La scorsa settimana (esattamente il 15 marzo) si è festeggiato il compleanno, il 57esimo per la precisione, del miglior comico mai esistito. Badate bene: non il miglior comico di sempre; ché per assegnare quel titolo ci vorrebbero minimo tre mesi e quantomeno un tabellone degno di Wimbledon, con ripescaggi, wild card, teste di serie e finti combattimenti all’ultimo sangue tipo American Gladiators, solo che sono tutti terribilmente fuori forma. Oggi, ordunque, celebriamo non il miglior comico di sempre, bensì il miglior comico a non essere mai davvero esistito nella nostra triste realtà.

Michael Scott non ha imparato la comicità all’Accademia della risata di Scranton, né si è laureato a pieni voti presso l’Università Booffa della Pennsylvania (se esiste una vera università che si chiama Hofstra, può esisterne anche una finta che si chiama Booffa). No no, cari signori e care signore e chiunque altro stia in mezzo a queste due etichette limitanti, tipo le signore con il pistulino o i signori con una fagiana che profuma di macchina nuova.

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Michael Scott

Michael Scott ci è nato con la divertenza addosso. È venuto al mondo mentre il ginecologo esclamava «Diamine: dopo aver accolto una capocchia del genere, sarà difficile che questa vagina torni come prima» e lui, neonato, già formulava il primo degli innumerevoli «That’s what she said» sotto forma di vagito. La comicità di Michael Scott è innata, generoso e giusto dono degli dèi della risata. Egli ne è consapevole, l’ha sempre saputo. Sin da quel fatidico mercoledì – era l’inizio della seconda elementare – in cui, dopo essere stato eletto capoclasse per la giornata, si è esibito nell’imitazione di tutti i suoi compagni di classe, ovviamente non lesinando sugli stereotipi razziali. Perché la comicità vera fa anche riflettere, oltre che ridere! E un vero comico non ha paura di dire le cose come stanno. Lo fa per scatenare nel suo pubblico un ragionamento, e quasi tutti i ragionamenti portano a un miglioramento. E comunque «italiani pizza mandolino mamma mafia» è sempre un grande classico che fa divertire tutti.


Michael Scott è soprattutto un comico d’altri tempi. Molto legato alla tradizione dello humour britannico.

La recentemente instaurata dittatura del politicamente corretto, che gli ha precluso un buon 85% del suo vasto repertorio di imitazioni, gli ha arrecato innumerevoli sofferenze. Non si può più dire niente al giorno d’oggi! E non è solo una questione razziale e di colore della pelle. Questa evoluzione della sensibilità ha eliminato anche la possibilità di scherzare su ciccioni, nani, quattrocchi, scorfani, ritardati, profughi, orfani, mutilati, disabili e juventini. Scott non ha mai compreso fino in fondo questa necessità. Alla fine lui, nel suo cuore, non hai mai offeso con intenzione nessuno. È un buono Michael. Prova sincero affetto per (quasi) tutti e vuole essere buon amico di (quasi) tutti. Il suo obiettivo è di farsi amare così tanto dai suoi sottoposti/amici da spaventarli al solo pensiero di quanto ci tengono a lui. Tutti tranne Toby.


Toby no. Infatti Toby non si merita le sue battute offensive. Solo i suoi insulti offensivi. D’altronde non è mai esistito un responsabile delle risorse umane degno dell’affetto di qualcuno, o sbaglio? Non sbaglio. E sapete perché non sbaglio? Perché Michael Scott non sbaglia mai. Quasi mai.

Tanti tanti tanti auguri di buon compleanno a Michael Scott, quindi. Se tutti gli ignoranti, i rompiscatole, le persone di potere che non sanno come gestirlo, gli ignari, gli inetti e quelli che ci provano troppo avessero la metà della metà della metà del suo cuore, del suo sincero amore e della sua preoccupazione (concreta) per il prossimo, oltre alla fenomenale capacità di rendersi ridicolo senza provare vergogna, il mondo sarebbe un posto meno duro e molto più bello. That’s not what she said.


Attenzione. MICHAEL SCOTT è un personaggio di finzione creato da Greg Daniels e Steve Carell per essere il protagonista della sitcom The Office. MICHAEL SCOTT può essere assunto in grandi dosi e in qualsiasi momento della giornata, anche ripetutamente. MICHAEL SCOTT può causare reazioni allergiche in chi non è in grado di cogliere un umorismo che vada oltre le barzellette su Pierino e i carabinieri. O su Pierino carabiniere. Non usare MICHAEL SCOTT su ragazzi al di sotto dei 13 anni, che peraltro neanche sanno come è fatto un ufficio quindi dubito siano in grado di cogliere molta della sua scemenza. MICHAEL SCOTT è un medicinale a base di intelligenza e capacità di contestualizzazione. Aut. Min. del 15/03/1965.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

Il mondo di Michael Scott

locandina The Office (US)

The Office (US)

Commedia - USA 2005 - durata 22’

Titolo originale: The Office (US)

Creato da: Greg Daniels, Ricky Gervais, Stephen Merchant

Con Steve Carell, Rainn Wilson, John Krasinski, Jenna Fischer, Leslie David Baker, Brian Baumgartner

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