Nel panorama cinematografico dominato dai supereroi, in cui il genere si è imposto con spettacoli pirotecnici e personaggi maschili iconici, il film Invisible Sue, proposto da Rai Gulp l’8 marzo, emerge come qualcosa di originale. Diretto e scritto da Markus Dietrich, si rivolge a un pubblico giovane, ma offre spunti di riflessione profondi e attuali su identità, amicizia e il bisogno di essere visti.
Trama: Il viaggio di Sue verso la consapevolezza
Sue Hartmann, la protagonista del film di Rai Gulp Invisible Sue, è una ragazzina di dodici anni che si sente trascurata e invisibile, non solo in senso figurato, ma anche nella sua vita quotidiana. La madre, Maria Hartmann, è una scienziata assorbita dal suo lavoro, mentre Sue fatica a trovare il suo posto nel mondo. L’occasione per cambiare le cose arriva in modo inaspettato: un incidente in laboratorio la espone a un misterioso composto, conferendole il potere dell’invisibilità.
Tuttavia, anziché essere una benedizione, questa nuova capacità si trasforma inizialmente in una fonte di frustrazione e paura. Sue scopre che la madre intende distruggere la formula responsabile della sua trasformazione, gettandola nel panico: chi potrà aiutarla a tornare normale? Quando Maria viene improvvisamente rapita, Sue comprende che la sua invisibilità può essere la chiave per salvarla. Qui inizia la sua avventura, supportata da due amici fidati: App, un’appassionata di tecnologia che le fornisce un costume da supereroina, e Tobi, un talentuoso BMX rider che diventa un alleato prezioso.
Tra inseguimenti, tradimenti e scoperte sorprendenti, Sue affronta un percorso di crescita che la porterà a capire che la vera invisibilità non è solo un potere, ma un riflesso di come si sente dentro. Solo accettando sé stessa e aprendosi agli altri potrà davvero farsi vedere.
I personaggi: Tra fragilità e coraggio
Sue (Ruby M. Lichtenberg) è una protagonista che rifugge lo stereotipo della supereroina invincibile. È insicura, fragile, ma dotata di una grande intelligenza e capacità di adattamento. Il suo viaggio interiore è il vero fulcro della storia: da ragazza trascurata, impara a trovare fiducia in sé stessa e a sfruttare la sua “debolezza” come una forza.
App (Anna Shirin Habedank) è il classico “cervello” del gruppo, un’esperta di tecnologia che non ha bisogno di superpoteri per essere speciale. La sua amicizia con Sue è fondamentale nel dare alla protagonista il sostegno di cui ha bisogno.
Tobi (Lui Eckardt) è l’elemento d’azione del trio: un ragazzo sportivo e intraprendente, ma con una sua vulnerabilità. Il suo legame con Sue cresce nel corso della storia, fino a diventare qualcosa di più di una semplice amicizia.
Maria Hartmann (Victoria Mayer), la madre di Sue, è una figura complessa. Se inizialmente appare distante e concentrata solo sulla sua carriera, il suo personaggio si evolve, mostrando un forte legame con la figlia.
Lenia Romanova (Jeanne Werner) è l’antagonista nascosta della storia. Ambiziosa e determinata, rappresenta il desiderio di potere fine a se stesso, in contrasto con la crescita personale di Sue.

Temi affrontati: Tra invisibilità e riconoscimento
Invisible Sue non è solo un film d’azione per ragazzi, ma un’opera che affronta temi universali con una narrazione coinvolgente. Il tema dell’identità e della crescita personale emerge con forza attraverso il viaggio della protagonista, che si trova a dover scoprire chi è veramente e quale sia il suo posto nel mondo. La sua invisibilità diventa una metafora della sua condizione interiore, riflettendo il suo desiderio di essere vista e accettata.
Allo stesso tempo, il film di Rai Gulp Invisible Sue esplora il valore dell’amicizia e della fiducia. Le relazioni che Sue instaura con App e Tobi sono fondamentali nel suo percorso di crescita, dimostrando come l’apertura verso gli altri possa aiutarci a superare le difficoltà.
Invisible Sue si distingue anche per il suo contributo alla rappresentazione delle supereroine nel cinema, offrendo un modello femminile forte e intelligente, lontano dagli stereotipi. L’idea di riconoscimento personale è centrale nella storia: per essere accettata dagli altri, Sue deve prima imparare ad accettare sé stessa e a trasformare la sua apparente debolezza in una risorsa.
Uno stile visivo tra fumetto e cinema d’azione
A livello estetico, il film di Rai Gulp Invisible Sue trae ispirazione dalle grandi produzioni di supereroi, adattandole a una narrazione più intima e accessibile. Il film utilizza scelte registiche e scenografiche che rimandano ai fumetti, con inquadrature che ricordano i panel delle graphic novel e un uso suggestivo della luce e dei colori.
Le scene d’azione sono dinamiche e ben coreografate, con un montaggio serrato che tiene alta la tensione. Particolarmente riuscita è la rappresentazione dell’invisibilità di Sue, che diventa uno strumento narrativo chiave per mostrare la sua evoluzione emotiva.

Non solo per ragazzi
Invisible Sue è molto più di un film per ragazzi: è una storia di crescita, di amicizia e di scoperta di sé, incorniciata in un’avventura supereroistica che diverte e appassiona. Il film riesce a coniugare azione e introspezione, offrendo uno sguardo innovativo sul genere e dando spazio a una protagonista femminile fuori dagli schemi.
Grazie a una regia ispirata, una narrazione coinvolgente e un cast convincente, Invisible Sue si impone in un panorama di cloni come un’opera originale e necessaria, capace di colpire sia il cuore dei più giovani sia quello degli adulti.
Filmografia
Invisible Sue
Avventura - Germania, Lussemburgo 2019 - durata 90’
Titolo originale: Plotzlich unsichtbar
Regia: Markus Dietrich
Con Ruby M. Lichtenberg, Anna Shirin Habedank, Lui Eckhardt, Victoria Mayer, Luc Schiltz, Jeanne Werner
in streaming: su Prime Video Rai Play
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