlia affronta la maternità in più forme: quella biologica e imperfetta di Nina, quella scelta e affettuosa di Kristen, quella idealizzata e poi corrotta di Matt. Ogni personaggio agisce spinto dal bisogno di appartenere, di proteggere, di “possedere” qualcuno: figlia, partner, famiglia.
C’è anche un sottotesto forte sul trauma: Nina è figlia di una battaglia per la custodia, e ripete lo schema con Lisa. Kristen è segnata da una relazione tossica. Matt incarna la faccia più estrema del narcisismo violento. Il film mostra come il passato irrisolto può distruggere il presente, e come le relazioni umane siano fragili costruzioni che vanno curate ogni giorno.
Stai lontano da mia figlia è un thriller televisivo efficace perché usa gli strumenti del genere per dire qualcosa in più. Non reinventa la ruota, ma la fa girare meglio: la sceneggiatura inserisce twist credibili, la regia tiene un ritmo serrato, e il cast eleva la storia oltre il melodramma. In un panorama dove spesso le storie si accontentano di ripetere formule vincenti, qui si osa cambiare marcia a metà corsa. E sorprende davvero. Non sarà alta arte, ma è alta tensione. E, qualche volta, è tutto ciò che serve.
Filmografia
Stai lontano da mia figlia
Thriller - Usa 2020 - durata 89’
Titolo originale: Stalked by My Husband's Ex
Regia: Anthony C. Ferrante
Con Alex McKenna, Joey Rae Blair, Adam Huss, Juliana Dever, Melissa Ordway
in TV: 27/03/2025 - Rai Premium - Ore 21.20
in streaming: su Amazon Video Google Play Movies Rai Play
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