Alla fine l’ha accettato persino Hollywood, quando ha concesso a Parasite di sbancare gli Oscar del 2019: il cinema non si limita (e non si è mai limitato) agli Stati Uniti e all’Europa, e pensare di premiare e divulgare i migliori film dell’anno senza tenere conto di quelli che vengono prodotti e realizzati in Asia, Africa e America Latina è, ogni giorno che passa, sempre più insensato e anacronistico. Se anche un apparato elefantiaco e gattopardesco come quello dell’Academy ci è finalmente arrivato, è anche perché c’è chi, da quasi quarant’anni a questa parte, nel suo piccolo fa del suo meglio per divulgare cinematografie di paesi sistematicamente negletti dai circuiti festivalieri e distributivi più canonici.

Anna Diaz
La cocina (2024) Anna Diaz

Dal 21 al 30 marzo, il Festival del Cinema Africano d’Asia e America LatinaFESCAAAL per gli amici – festeggia a Milano (e in streaming su MYmovies.it) la sua edizione numero 34, confermandosi una realtà dinamica e tenace, didattica e divulgativa, che quest’anno ha in programma la proiezione di 44 film, tutti provenienti dai tre continenti cinematograficamente meno rappresentati. Il festival, modellato dalla direzione artistica di Annamaria Gallone e Alessandra Speciale, aprirà le danze con una cerimonia di apertura presso il Cinema Godard di Fondazione Prada e con la proiezione in anteprima nazionale di La cocina, quarto film di Alonso Ruizpalacios, fra i più acclamati autori messicani della sua generazione a cui la manifestazione meneghina dedica un omaggio che ne ripercorre per intero una carriera giovane, ma già impattante.

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Transamazonia (2024) scena

Il FESCAAAL vero e proprio, poi, si articolerà in sette sezioni diverse, di cui tre competitive – per i lungometraggi, per i cortometraggi provenenti dall’Africa e per i film italiani che si confrontano con altre culture – e una, ribattezzata E tutti ridono..., dedicata alle migliori commedie provenienti da Africa, Asia e America Latina. Dal Libano all’Egitto, dal Sudan a Taiwan, toccando Argentina e India, e poi il Kenya, la Palestina, la Colombia, la Cina, il Cile, le Indie Occidentali, Capo Verde, Sudafrica; ma anche, di passaggio, i festival di Berlino, Locarno, Cannes e Venezia dove alcuni di questi film hanno già trovato una prima vetrina: la 34ª edizione del FESCAAAL si è resa ubiqua per cercare di portare a Milano – tra la Cineteca Milano Arlecchino, l’Auditorium San Fedele, il Festival Center e Fondazione Prada – il meglio della cultura, cinematografica e oltre, di zone del mondo colpevolmente marginalizzate. Il tutto condito da un prezioso contorno di tavole rotonde e dalla presenza di circa 50 ospiti fra registi e attori, che avranno la possibilità di incontrare il pubblico.

Per qualsiasi ulteriore informazione sulla 34ª edizione del Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina, sul programma completo, su orari e luoghi delle proiezioni e degli incontri e su biglietti, abbonamenti e accrediti, rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione www.fescaaal.org.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.