Il cinema di Philippe Garrel non ha mai smesso di esplorare l’intimità dei sentimenti umani con una delicatezza e un’essenzialità rare: con Il sale delle lacrime, il film in onda su Rai 3 all’interno di Fuori Orario il 16 marzo, il regista francese torna ai suoi temi prediletti, ovvero il desiderio, la fragilità dell’uomo e la memoria delle emozioni. Girato in un bianco e nero elegante e minimalista, il film si presenta come una riflessione sull’amore e sulla costruzione dell’identità maschile attraverso le relazioni sentimentali e la figura paterna.

Un percorso iniziatico
Luc (Logann Antuofermo), il protagonista del film di Rai 3 Il sale delle lacrime, è un giovane apprendista ebanista che sogna di entrare in una prestigiosa scuola di Parigi. Durante il suo viaggio, incontra tre donne che segneranno profondamente il suo percorso emotivo. La prima è Djemila (Oulaya Amamra), una ragazza dolce e romantica con cui vive un’intensa passione giovanile, ma che abbandona per inseguire il proprio futuro nella capitale. Successivamente, conosce Geneviève (Louise Chevillotte), una donna sensuale e indipendente con cui vive una relazione più fisica e tormentata. Infine, entra in scena Betsy (Souheila Yacoub), una giovane ribelle e carismatica che sconvolge il suo mondo con la sua forza e determinazione.
Parallelamente alle sue avventure sentimentali, Luc mantiene un legame profondo con il padre (André Wilms), figura austera e silenziosa che rappresenta la memoria di una tradizione artigianale e familiare, ma anche un punto fermo nella sua ricerca di identità.
Il microcosmo garrelliano
Nel film di Rai 3 Il sale delle lacrime, Garrel affida il ruolo di Luc a Logann Antuofermo, attore emergente formatosi al Conservatoire de Versailles. La sua interpretazione restituisce la tensione interiore del protagonista, diviso tra il desiderio di libertà e il bisogno di affetto. “Il mio cinema si costruisce sulla chimica tra gli attori”, ha spiegato il regista, “ogni ruolo deve essere in sintonia con gli altri, come un puzzle”.
Oulaya Amamra, premiata con il César per Divines, incarna con delicatezza la purezza del primo amore, mentre Louise Chevillotte offre una performance sensuale e glaciale. Souheila Yacoub, già apprezzata in Climax di Gaspar Noé, aggiunge energia e sfrontatezza al suo personaggio. Il veterano André Wilms, con il suo sguardo segnato dal tempo, dona profondità alla figura paterna, rivelandosi l’unico vero punto di riferimento emotivo per Luc.

Amore, solitudine e inadeguatezza maschile
Il film di Rai 3 Il sale delle lacrime si muove tra il ritratto sentimentale e l’indagine sulla fragilità maschile. Luc è un moderno Don Giovanni, incapace di legarsi stabilmente a una donna, ma al tempo stesso tormentato dai sentimenti che ogni relazione gli lascia. “Non sono tenero con gli uomini,” ammette Garrel, “mi piace mostrare le piccole vigliaccherie che tutti abbiamo”. La pellicola si interroga sulla memoria emotiva: Luc dice a Djemila “Non ti dimenticherò mai”, ma il film sembra suggerire che il passato, anche se indimenticabile, non possa essere rivissuto.
L’elemento della paternità è altrettanto centrale: Luc rifiuta un figlio con Geneviève, ma più tardi cerca di ritrovare Djemila, scoprendo che è incinta di un altro uomo. Il film riflette su come la figura paterna influenzi la crescita dell’individuo, un tema ricorrente nel cinema di Garrel. “Quando dirigo un attore come André Wilms”, ha affermato il regista, “mi identifico sia nel padre che nel figlio. I legami affettivi nel mio cinema si strutturano a un livello preconscio”.
Uno stile artigianale e senza tempo
Come nelle sue opere più recenti (La gelosia, L’Amant d’un jour), Garrel per il film di Rai 3 Il sale delle lacrime ha optato per una regia essenziale e artigianale, rifiutando le logiche del cinema commerciale. Il sale delle lacrime è girato in pellicola e in bianco e nero, una scelta estetica che il regista ha difeso con passione: “Il bianco e nero purifica l’attore da tutti i ruoli precedenti, e poi permette di girare in ordine cronologico senza dover pensare troppo alla continuità cromatica”.
La fotografia di Renato Berta esalta il chiaroscuro delle scene, richiamando il cinema francese degli anni ‘60, mentre la colonna sonora di Jean-Louis Aubert accompagna la narrazione con discrezione e sensibilità. Come scrive Giona A. Nazzaro su FilmTv 51/2021: “Basterebbe osservare come Philippe Garrel usa Fleur de ma ville, brano dei Téléphone scritto da Jean-Louis Aubert, tratto dal loro terzo album Au cœur de la nuit, per capire cosa significhi per il regista fare (ancora) cinema e cosa intenda ottenere con le immagini. Parafrasando le parole della canzone, anche per Garrel il cinema «è un paese in bianco e nero», ed è assolutizzante come l’eroina. Senza indulgere in retorica autocompiaciuta, Garrel trae dalle note della canzone un momento di gioia commovente, lasciando scorrere il brano nella sua interezza e filmando il puro piacere di stare insieme e ballare”.
Un’opera di pura emozione
Il film di Rai 3 Il sale delle lacrime è un film parla di sentimenti autentici e complessi, raccontati con una sincerità disarmante. Garrel ha costruito un’opera che non cerca facili risposte, ma lascia spazio all’ambiguità e alla riflessione. Il risultato è un racconto di formazione atipico, dove ogni incontro amoroso segna un passaggio della crescita del protagonista.
Seppur immerso in un’atmosfera senza tempo, il film non rinuncia a momenti di forte impatto sociale, come la scena dell’aggressione razzista, che Garrel ha descritto come “la scena di un bambino cresciuto con i valori dell’antirazzismo”.
Con questo film, Philippe Garrel conferma il suo status di cineasta dell’essenziale, capace di raccontare l’amore e la solitudine con una purezza quasi pittorica. “Fare cinema è un gesto istintivo,” ha concluso il regista, “proprio come dipingere. A volte non sappiamo esattamente perché facciamo un’inquadratura, ma se regge, allora ha senso”. E Garrel, ancora una volta, ha dimostrato che il suo cinema regge, eccome.
Filmografia
Il sale delle lacrime
Drammatico - Francia 2020 - durata 100’
Titolo originale: Le Sel des larmes
Regia: Philippe Garrel
Con Logann Antuofermo, Oulaya Amamra, André Wilms, Louise Chevillotte, Souheila Yacoub, Martin Mesnier
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