Il cinema ha spesso esplorato il tema del lutto e della rinascita, ma pochi film lo hanno fatto con la delicatezza e la profondità di Fossa delle Marianne, in uscita al cinema il 24 aprile con Trent Film. Diretto e sceneggiato da Eileen Byrne, il lungometraggio segna un debutto straordinario per la regista, capace di intrecciare con maestria tragedia e leggerezza, dolore e speranza. Basato sull’omonimo romanzo di Jasmin Schreiber, è un viaggio fisico ed emotivo che ci porta attraverso paesaggi incantevoli e, soprattutto, negli abissi più oscuri della psiche umana.

Luna Wedler
Fossa delle Marianne (2024) Luna Wedler

Un viaggio attraverso il dolore e la guarigione

Paula (Luna Wedler), la protagonista del film Fossa delle Marianne, è una giovane donna spezzata dal dolore. Suo fratello minore Tim è annegato nel mare di Trieste e il senso di colpa la divora, impedendole di riprendere in mano la sua vita. Le notti sono tormentate da incubi opprimenti che la trascinano negli abissi della depressione, un’immersione metaforica nelle profondità marine dove la luce non arriva più. Il giorno del compleanno di Tim, si reca al cimitero per parlargli, un gesto disperato che rivela la sua incapacità di lasciarlo andare.


Qui incontra Helmut (Edgar Selge), un anziano burbero che ha deciso di trafugare l’urna della defunta moglie Helga per riportarla in Italia, il luogo a cui sente che appartiene. La loro improbabile alleanza nasce quasi per caso: Paula, bisognosa di un passaggio per Trieste, si unisce al viaggio di Helmut. Inizia così un’avventura rocambolesca a bordo di un vecchio camper, accompagnati solo dal fedele cane di Helmut, Judy.


Il viaggio non è soltanto un percorso geografico, ma un itinerario interiore di crescita, accettazione e confronto. Lungo il tragitto emergono i segreti e le ferite di entrambi: Paula ha tentato il suicidio, incapace di sopportare la perdita del fratello; Helmut, invece, nasconde una malattia terminale e il peso della morte di un figlio, annegato negli anni ‘70. Due solitudini che si incontrano, si scontrano e infine si comprendono.

Personaggi complessi

Luna Wedler offre nel film Fossa delle Marianne un’interpretazione intensa e sfaccettata di Paula, catturando con autenticità il dolore di una giovane donna che si aggrappa disperatamente ai ricordi. La sua chimica con Edgar Selge, veterano del cinema tedesco, è il cuore pulsante della storia. Selge dona al suo Helmut una rudezza disarmante, dietro cui si nasconde una profonda umanità.


L’interazione tra i due protagonisti è imprevedibile e commovente: se inizialmente il loro rapporto è basato sulla diffidenza e sulle incomprensioni, col tempo si trasforma in una relazione quasi familiare, fatta di confidenze e sostegno reciproco. In questo contesto, anche il fratello di Paula, Tim (interpretato da William Vonnemann), pur essendo fisicamente assente, è una presenza costante: attraverso flashback e dialoghi interiori, la sua figura resta il centro emotivo della storia.

Luna Wedler, Edgar Selge
Fossa delle Marianne (2024) Luna Wedler, Edgar Selge

Un road movie atipico

Uno degli aspetti più riusciti del film Fossa delle Marianne è la sua capacità di affrontare temi complessi con una leggerezza inaspettata. L’opera esplora il dolore del lutto, il senso di colpa e la paura dell’oblio, ma lo fa senza mai scadere nel melodramma. Il tono tragicomico si manifesta in situazioni surreali, come il confronto tra Helmut e un gruppo di nudisti mentre sparge le ceneri della moglie, o le schermaglie verbali tra i due protagonisti, che danno vita a momenti di brillante ironia.


Il viaggio di Paula e Helmut diventa metafora del superamento del dolore: la strada percorsa non è solo un tragitto verso una destinazione fisica, ma un cammino interiore verso la guarigione. Il contrasto tra l’immobilismo emotivo iniziale e il movimento costante del viaggio simboleggia la necessità di andare avanti, anche quando sembra impossibile.

In equilibrio tra emozione e leggerezza

Eileen Byrne dimostra una straordinaria sensibilità nel trattare il tema del lutto, bilanciando momenti di profonda tristezza con altri di sorprendente umorismo. La sua regia è discreta, ma efficace: le inquadrature intime mettono in risalto le espressioni dei protagonisti, mentre i paesaggi mozzafiato lungo il viaggio enfatizzano il contrasto tra la bellezza del mondo e il dolore interiore dei personaggi.


La sceneggiatura riesce a mantenere un tono coerente, alternando sapientemente battute pungenti a momenti di grande intensità emotiva. Sebbene il film segua la struttura tipica del road movie, evita il rischio della prevedibilità grazie alla profondità psicologica dei suoi protagonisti e alla spontaneità delle loro interazioni.


Fossa delle Marianne
non è semplicemente un film sulla morte, ma un’opera che celebra la vita, l’importanza dei legami umani e la possibilità di rinascere dopo una perdita. Attraverso le straordinarie interpretazioni di Luna Wedler ed Edgar Selge, la regia ispirata di Eileen Byrne e una sceneggiatura che alterna con maestria dolore e ironia, il film riesce a toccare corde profonde senza mai risultare pesante.


Un viaggio emozionante, un inno alla resilienza e alla capacità di trovare la luce anche negli abissi più oscuri dell’anima. Un film che, come la Fossa delle Marianne, ci porta a esplorare le profondità più remote dell’essere umano, per poi riemergere con una nuova consapevolezza.

Filmografia

locandina Fossa delle Marianne

Fossa delle Marianne

Commedia - Lussemburgo, Italia, Austria 2024 - durata 110’

Titolo originale: Marianengraben

Regia: Eileen Byrne

Con Luna Wedler, Edgar Selge, Willie Vonnemann, Martin Abram, Celina Terán Gómez, Dominik Raneburger

Al cinema: Uscita in Italia il 24/04/2025