Presentato nella sezione Panorama dell’ultimo Festival di Berlino, Calcinculo è un’autentica sorpresa, un’anomalia felice in un altro panorama, quello del cinema italiano. Calcinculo racconta la storia di Benedetta, quindicenne afflitta da problemi alimentari (è bulimica ma rimuove tutto) con famiglia incasinata (mamma frustrata, babbo fedifrago) che un giorno incontra, e pareva destino, Amanda, giostraia trans arrivata con un piccolo luna park di quelli che mettono le tende nelle periferie delle città.
Nasce un’amicizia complice che all’inizio pare squilibrata dalla sicumera romanesca di Amanda e nella quale invece Benedetta rivela una maturità e una lucidità che solo in apparenza sono ancora imbrigliate nella vulnerabilità dell’adolescenza. Benedetta e Amanda a un certo punto sembrano non solo stare bene tra di loro, ma stare bene con se stesse, come se marginale fosse il “mondo fuori”, e questa è una bella intuizione.
Una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes
Calcinculo (ovviamente il titolo si riferisce alla celebre giostra, che ha un ruolo nel finale) nasce da una sceneggiatura scritta da Maria Teresa Venditti e Luca De Bei vincitrice nel 2018 del Premio Solinas (il principale riconoscimento ai copioni cinematografici). Nelle mani della regista Chiara Bellosi si trasforma in una fiaba seguendo i presupposti che lei stessa sottolinea: «La fiaba è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti. La fiaba tiene tutto insieme e racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto, lo sai solo tu. Quando ho letto il copione di Calcinculo, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes».
Le paillettes le sparge Amanda e le segue Benedetta, su un sentiero per lei di rivelazione identitaria e forse di conferma della propria forza per Amanda, intente insieme a rimodulare il concetto di “grazia” riferito ai modi, ai comportamenti, ma soprattutto ai corpi. Davvero notevole il lavoro di Bellosi sugli spazi e sui personaggi, specie Benedetta, illuminata dall’interpretazione di Gaia Di Pietro, mentre Amanda è un Andrea Carpenzano perfetto (per inciso: Carpenzano, classe 1995, è uno dei migliori attori della sua generazione, consigliamo in proposito di vedere La terra dell’abbastanza, Il campione e Lovely Boy). Chiara Bellosi ha all’attivo un altro lungometraggio di finzione, Palazzo di giustizia (2020).
Infine la produzione. Calcinculo è targato Tempesta, la società di Carlo Cresto-Dina che sta da qualche anno imponendo un suo salutare rinnovamento al cinema italiano indipendente. Sono Tempesta i film a soggetto di Leonardo Di Costanzo (tra i quali l’ultimo Ariaferma), quelli di Alice Rohrwacher ma anche, a livello internazionale, il notevole esordio dell’irlandese Cathy Brady Wildfire in concorso due anni fa al Torino Film Festival. Dei 14 titoli prodotti finora da Tempesta, dieci sono di registe (alla lista aggiungo anche Irene Dionisio con Le ultime cose, 2016, e il recente noir di Michela Cescon Occhi blu).
IL FILM
Calcinculo
Drammatico - Italia 2021 - durata 88’
Regia: Chiara Bellosi
Con Gaia Di Pietro, Andrea Carpenzano, Barbara Chichiarelli, Giandomenico Cupaiuolo, Francesca Antonelli, Alessio Praticò
Al cinema: Uscita in Italia il 24/03/2022
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Amazon Video Rakuten TV Rai Play
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