Lo sceneggiatore britannico Steven Knight ha inventato Chi vuol esser milionario? e firmato gli script di La promessa dell’assassino di David Cronenberg e di Piccoli affari sporchi di Stephen Frears; ha raccontato Spencer e Maria per Pablo Larraín e diretto Tom Hardy nel Kammerspiel automobilistico Locke; ha affrontato Charles Dickens con A Christmas Carol e Great Expectations e la serialità post apocalittica con See; ha alternato grandi successi e flop, ma la sua opera più fortunata e amata dal grande pubblico (a parte forse il sopra citato Milionario?) è senza dubbio Peaky Blinders, la saga criminale con Cillian Murphy ambientata nella Birmingham degli anni 20.

Si svolge una quarantina d’anni prima, e prevalentemente nell’East End londinese, A Thousand Blows, la nuova serie del Nostro, eppure - se si esclude l’ottima Taboo, che vi consigliamo di riscoprire - è un esplicito ritorno ai “territori” di Peaky Blinders: un sottobosco criminale ribollente e personaggi smisurati, pozzi senza fondo di contraddizioni, traumi e furia sempre a un passo dall’esplosione violenta. I protagonisti sono tre, tutti basati su figure realmente esistite: Hezekiah Moscow è un giovane entusiasta appena sbarcato a Londra dalla Giamaica; Mary Carr è la Regina delle Forty Elephants, una gang di ladre esperta nell’inscenare truffe articolate come nel fracassare vetrine di grandi magazzini; Sugar Goodson è il sovrano ufficioso dell’East End, proprietario del pub che domina sul quartiere, e nel cui retro si svolgono combattimenti a mani nude - da cui Sugar esce sistematicamente imbattuto.

A incarnarli, tre attori in stato di grazia: Malachi Kirby, già apprezzato in Small Axe di Steve McQueen (ma è stato anche Kunta Kinte nel remake di Radici); Erin Doherty, protagonista del terzo episodio della recentissima Adolescence ma nota soprattutto come giovane principessa Anna in The Crown e dunque ancor più sorprendente, qui, in un ruolo all’opposto dello spettro sociale; e naturalmente Stephen Graham (anche produttore esecutivo), laconico e torvo, una terrificante minaccia che cammina, un grumo di risentimento e crudeltà che fa vibrare di tensione ogni scena in cui compare.

La storia si muove su due linee narrative che si intrecciano e influenzano: da un lato la rivalità tra Hezekiah e Sugar, che corre parallela all’ascesa della boxe professionistica (la gentrificazione della lotta?) di cui il primo diventa star e a cui il secondo rifiuta di adeguarsi; dall’altro le macchinazioni di Mary per mettere a segno un grande colpo, scalando i ranghi della gerarchia criminale londinese. Attorno a questo terzetto principale - personaggi che testardamente «non vogliono stare nel posto che il mondo ha previsto per loro», dice Mary - si muove una manciata di caratteri vari e intriganti, dal dolente Mr. Lao di Jason Tobin (già co-protagonista di Warrior, una serie che con A Thousand Blows condivide più di un’affinità) all’ambiguo conte di Lonsdale (Adam Nagaitis, l’odioso Hickey di The Terror), e soprattutto si espande un universo iper dettagliato, tra Dickens, il feuilleton, e il penny dreadful, tratteggiato grazie al pregevolissimo lavoro su costumi e scenografia (il consistente budget Hulu/Disney è messo a frutto). Finale spalancato su una seconda stagione, già in produzione, in cui sarà bello rituffarsi.
La serie tv
A Thousand Blows
Drammatico - Gran Bretagna 2025 - durata 55’
Titolo originale: A Thousand Blows
Con Malachi Kirby, Tom Davis, Stephen Graham, Susan Lynch, Hannah Walters, Erin Doherty
in streaming: su Disney Plus
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