L’opera dei registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman ragiona sul cinema del reale, ne saggia i confini, e si aggira sempre tra vero e finzione, osservazione e ricostruzione. Il duo di registi adotta questo metodo anche nell’ultimo lungometraggio, Vittoria, presentato a Venezia 81, nella sezione Orizzonti Extra, candidato ai David di Donatello e ora disponibile in dvd e Blu-ray (per CG Entertainment) e in streaming su CGtv.it.

Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman
Vittoria (2024) Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman

Il film narra di una donna quarantenne, moglie e madre di tre figli maschi, che intraprende un difficile percorso a ostacoli per adottare una bambina (da qui il titolo). Nato come racconto basato su una storia vera, Vittoria diventa poi - così recita la tag line - «una storia d’amore, coraggio e ostinazione interpretata dalle stesse persone che l’hanno realmente vissuta»: infatti i protagonisti sono una vera famiglia e questa è la loro vera storia. Si tratta di attori non professionisti - a partire dalla mater familias Marilena “Jasmine” Amato, il cuore del film - che recitano loro stessi, e rivivono e ricostruiscono davanti alla macchina da presa la vicenda complessa dell’adozione di una bimba, fortemente voluta da Jasmine.

Marilena Amato
Vittoria (2024) Marilena Amato

In questo singolare re-enactment - che ricorda da vicino Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel o anche Quattro figlie della tunisina Kaouther Ben Hania, per citare due esempi recenti - prendono vita continui cortocircuiti tra reale e fiction: ciò che accade e che vediamo non è in presa diretta, nel senso che la storia dell’adozione è già accaduta; siamo di fronte appunto a una ricostruzione ad hoc che però, inevitabilmente, apre a momenti di verità che squarciano la finzione, dando scosse di terremoto all’impalcatura scripted che sostiene il film.

Marilena Amato
Vittoria (2024) Marilena Amato

È questo un modus operandi già sperimentato da Cassigoli & Kauffman, che lo hanno declinato di volta in volta in maniera differente: il doc Butterfly (2019) metteva in scena il reale coming of age della giovane campionessa di pugilato Irma Testa, ibridando osservazione, materiali d’archivio e parti scritte; il lungo drammatico Californie (2021) seguiva una ragazza marocchina, Jamila (Khadija Jaafari), dai 9 ai 14 anni, come in un Boyhood nostrano, nel quale tra l’altro compariva la Jasmine di Vittoria, proprietaria del salone di parrucchiere dove Jamila lavora.

Marilena Amato
Vittoria (2024) Marilena Amato

Tutte e tre le opere, inoltre, sono ambientate nel microcosmo di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, e ne raccontano il milieu e i personaggi che lo abitano. E in effetti i due registi sono soprattutto interessati a sondare l’anima dei loro protagonisti, e proprio da questo desiderio deriva una certa prossimità, uno stare addosso e un pedinamento che sono cifra stilistica del loro cinema - un accorciare le distanze che si traduce in primi e primissimi piani, in riprese che indugiano sui volti in attesa che le emozioni interiori affiorino sulla superficie e raccontino qualcosa di più. Accade anche in Vittoria, dove Jasmine mantiene il suo status di figura affascinante e contraddittoria (e in questo assomiglia molto alla Vera Gemma ritratta da Covi & Frimmel): un personaggio, insomma, che pulsa di vita.

Autore

Giulia Bona

Giulia Bona è nata a Voghera e ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere moderne e Studi cinematografici con una tesi su Agnès Varda e il riciclaggio creativo. Riempiva quaderni di storie e pensieri, dava inchiostro alla sua penna sul giornalino della scuola, ora scrive per Film Tv. Ama leggere, i sentieri di montagna, la focaccia e sorride quando vede un cane.

Il film

locandina Vittoria

Vittoria

Drammatico - Italia 2024 - durata 85’

Regia: Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman

Con Marilena Amato, Gennaro Scarica, Vincenzo Scarica, Anna Amato

Al cinema: Uscita in Italia il 03/10/2024

in streaming: su Apple TV Google Play Movies Mediaset Infinity