Presentato al Festival di Locarno e in prima visione assoluta su Rai 2 la sera del 23 marzo, il film La sostituta fonde dramma storico, tensione psicologica e riflessione sociale. Diretto da Aurélia Georges e ispirato al romanzo The New Magdalen di Wilkie Collins, il film porta sullo schermo un racconto intenso di identità, menzogna e autodeterminazione. Un’opera che sfida le aspettative, incrociando generi e offrendo un racconto potente sulle maschere che indossiamo e sulle opportunità che scegliamo di cogliere.

Una vita rubata
Il film di Rai 2 La sostituta si apre nel settembre del 1914. Nélie Laborde (interpretata da Lyna Khoudri) è una giovane donna di umili origini che, per sfuggire alla miseria, si arruola come infermiera volontaria sul fronte della Prima guerra mondiale.
Un giorno, durante un attacco, assiste alla morte di Rose Juillet (Maud Wyler), una giovane promessa a un destino ben più fortunato. In un atto impulsivo, Nélie assume l’identità della defunta e si presenta alla dimora della ricca vedova Eléonore de Lengwil (Sabine Azéma), che l’accoglie come sua lettrice personale.
Ciò che nasce come una bugia opportunistica si trasforma presto in una relazione complessa e stratificata tra le due donne, portando alla luce dilemmi morali e interrogativi sulla giustizia sociale.
Personaggi e dinamiche psicologiche
Nélie Laborde è una protagonista enigmatica e sfaccettata, sospesa tra il desiderio di riscatto e il peso di un inganno che rischia di travolgerla. Il suo passato segnato dalla povertà la spinge a compiere una scelta radicale, più dettata dalla necessità di sopravvivere che dall’ambizione. Il suo percorso è un continuo oscillare tra la paura di essere scoperta e la scoperta di una nuova vita che, forse, avrebbe potuto essere sua fin dall’inizio. La sua intelligenza e il suo spirito di adattamento la rendono una figura in grado di muoversi con disinvoltura in un mondo che, fino a poco prima, le era completamente estraneo.
Eléonore de Lengwil, la ricca vedova che nel film di Rai 2 La sostituta accoglie Nélie nella sua dimora, è un personaggio altrettanto affascinante. Con il suo carattere forte e il desiderio di proteggere la giovane donna, si affeziona a “Rose” con una tenerezza che va oltre le convenzioni sociali dell’epoca. Quello che all’inizio appare come un semplice rapporto di dipendenza si trasforma in un legame profondo, fatto di scambi intellettuali e scoperte reciproche. Per Eléonore, il confronto con Nélie è un’occasione per rivedere le proprie certezze, per aprire il cuore a una visione più ampia del mondo e dei sentimenti.
La vera Rose Juillet, sebbene presente solo nei primi minuti del film, continua a esercitare un’influenza persistente sulla narrazione. Il suo spettro aleggia sulla protagonista, un promemoria costante della precarietà della sua posizione e della possibilità che la verità, prima o poi, venga a galla. La tensione che deriva da questa incertezza è uno degli elementi chiave del film, capace di mantenere alta l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo minuto.

Oltre il thriller storico
Il film di Rai 2 La sostituta esplora in profondità il concetto di identità e inganno, ponendo la domanda: siamo davvero definiti dalla nostra nascita o possiamo reinventarci attraverso le scelte che facciamo? Nélie vive una doppia esistenza, e il suo viaggio interiore è segnato da questa costante ambivalenza. Ciò che inizia come un inganno per necessità si trasforma in una riflessione più ampia su chi siamo realmente e su cosa significhi essere accettati in un mondo che, di solito, non concede seconde possibilità.
Un altro tema centrale è quello della giustizia sociale e della mobilità. Il film mette in discussione il rigido sistema di classi dell’epoca, dimostrando come le barriere sociali siano spesso più labili di quanto si pensi. Il fatto che Nélie riesca a muoversi con disinvoltura in un ambiente aristocratico senza destare sospetti suggerisce che il destino di una persona non dovrebbe essere dettato esclusivamente dalla sua nascita. La sua vicenda diventa così una metafora per tutti coloro che cercano di cambiare il proprio status e affermarsi in un contesto che tende a escluderli.
La cultura e l’educazione giocano un ruolo fondamentale nel film. La passione di Nélie per i libri non è solo un tratto distintivo della sua personalità, ma un vero e proprio mezzo di emancipazione. La scena in cui osserva estasiata gli alti scaffali della biblioteca è un momento di pura meraviglia, simbolo di un mondo di possibilità che si apre davanti a lei. Non è un caso che il suo “talismano” sia un libro di Victor Hugo, autore noto per le sue storie di riscatto sociale, che sembrano rispecchiare il suo stesso cammino.
Infine, il film si distingue per la sua rappresentazione della femminilità e del ruolo della donna in un’epoca storica dominata dagli uomini. A differenza di molte altre opere ambientate nello stesso periodo, La sostituta racconta una storia di donne che non hanno bisogno di un uomo per definire il proprio destino. Nélie e Eléonore trovano forza e sostegno l’una nell’altra, dimostrando che l’amore e la protezione possono esistere anche al di fuori delle convenzioni tradizionali. Il film celebra il potere dell’indipendenza femminile, in un tempo in cui era raro vedere donne capaci di autodeterminarsi senza l’intervento maschile.
Libertà e sconvolgimento
Aurélia Georges adotta un’estetica minimalista e ricercata. La fotografia gioca su chiaroscuri evocativi, con un uso magistrale della luce naturale e delle candele per creare un’atmosfera sospesa tra intimità e inquietudine. Il ritmo narrativo, pur mantenendo una certa lentezza tipica del dramma in costume, è scandito da momenti di alta tensione, quasi da thriller psicologico.
Il film di Rai 2 La sostituta evita il fasto visivo delle grandi produzioni storiche alla Napoleon o Jeanne du Barry, preferendo una dimensione più raccolta e personale, che favorisce l’approfondimento psicologico dei personaggi.
Senza svelare troppo, il finale di La sostituta rifugge sia il lieto fine convenzionale sia il tragico epilogo definitivo. La regista sceglie di lasciare spazio alla possibilità del cambiamento e della redenzione. Il messaggio è chiaro: il destino non è immutabile e la vita, per quanto imprevedibile, offre sempre una via di fuga, se si ha il coraggio di prenderla.
Filmografia
La sostituta
Drammatico - Francia 2021 - durata 112’
Titolo originale: La Place d'une autre
Regia: Aurélia Georges
Con Lyna Khoudri, Sabine Azéma, Maud Wyler, Laurent Poitrenaux
in TV: 23/03/2025 - Rai 2 - Ore 21.00
Napoleon
Biografico - USA, Regno Unito 2023 - durata 158’
Titolo originale: Napoleon
Regia: Ridley Scott
Con Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Youssef Kerkour, Mamie Barry, Liam Edwards
Al cinema: Uscita in Italia il 23/11/2023
in streaming: su Apple TV+ Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Microsoft Store Timvision Amazon Video
Jeanne du Barry - La favorita del Re
Drammatico - Francia 2023 - durata 116’
Titolo originale: Jeanne du Barry
Regia: Maïwenn
Con Johnny Depp, Maïwenn, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory, Benjamin Lavernhe
Al cinema: Uscita in Italia il 30/08/2023
in TV: 26/03/2025 - Sky Cinema Romance - Ore 03.30
in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video
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