Come si racconta una comunità oggi? E cosa significa documentario e messa in scena? A queste domande - che sono anche questioni teoriche - Francesca Mazzoleni offre con Punta sacra una risposta a dir poco entusiasmante.
Nel raccontare la vita delle famiglie che popolano l’Idroscalo di Ostia, la giovanissima regista adotta in Punta sacra un registro empatico, che le permette di mettersi all’ascolto delle storie che le sono offerte. Nell’organizzare il racconto, però, non commette l’errore di adottare una forma estranea alle persone incontrate (quindi cambiando posizione e riaffermando la sua autorità), ma crea una moltitudine di voci che restituisce l’energia orale delle testimonianze come una ballata popolare o un rap di periferia.
Il contrappunto musicale di Teho Teardo funge non solo da complemento musicale, ma costituisce il “basso profondo” del racconto. Il risultato - straordinario - è che i seguaci del cinema del reale duro e puro magari storcono un pochino la bocca rispetto a quelle che possono reputare scelte “facili”; gli altri - invece - ritroveranno il sapore dei racconti politici dei migliori film di De Santis e Castellani.
Francesca Mazzoleni, infatti, consapevole che la realtà è sempre una finzione, crea un racconto che è organico alle voci e agli sguardi e, cosa ancora più importante, alle speranze delle famiglie dell’idroscalo. Non si può immaginare gesto più politico. Motivo per cui il film resta impresso profondamente negli occhi.
Vincitore del principale premio a Visions du réel 2020, festival chiave del cinema del reale, Punta sacra dimostra ancora una volta la straordinaria vitalità del “documentario” italiano.
Dall’8 aprile su MUBI
Il film
Punta Sacra
Documentario - Italia 2020 - durata 96’
Regia: Francesca Mazzoleni
Al cinema: Uscita in Italia il 10/06/2021
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