Non c’è pace per le immagini. Uno le lavora, le usa, sfidando la cinefilia e la storia dei film senza preoccuparsi del buon gusto e dell’educazione, e senza colonizzarle (a questo proposito Robert Eggers dovrebbe prendere nota), e finisce ancora un volta sommerso da accuse di estetismo, di protervia, di sfrontatezza superficiale. Di nuovo. Ci risiamo. Se poi hai perfino l’audacia di “intervenire” sui Lumière, Browning e Lynch, apriti cielo.

Magnus von Horn fa una cosa non dissimile dal Corbet di The Brutalist: si serve di tutto il cinema, tutto, per capire quanto possa giovargli nella ricostruzione della Storia e nella determinazione di uno sguardo contemporaneo. A tal riguardo, non bada a spese: The Girl with the Needle è tracotante, oltraggioso, villano. Grazie al cielo. Un mélo color pece in costume da festival, che alla fine della Prima guerra mondiale, nella Vecchia Europa più putrida (naturalmente in b/n), scopre che la guerra ce l’ha in casa, ed è un mattatoio di freak, neonati assassinati, reduci sfigurati come Il fantasma dell’Opera, circhi-rifugio della miserabilità più sgradita, carrozzine nere come la culla di Rosemary’s Baby, farmaciste boia, vicoli maleolenti in cui si aprono buchi cimiteriali per la discarica della vita appena sbocciata.

Un horror vero (drizzate le orecchie per la colonna sonora elettronica di Frederikke Hoffmeier), cupo come la colpa a cui siamo condannati, tanto l’uomo, umiliato, rifiutato, simbolicamente castrato da un matriarcato disgustoso, quanto la donna, innocente e complice e codarda e generosa senza soluzione di continuità. Un mondo di soli mostri che implode, e dove non c’è alcuna normalità per operare una comparazione.
Il film
The Girl with the Needle
Horror - Danimarca 2024 - durata 115’
Titolo originale: Pigen med nålen
Regia: Magnus von Horn
Con Vic Carmen Sonne, Trine Dyrholm, Besir Zeciri, Ava Knox Martin, Joachim Fjelstrup, Tessa Hoder
in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel Apple TV Amazon Video Rakuten TV
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