Con il film A Different Man, in uscita nelle sale dal 20 marzo grazie a Lucky Red, Aaron Schimberg ci regala un thriller surreale e oscuro che sfida la percezione di identità e il nostro rapporto con l’apparenza. Con un cast straordinario guidato da Sebastian Stan, Renate Reinsve e Adam Pearson, A Different Man esplora con pungente ironia il desiderio di trasformazione e il prezzo della reinvenzione.
Un uomo nuovo, ma davvero?
Edward (Sebastian Stan), il protagonista del film A Different Man, è un attore solitario, un uomo la cui vita è segnata da uno sguardo esterno che non gli concede tregua. Affetto da neurofibromatosi, Edward incassa ogni giorno il giudizio muto della società, facendolo scivolare in un’esistenza passiva e priva di opportunità. Ma un intervento medico rivoluzionario gli offre la possibilità di cambiare tutto: una procedura sperimentale lo trasforma fisicamente in un uomo nuovo, lasciando dietro di sé la sua vecchia identità. Nasce così Guy, affascinante e sicuro di sé, una versione completamente diversa di Edward, almeno in superficie.
Tuttavia, la sua nuova vita si rivela presto una trappola. Se prima Edward non era accettato, ora Guy è ammirato, ma anche completamente alienato. L’illusione del cambiamento si sgretola rapidamente, portandolo a un’ossessione per il passato che lo porterà a un confronto con un uomo che ha tutto ciò che lui ha sempre desiderato, senza bisogno di trasformarsi: Oswald (Adam Pearson), un attore brillante e sicuro di sé, che condivide la stessa condizione medica di Edward ma non ne subisce il peso. La spirale discendente di Edward/Guy è ormai inarrestabile.
Specchi e maschere: Identità in Crisi
L’aspetto più intrigante del film A Different Man è la sua esplorazione della percezione di sé e degli altri. Schimberg si interroga su quanto la nostra immagine influenzi la nostra identità: siamo davvero noi stessi o solo ciò che gli altri vedono? Il film costruisce un gioco di specchi in cui le identità si sovrappongono e si confondono.
Guy si ritrova a recitare il ruolo che avrebbe dovuto essere suo nella vita reale, ma solo indossando una maschera del suo vecchio volto, come un macabro scherzo del destino. L’inserimento di Oswald nella narrazione diventa un punto di svolta: Edward si accorge che il successo e l’accettazione che cercava non dipendevano dal suo aspetto, ma da una sicurezza in sé che lui non ha mai avuto. La vera ironia è che, pur avendo ottenuto l’aspetto ideale, Guy si sente più un impostore di prima.

Sebastian Stan e Adam Pearson
Sebastian Stan offre la performance più complessa della sua carriera. Attraverso il trucco prostetico e una profonda introspezione emotiva, incarna perfettamente il contrasto tra Edward e Guy. Il suo tormento interiore è palpabile, e il modo in cui il film esplora il suo declino psicologico è affascinante e doloroso al tempo stesso.
Accanto a lui, Adam Pearson brilla in un ruolo che sfida ogni preconcetto: il suo Oswald è divertente, carismatico, completamente a suo agio con sé stesso. La sua presenza trasforma la narrazione, rivelando l’amara verità che il film cerca di sottolineare: la sicurezza non deriva dall’apparenza, ma dalla consapevolezza di chi si è davvero.
Un cinema fuori dagli schemi
Schimberg, già noto per il suo approccio innovativo alla rappresentazione della disabilità nel cinema (Chained for Life), conferma la sua capacità di mescolare humor nero e tensione psicologica. La sua regia è claustrofobica e disorientante, con una fotografia che cattura perfettamente il senso di alienazione di Edward/Guy. I rimandi al cinema noir, a Lynch e Kaufman, aggiungono strati di significato a una storia già di per sé stratificata.
Un aspetto chiave del film è l’uso del trucco prostetico, che diventa un veicolo narrativo centrale. Mike Marino, il geniale artista dietro le trasformazioni di The Batman e The Irishman, crea un effetto che va oltre il semplice trucco: la metamorfosi di Edward in Guy è viscerale, dolorosa, quasi un parto della propria pelle.
A Different Man non è un film per tutti: il suo tono onirico e la sua struttura non lineare possono risultare spiazzanti, ma è un’opera che non lascia indifferenti. Con una sceneggiatura densa di significati e una messa in scena che sfida le convenzioni del cinema mainstream, Schimberg ci invita a riflettere su chi siamo e su chi vorremmo essere. Alla fine, la grande domanda rimane: quanto siamo disposti a cambiare per sentirci accettati? E, soprattutto, ne vale davvero la pena?
Quello che è certo è che A Different Man lascia il pubblico con più domande che risposte, e forse è proprio questa la sua forza.

Filmografia
A Different Man
Drammatico - USA 2024 - durata 112’
Titolo originale: A Different Man
Regia: Aaron Schimberg
Con Sebastian Stan, Adam Pearson, Renate Reinsve, C. Mason Wells, Owen Kline, Charlie Korsmo
Al cinema: Uscita in Italia il 20/03/2025
Chained for Life
Horror - USA 2018 - durata 91’
Titolo originale: Chained for Life
Regia: Aaron Schimberg
Con Jess Weixler, Adam Pearson, Stephen Plunkett, Charlie Korsmo, Sari Lennick, Joanna Arnow
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